Crimson 7½ / 10 17/08/2007 13:10:18 » Rispondi Per entrare nel film bisogna necessariamente prendere in considerazione il fatto che è stato girato un solo anno dopo i ben noti fatti delle olimpiadi di Monaco del 1972. E' una fotografia di una Germania xenofoba e insicura, e più a fondo deperita di un certo rigore morale necessario ai fini dell'accettazione degli altri. Il titolo è perfetto: la xenofobia è paura, che a sua volta è generata dall'invidia per qualcosa di diverso, che non si possiede e in cui non ci si vuol riconoscere, per ignoranza e coltivazione di una propria sadica autoghettizzazione. L'accettazione è invece apertura mentale, è ampliare la propria conoscenza, e coltivare un'esistenza costruttiva all'insegna del rispetto: è quanto fà la protagonista, anche se a caro prezzo. Credo che le reazioni di figli e vicini e i loro cambiamenti opportunistici siano stati rappresentati nel migliore dei modi, ma una certa impostazione rigidamente schematica (che evolverà alla grande negli ultimi film del regista) e una parte finale forse troppo frettolosa tolgono qualcosa ad un film che fondamentalmente rimane purtroppo attuale ed è interessante ancora oggi. Fassbinder qui nel ruolo del marito di una delle figlie della protagonista, come al solito fuma.
kowalsky 17/08/2007 13:33:53 » Rispondi Uno dei migliori commenti letti nel sito sembra che tu conosca profondamente la Germania
Crimson 17/08/2007 13:51:11 » Rispondi ti ringrazio molto. Sinceramente non conosco bene la Germania, però avevo visto un bellissimo documentario su 'settembre nero' e a questo si unisce la mia grande passione per lo sport. Ciao