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A.I. INTELLIGENZA ARTIFICIALE regia di Steven Spielberg

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Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade     9½ / 10  19/03/2006 15:24:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film molto complesso da commentare perchè duplice è la sua ideazione,duplice la sua composizione e duplice la maniera in cui si puo' assistere.
I limiti etici della tecnologia sono il presupposto e il motivo conduttore della prima parte dove una coppia senza figli decide di "adottare" un piccolo robot capace di nutrire amore incondizionato. La situazione si complica però: il piccolo robot mostra un'intelligenza che supera le aspettative, comincia ad essere autoconsapevole a chiedersi molte domande e compie un lungo viaggio prima interiore poi concreto per conoscere le sue origini.
Ma il film prende già da subito una piega emozionale che va ben oltre il rapporto tra David e la madre Monica; la volontà di essere un bambino vero e di essere accettato dalla famiglia fanno emergere gli aspetti onirici comuni a molti di noi, e prendendo spunto dalla famosa favola di Collodi il protagonista comincia una spietata, accanita e quantomai umana ricerca della fata turchina per vedere esaudito un unico , ma fondamentale desiderio, quello di essere amato.
Credo che proprio nel tentativo ben riuscito del regista di infondere forti emozioni toccando il nostro spirito infantile, sta la chiave di lettura di A.I.
Un film che nonostante qualche pecca stilistica,qualche accenno di retorica risulta di forte impatto proprio per il potente tono onirco in cui si perdono facilmente le coordinate spazio-temporali; l'andamento soprattutto della seconda parte è quasi fiabesco e diventa a tratti idilliaco nel finale ; un finale che pur criticabile sotto un ottica razionale, se ascoltato e vissuto empaticamente regala uno dei momenti più commoventi del cinema di tutti i tempi