Ciumi 9 / 10 17/10/2011 17:24:23 » Rispondi L'aprirsi degli alimenti nella carne, il loro decomporsi e ribollire e tuonare e rigenerarsi dall'interno, come migliaia di tumori. Il quadro del dolore esistenziale, che unisce essere umano e natura, per Svankmajer è questo Arcimboldo allettato, questa femmina in agonia, che ha caviglie e mani legate, con un sadico bicchiere d'acqua accanto.
Marco Iafrate 19/10/2011 21:34:44 » Rispondi E' un 9 di merito per aver rappresentato tutto questo in 60 secondi?
Ciumi 20/10/2011 18:46:15 » Rispondi In generale credo che un cortometraggio riesca ad avvicinarsi più al concetto di arte rispetto che un lungometraggio, nel modo in cui lo può fare ad esempio una poesia rispetto a un romanzo. E’ quanto può durare una sensazione. Il mio non è solo un voto di merito alla capacità di sintesi di S., eppure se il corto fosse durato anche un paio di minuti in più probabilmente non avrebbe ottenuto lo stesso effetto; il suo essere fulmineo e lapidario è funzionale alla sensazione violenta che vuole suscitare, secondo me. Coglie un miscuglio di concetti e stati d'animo, un'allegoria di 30 secondi più rapidi degli "zero" secondi di un quadro (quello puoi fermarti a contemplarlo), più vicini ai tempi di una musica che non a quelli di un film.