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NON E' UN PAESE PER VECCHI regia di Joel Coen, Ethan Coen

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JOKER1926     7 / 10  19/11/2012 14:56:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L' estratto del contenuto perpetrato nel 2007 dalla doppia regia dei fratelli Coen non fa che risiedere nel titolo, abbastanza chiaro, "Non è un paese per vecchi".
Precisando, come sempre, il concetto che vede protagonisti i Coen, ovvero regia alquanto strana e semiseria, è lecito aspettarsi critiche roventi da parte del pubblico , specie poi, quando una produzione come "Non è un paese per vecchi" è un film portato molto mediatico, quindi pubblicizzato, di conseguenza visto (in massa) al Cinema. Insomma non è scontato apprezzare i Coen però, aldilà di tutto, bisogna essere pure "informati" sullo stile, sull'agire della regia altrimenti si cade in tunnel poco chiari ove, ahimè, la critica diventa un esercizio (cronico) di stile.
Nonostante le dovute precisazioni e le dovute cautele quello del 2007, incredibilmente, si presenta come prodotto più vicino ai canoni usuali di far Cinema, comunque siamo ad alti livelli.

Insomma vengono messe (finalmente) da parte le varie corbellerie di sceneggiature, classiche dei Coen, e sale in cattedra una storia (sempre sopra le righe) di ritmo e di imprevedibilità.
A convincere su tutto la grande confezione tecnica che vede un grande cast, nascono interpretazioni di ottima fattura; Javier Bardem è quello che merita più di tutti, Bardem infatti riesce a meglio ad incarnare l'icona del killer psicopatico. Ok anche la fotografia che illustra a meglio gli scenari della pellicola, si tratta di grandi ambientazioni, si respira un'atmosfera di evasione, da western vero e proprio.
La sceneggiatura, invece, è il fulcro predominante della discussione. In grossa parte essa è all'altezza della situazione, mai schematica e alle volte molto coinvolgente. Nel finale qualcosa poteva essere almanaccato in modo migliore, però, bisogna dirlo, il film dei Coen un messaggio riescono a darlo e lo fanno secondo coerenza propria, si accettano critiche e complimenti.
"Non è un paese per vecchi" fotografa la situazione alla stato attuale, panoramica sulla società, sull'individuo sociale che per i soldi è pronto a rivoluzionare le cose abitudinari della propria vita, è pronto ad uccidere selvaggiamente e stravolgere qualsiasi cosa di buono e caro, persino una famiglia.
Inoltre nella fotografia della società moderna incombe la personalità (il cowboy) di chi è alla fine del suo ciclo; i sogni nel finale sono un'allegoria effettiva di ciò che è finito e di ciò che sta per iniziare.
Finisce la "scia" vitale si cade in un limbo…

Per i cultori del cinema "Non è un paese per vecchi" è un richiamo alle seguenti pellicole, "C'era una volta il West", "Maniac", "Pulp Fiction", "Una vita al massimo".