caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LICENZA DI MATRIMONIO regia di Ken Kwapis

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Josh84     7 / 10  11/02/2020 16:05:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho visionato proprio stamattina "Licenza di matrimonio ("License to Wed" titolo originale in inglese) e, francamente non si può certo definirlo un capolavoro e soprattutto uno dei migliori film con Robin Williams in quanto non porta nulla di innovativo.
Non è un brutto lungometraggio, semmai risulta nella media e per di più godibile quanto basta. Se dovessi riassumere il prodotto cinematografico in due parole direi… irregolare e (troppo) bizzarro.
È doveroso fare un accenno alla trama: Sadie e Ben si amano e vogliono sposarsi, tuttavia, con la benedizione e con la celebrazione ad opera dello stravagante reverendo Frank al quale chiede, pardon, ordina allo coppia di completare un corso di preparazione al matrimonio formato da una serie di test veramente bislacchi dalla durata di tre settimane. A complicare le cose i due fidanzati devono attenersi all'astinenza sessuale fino al giorno del loro sposalizio. Mica robetta, eh!
In sostanza, il susseguirsi narrativo mi è apparso decisamente prevedibile (pur senza spoilerare si capisce dove ci si vuole andare a parare) per non parlare di specifiche parti o sequenze che si alternano tra noiosette e incredibili tra cui il folle test "della guida alla cieca", che si orienta su dell'apprezzato metaforico, visto che viene adeguatamente espresso il discorso Fede nonché sul fatto che in un matrimonio ne possono accadere di cotte e di crude e di conseguenza bisogna avere quel coraggio e temperamento per affrontare la qualsiasi.
Come assistente, il reverendo dispone dell'aiuto di un adolescente paffuto, una specie di chierichetto o "perpetuo" a metà tra l'angioletto e il diavoletto che ho trovato piuttosto simpatico e quindi ben inserito.
Soffermandomi sulla recitazione, Mandy Moore e John Krasinski, i due "partner" principali, non risultano affatto due cattivi interpreti, tutt'al più un po' anonimi; (non credo siano attori blasonatissimi) in compenso dispongono di quella necessaria chimica per far sì che il film proceda (quasi) senza intoppi. Ma è Williams colui che fa la differenza sebbene il nostro caro "Sudy Nim" (così soprannominato a Hollywood e dintorni) non è assolutamente quello degli anni novanta, si mantiene sullo standard con un atteggiamento da cabaret e in un'occasione addirittura da simil presentatore televisivo ovvero quando si cimenta ad una lezione d catechismo ai bambini della chiesa di St. Augustine.
Insomma, il noto e compianto artista raramente arriva a delle vere e proprie eruzioni comiche. Si ha la sensazione che Williams si sia "controllato", (ricordiamoci che non di rado la sua recitazione risultava improvvisata) forse a causa del fatto che interpreta un reverendo oppure semplicemente ha dovuto adattarsi il più possibile al canovaccio, emh, al copione imposto dagli autori e dal regista Ken Kwapis.
Sulle ambientazioni siamo sull'ok, l'unica critica sarebbero le sequenze ambientate in Giamaica sicuramente un po' troppo forzate. Si salvano pochissime gag, ed un paio di frasi intrise di quell'humour che assai gradisco.
Ad esempio quando l'hostess dell'aereo diretto nei Caraibi si rivolge ai passeggeri dicendo:
--- Su questo volo è vietato fumare, ma una volta atterrati in Giamaica vi potrete accendere qualsiasi cosa! ----
Parliamoci chiaro: nel film non ci si ride mai in maniera sguaiata, peraltro negli ultimi quindici minuti la trama assume una tonalità seria/riflessiva poichè lascia spazio al comparto romantico che commuove giusto un pochettino.
In conclusione, consiglio il film a voi spettatori? In verità vi dico: sì… ma non arriverete a consumare il DVD, ve lo garantisco.


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER