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SOFFIO regia di Kim Ki-Duk

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Mizoguchi     6½ / 10  17/10/2007 10:38:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Kim Ki Duk riesce a risollevarsi timidamente dal baratro in cui era sprofondato.
Il film è buono, sembra aver trovato un discreto equilibrio tra dialoghi e mutismo e questa volta il regista, per raccontare un soggetto abbastanza nuovo, sfodera la carta dei rimandi a tutti i suoi film, mettendo se stesso (proprio in prima persona) in gioco, come responsabile del "punto di vista".
Il triangolo ricorda da vicino Ferro3, la protagonista sente che questo mondo non fa per lei e che l'unico mondo che sente per sè e per il suo amato è una dimensione tra la vita e la morte, alla soglia dell' "ultimo respiro" (crocodile) ma lui si rifiuta...
Bè la sfasatezza di lei ricorda i personaggi dell'isola e di coast guard...
Poi c'è il carcerato che è un muto come in ferro 3 per un taglio alla gola che gli impedisce di parlare (Bad guy)...
Poi le visite di lei seguono lo schema "primavera, estate, autunno, inverno".
Insomma un gioco di rimandi, svolto dal regista in prima persona (è il direttore del carcere) che però funziona e non risulta macchinoso o auto celebrativo.
Certo siamo ancora lontani da una vera svolta e forse questa sorta di ripasso ben fatto può essere un buon modo per voltare dignitosamente pagina e non avere "di nuovo primavera" ma magari "un'altra"...