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LE REGOLE DELL'ATTRAZIONE regia di Roger Avary

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vito corleone     6 / 10  13/07/2008 17:51:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La storia è ambientata tutta all'interno di un college.
L'originalita' del film tratto dal romanzo di Ellis sta nell'aver trasposto cinematograficamente gli eventi come fossero un mosaico le cui tessere che lo compongono sono le vite di vari personaggi (tre sono i principali),che ci vengono presentate attraverso le loro abitudini,i loro monologhi,le loro emozioni ed i loro gusti sessuali.
Tutto cio' è reso attraverso la tecnica del rewind.Avary,infatti,si serve spesso del riavvolgimento di molte scene sia nel video che nell'audio,dato che l'intreccio che lega i vari personaggi comincia da un comune punto di partenza.
La sceneggiatura purtroppo,pero',è molto squallida e per certi punti insensata.
Ci sono personaggi come "Dick" o il fattone al quale Sean va a chiedere i 500 dollari,che non hanno assolutamente senso e attinenza con la trama.
Senza contare che tanti dialoghi somiglianti a perle di saggezza sono solo parole buttate a caso da un drogato o da uno studente turbato e ubriaco.
La mancanza di un senso vero viene confermata dallo stesso Paul all'inizio del film.
Anche la recitazione degli attori lascia molto a desiderare,facendo un'eccezione per la sorpresa James van der Beek,famoso come ragazzo ingenuo e romanticone,protagonista della sfortunata e patetica serie tv Dawson's creek,che in questo film,invece,interpreta in modo ottimo lo spacciatore arrogante,istintivo,indifferente,sporco ed egoista.
Il regista è bravo a far pensare per tutto il film allo spettatore che Victor conosca in qualche modo Lauren,quando di fatto alla fine si scopre che non è cosi'; pero' l'accoglienza che gli fa al ritorno dall'Europa è poco credibile,essendo in realta' due estranei.
Poteva essere girato molto meglio,ma è comunque da apprezzare per i vari aspetti innovativi.