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LE REGOLE DELL'ATTRAZIONE regia di Roger Avary

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e 82     2½ / 10  03/06/2012 23:52:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film piatto e insulso, da cui emergono e si ricordano (a parer mio) solo 3 scene, due delle quali fanno leva su elementi "forti" che risultano fuori luogo e volgari, rischiando di essere fraintese e mi sembrano essere state messe lì solo a fine sensazionalistico.
Piatto e insulso non tanto per il tema (non innovativo di certo, ma da cui si poteva tirar fuori qualcosa di meglio), quanto per la resa complessiva, per le scelte del regista.
Il film è diretto malissimo, le uniche sequenze degne di nota sono

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Mi chiedo anche come scene del genere siano state concepite da chi ha diretto tutto il resto del film!

Andando con ordine:
Trama e racconto:
il SOLITO cliché dello studente americano festaiolo che pensa solo a sballarsi e a fare sesso. In che modo ce la propinano stavolta? Dal punto di vista dei 3 personaggi:
- Sean, interpretato da Dawson di Dawson's Creek
- Lauren
- Paul Denton, ragazzo gay
In un intreccio di amori e passioni non ricambiate.
I primi minuti si vede la stessa scena 3 volte, dai 3 diversi punti di vista dei protagonisti con rewind negli intermezzi, per poi passare ad flashback netto.

Passiamo alla SCELTA e alla DIREZIONE degli attori. Qui il vero problema, secondo me!
In quanto spin-off di 'American Psycho', 'Le regole dell'attrazione' ha come protagonista il fratello di Cristian Bale (Patrick) di American Psycho.
Il Dawson festaiolo ne riprende anche alcune caratteristiche. Il problema è che Christian Bale è anche in grado di sostenere certi ruoli. Qui la recitazione è un insulto a chi guarda.
Il biondino di Dawson's Creek non ha talento, a parer mio. Ma, come se non bastasse, credo sia stato diretto in modo pietoso! Se vuoi qualcuno che sembri un precisino figlio di papà ma in realtà è uno psicopatico, non puoi evidentemente pretenderlo dal Van Der Beek, che non è capace di non infastidire con quelle sue smorfie da amplesso, le sue espressioni da duro per nulla credibili. E dai, già poco credibile come protagonista qualunque, non ha una mimica e un'espressività adatta al ruolo!
Tra gli attori del cast salvo la protagonista, con una buona espressività e credibilità; stesso dicasi per il Paul, il gay. Il resto dei ruoli e delle interpretazioni nuovo sotto il sole: la biondina svampita e arrivista, le matricole "sfigate", ecc… interpretazioni nella media.

Odioso sto "rock & roll" che il protagonista continua a ripetere, per nulla credibile nel modo di dirlo. Non vedo che differenza ci sia con il bimbominchiese.


Insomma, credo che se fosse stato diretto da qualcun altro, approfondendo meglio qualche aspetto, forse si sarebbe pure potuto cavare qualcosa di decente. Ma così è stato reso proprio scialbo e insignificante. Spero che un giorno qualche altro regista metta mano a questa sceneggiatura e ne ottenga un buon film.