caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

FEMALE PRISONER #701: SCORPION regia di Shunya Ito

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Boromir     8 / 10  04/02/2024 10:56:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un piccolo grande classico dell'exploitation giapponese, ambientato per quasi tutta la sua durata tra le rancide pareti di una prigione al femminile dove, in fatto di crudeltà, la differenza tra prigioniere e sadici secondini è davvero sottile. Tra le righe è perfettamente leggibile l'atto d'accusa verso la disumanizzazione in seno al sistema giudiziario nipponico (retaggio della Nuberu Bagu), ma è chiaro che a Shunya Ito interessi l'estetizzazione ultra-pop e surrealista della violenza (lo stupro ripreso da sotto un pavimento di vetro), forte di una fotografia pastosa, baviana e glaciale. La protagonista Meiko Kaji è bellissima, volto impassibile ma occhi grandi, dolenti e spauriti al servizio di un credibilissimo range emotivo.