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LA PASSIONE DI CRISTO regia di Mel Gibson

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Fidelio     5 / 10  07/05/2005 12:28:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Povero Nietzsche, cosa direbbe...
Invia una mail all'autore del commento Iovink  07/05/2005 12:40:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Puoi chiarire il senso del tuo commento?
Fidelio  08/05/2005 01:03:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Leggiti Così Parlò Zarathustra
Invia una mail all'autore del commento Iovink  08/05/2005 18:13:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L' ho letto; ho letto anche l' "Anticristo", ma non sono sicuro di avere compreso il senso del tuo commento. Puoi chiarirmi il tuo pensiero sull' argomento?
Fidelio  09/05/2005 23:22:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Data la tua insistente quanto petulante insistenza,sarò felice di spiegarti il senso del messaggio,oltre a ricordarti che a volte leggere un libro non'è sufficiente,bisogna capirlo.
Il fatto che abbia scritto "Povero Nietzsche,cosa direbbe"
è riferito allo sconforto e allo scoramento nel vedere che l'uomo non ha ancora abbandonato i dogmi impostigli dalla chiesa nel corso degli anni,anzi,si aggrappa ad essi invece di demistificarli e sdogmatizzarli affinchè tutta l'umanità sia pronta a sostituirli con la propria ratio,evolvendosi così in Oltreuomo (o Superuomo).
Converrai quindi con me che un qualsiasi nichilista o autarchico o anarchico potrebbe restare scosso vedendo che il Cristo di Mel Gibson non'è altro che una trovata propagandistica clericale volta a rafforzare la propria presenza sulle persone e strumentalizzare i loro pensieri esponendogli in modo semplicistico e specioso il bene (Dio) e il male (Giuda) e non lasciando nessuna alternativa.
Questo film è un atto di devozione da parte di un cristiano che pensa che la commozione e la misericordia siano più facili da ottenere (e d'altronde è così) mettendo sulla pellicola due ore e dieci di frustate, sangue, urla ,pianti e quant'altro basti a una prefica per essere annoverata negli annales,dimenticando che lo stesso regista vota un certo Bush che di sangue pianti e urla ne provoca più dei soldati romani stessi.E a Nietzsche di sicuro,l'ipocrisia della chiesa non gli è mai andata di traverso.

P.S.
Spero di essere stato esauriente e di non avere offeso nessuno,compresa la tua intelligenza.


CORDIALI SALUTI
Fidelio

carisma  12/04/2006 22:13:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nietzsche è il vuoto assoluto, apprezzato solo dagli atei! bruto!!!!!
frine  23/04/2006 02:42:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bruto ateo anche Moretti Costanzi?
Invia una mail all'autore del commento Iovink  10/05/2005 15:37:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caro Fidelio,
Ti ringrazio per l' attenzione che mi hai dedicato. Urge, tuttavia una precisazione; non era mia intenzione creare una sorta di "agone intellettualistico" a proposito di libri letti e/o capiti. Nietzsche è un autore molto interessante e la devastante portata del suo pensiero (il Cristianesimo come religione nata dal risentimento "moralistico" di coloro che non furono in grado di dare un senso alla passione del loro maestro, la necessità di spingersi oltre una visione dell' esistenza di stampo "manicheistico", superando le categorie di "Bene" e "Male", ecc.) risulta essere quanto mai attuale e "scomoda" in questo periodo. Temi quali, la guerra, l' aborto, l' Eutanasia, l' elezione del nuovo papa, sembrano indurci, quasi con naturalezza, ad interrogarci su quelle tematiche tanto care al filosofo tedesco (il Bene, il Male, il Dolore, la Chiesa), a prescindere dalla diversità del contesto storico in cui sono maturate. "Così parlò Zarathustra", a tal proposito, è un' opera talmente complessa nei suoi contenuti filosofici e visionari da suscitare sempre profonda ammirazione, unita al desiderio di riappropriarsi, ai giorni nostri, della grandezza del pensiero di un uomo che certe problematiche le conosceva bene.
Anche il film di Gibson, di conseguenza, visto il tema trattato, non poteva sottrarsi alla valutazione di chi, come noi, avverte in maniera piu' o meno profonda l' importanza delle sue "parabole rovesciate"; in questo senso ti faccio i miei complimenti, dal momento che sino ad ora, di tutte le recensioni lette, nessuno, curiosamente, si era degnato di tirare in bello il filosofo dello "Uber Mensch" .
Ciò che ti chiedevo, come avrai intuito, non era una spiegazione dei contenuti delle sue opere (sarebbe bello discuterne "a quattro occhi", vista la tua profonda conoscenza dell' argomento), bensì un giudizio su "La Passione" alla luce dei richiami alle teorie superomistiche, implicite nel tuo laconico commento iniziale. Ti confesso, in verità, che avevo compreso, sostanzialmente, dove volevi arrivare, ma non mi permettevo di trarre conclusioni affrettate (potevo sempre aver capito male), prima di una tua spiegazione. Alla luce delle conferme che mi hai dato, posso provare ad esprimerti il motivo della mia perplessità.
Che Gibson sia un "cristiano preconciliare", è un fatto noto, a prescindere da quanto emerge nella pellicola (egli non ne ha mai fatto mistero). Probabilmente alcuni elementi del suo film quali il Diavolo, Giuda, la violenza ,spesso gratuita, dei soldati nei confronti di un uomo ormai ridotto a brandelli sono lo scotto che il regista ha "dovuto" pagare per presentare al pubblico moderno una tematica già tante volte affrontata nel cinema (difficilmente ci saremmo soffermati su una "rivisitazione" del classico di Zeffirelli, tanto per citarne una). Tuttavia, a mio giudizio, il regista australiano ha fallito nel suo "target" di partenza. Il suo "Cristo" non ha niente a che vedere con i Vangeli, nè con i pensieri della mistica Emmerick cui dice di essersi ispirato. Soprattutto, non ha niente a che vedere con il "risentimento" tipico della cultura "giudaico-cristiana" che Nietzsche mirava a stigmatizzare. Questo non è un Cristo che mira a suscitare la compassione di chi lo guarda soffrire. La figura che ci viene presentata è quella di un uomo che, consapevole della propria umanità, non esita ad andare incontro alla "suprema accettazione" del proprio destino. Egli non mira a farsi carico delle sofferenze altrui con il suo sacrificio, ma "sceglie" di vivere fino in fondo la propria esistenza dopo averne accettato piaceri (l' affetto di sua madre e dei discepoli) e dolori. Non ho provato la tanto vituperata commiserazione nel vedere l' uomo di Nazareth in croce, bensì ammirazione verso chi ha saputo spingersi oltre il bene (di chi lo conosceva di persona) e il male (di chi lo odiava), accettando un calvario che, è storicamente accertato, non era certo una passeggiata di salute......Del resto, avrai notato che molti cristiani ferventi sono rimasti inorriditi dal fatto che in questo film non c' è spazio per la predicazione e il pensiero di Cristo. Quale rilettura piu' "anti-cristiana" di questa poteva essere data della figura di Gesu'? Un uomo finalmente presentato coi connotati del coraggio di chi si nutre fino in fondo delle proprie esperienze, senza preoccuparsi di distinguere i "buoni" dai "cattivi", ma solo provando a mostrare come si vive e si muore da vero (oltre)uomo. Non ci sono i marines sul Golgotha, come qualcuno scrisse a suo tempo su un noto quotidiano; c' è un uomo che è riuscito ad andare oltre la miseria delle categorie che gli volevano imporre (cattivo ribelle, o buon maestro). Ma questo non tutti lo hanno compreso, come il buon Friederich ci racconta.
Tranquillo, non mi hai offeso, anzi, incuriosito e stimolato; posso suggerirti, se ti va, di rispondermi tramite e-mail? Ho l' impressione che in questo forum la censura non conceda tanto spazio a certe problematiche extra-cinematografiche.
Fidelio  10/05/2005 19:54:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caro "lovink" (o qualsiase nome tu abbia)
Anche a me è risultato strano alquanto il fatto che un altro utente,in questo sito internet , risponda ad una considerazione senza ostentare saccenza e fare panegirici di regista,attori e cast, sfociando in vanitosità ed autocelebrazioni di stampo narcisistico,che sfidano non poco la mia tolleranza morale ed intellettuale.
E anche se all'inizio pensavo tu fossi uno di quelli,ti faccio le mie scuse.Per quanto riguarda "La Passione",devo dirti in tutta onestà che non mi sarei mai aspettato che da un giudizio fatto su un film si fosse potuto arrivare a parlare di Nietzsche (senza contare il fatto della censura,ovviamente).Anche io riesco a riscontrarmi nelle tue ipotesi, i significati che volevo cioè fruissero dalla lettura della mia frase iniziale(che probabilmente hai frainteso).Detto questo,non vedo come possiamo entrambe aggiungere osservazioni,non essendo queste discordanti (sarebbe un pò come farsi i pompini a vicenda) e anche perchè ci dilungheremmo troppo sulla filosofia,tirando in ballo altri film e altri registi,finiremmo col blaterare analogie tra Kafka e Kubrick( e ciò non mi dispiacerebbe per niente)
Se quindi ti senti "incuriosito" e "stimolato" come affermi di essere,puoi mandare un'e-mail a: SGRINZ@ALICEPOSTA.IT
e sarò felice di risponderti.

CORDIALI SALUTI
Fidelio
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  23/05/2005 08:14:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In questo forum la censura non tocca nessuna discussione interessante, non vi preoccupate.
Invia una mail all'autore del commento Iovink  05/06/2005 18:36:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caro Lot, scusa se ti contraddico, ma un pò di tempo fa qualcuno ha censurato una discussione sul film "La vita è bella" ...........Ed io mi sono visto cancellare una risposta che non aveva nulla di "censurabile". E non ho ricevuto alcuna spiegazione in merito.
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  05/06/2005 19:21:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non ho presente la discussione a cui fai riferimento, probabilmente c'era qualche animo acceso ed è stata tagliata prima che degenerasse.
Invia una mail all'autore del commento Iovink  06/06/2005 12:39:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Giuro che si trattava di una di una discussione dai contenuti pacifici.
Cercavo di convincere uno degli utenti della genuinità dell' atteggiamento di Benigni nei confronti di un tema serio come quello dell' Olocausto.
thohà  04/06/2005 12:42:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scusa, ma perché 'petulante'? Mi sembra una richiesta di chiarimento equa...
ulisseziu  09/09/2005 12:54:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Evvai! Il forum è pieno di nietzscheani!!! quando diventeremo tutti bambini ci incontreremo e faremo una gran festa! Ora sono solo leone...