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LA PASSIONE DI CRISTO regia di Mel Gibson

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vlad     6 / 10  19/04/2004 11:57:51 » Rispondi
La cosa più positiva di questo film è il messaggio di Cristo e, guardacaso, è anche il particolare meno curato.
E' sconvolgente il realismo con cui viene raffigurata la sofferenza dell'uomo Cristo sia nella flagellazione ma anche nel tradimento degli amici e discepoli, è rappresentata con estremo realismo la cattiveria dell'umanità dal capo dei farisei all'ultimo dei pezzenti che gli sputa contro, a mio avviso a simbolo della peccaminosità dell'essere umano che DEVE espiare le colpe.
Apparte questi punti il resto si perde in rappresentazioni holliwoodiane, stereotipate fino all'osso, di sciocchi sentimentalismi degni di sciocchi personaggi che non hanno il minimo spessore. Maria è la sola a far eccezione, tutti gli altri sono da buttare a partire da Maria Maddalena-Bellucci.
A mio parere, il film riflette tutto il bigottismo (si dice così?) e la automortificazione clericale cattolica, questa penitenza che dobbiamo fare per questo Cristo che ha così sofferto in religioso silenzio. Andrebbe pure bene se la Sua parola fosse mai stata seguita, ma questo film dimostra chiaramente che il messaggio di Cristo non è importante quanto la sua sofferenza, evidentemente.
Altre chicche tecniche.
Risultano ripugnanti:
-la rappresentazione delle allucinazioni di Giuda,
-la rappresentazione di Satana (soprattutto con il mostriciattolo in braccio),
-l'effetto moviola che sottolinea i momenti più intensi (di scarsissimo gusto),
-la Bellucci che non è in grado neanche di piangere come Cristo comanda,
-gli occhi luminosi di Cristo (maddai, *****!),
-la faccia da idioti che facevano i "miracolati" che si convertivano così, come se fosse scritto sul copione

Mi è invece piaciuta tantissimo la delicatezza del personaggio di Maria, magistralmente realistica nella sofferenza e nella sopportazione,
così come la figura di Pilato, che una volta tanto viene rappresentato come uomo, con dubbi e rimorsi. Anche la scelta delle lingue adottate è molto d'effetto ed, in ultima analisi, ho gradito molto (essendo miope e detestando gli occhiali, che non porto mai) i sottotitoli grandi e le inquadrature lunghe e i passagi di scena morbidi che aiutavano la comprensione nonostante le difficoltà di comprensione. A tal riguardo, bella anche l'interpretazione mimica di alcuni personaggi.
Tuttavia non si supera la sufficienza, anzi diciamo che ho appena modificato il mio voto perchè quando ho cominciato il commento avevo selezionato:
5 - Così così, solo se non paghi...
ma, si sà, sono uno che ama contraddirsi!
v.
vlad  19/04/2004 12:05:47 » Rispondi
...quasi dimenticavo la cosa più importante:
è ripugnante che guardando un film sulla passione di Cristo, mi venga da pensare a Il Signore Degli Anelli!
maremare  19/04/2004 22:47:25 » Rispondi
Devi convenire che il latino è da barzalletta.
L'aramaico mantiene un suo fascino forse solo perchè non lo capiamo.
Pensa solo a quando il soldato romano, dopo avere mazzolato Egli, meravigliato per la Sua resistenza, esclama: «Credere non possum, resistentia eius incredibilis».
L’effetto Asterix è fortissimo.
:-)
vlad  20/04/2004 13:44:37 » Rispondi
verissimo! io non capisco un h di latino, non l'ho mai studiato e me ne dispiaccio, tuttavia Asterix è stata la prima cosa che mi è venuta in mente! Eppoi la chicca, da quanto ho afferrato, è che i doppiatori dovevano essere romani de roma e l'accento aumenta l'effetto...mi aspettavo che da un momento all'altro uscisse Cesare e dicesse: <<Anvedi 'sto ggiudeo zzozzo fracico! Ma quanno mori, aho?!>>
cricri  21/04/2004 09:16:26 » Rispondi
già! lo temevo anch'io!
vlad  22/04/2004 10:26:44 » Rispondi
...a dire il vero, io lo speravo!
sciafah  24/05/2004 12:18:58 » Rispondi
Ma che vaccata! Tenete in mente che quello parlato dalla soldataglia era un latino 'una tantum', non certo il latino di Ovidio o Cicerone...