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LA PASSIONE DI CRISTO regia di Mel Gibson

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Romi     3 / 10  20/03/2010 10:34:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo film, secondo me, non ha un'anima. Durante la sua visione, (nonostante io sia credente) non sono riuscita a commuovermi e tanto meno ho avuto la sensazione che mi trasmettesse qualche messaggio significativo. Sinceramente, ho avuto l'impressione si assistere ad un film horror e nulla più. Probabilmente in un a società in cui la violenza è molto esaltata, questo film può aver suscitato dei consensi. Oppure avrà suscitato ammirazione in chi ha una visione un pò bacchettone della religione, per cui tutto va bene purchè si parli di Dio. A mio parere c'è un'esaltazione morbosa delle sofferenze fisiche inflitte a Cristo, senza inviare il messaggio più importate, che è quello della speranza nella salvezza dell'uomo, infatti la resurrezione è appena accennata, come di secondaria importanza. Non credo che questo film possa significare qualcosa soprattutto, per chi non crede. Personalmente non mi serviva vedere questo film per capire cosa possa aver sofferto fisicamente Gesù Cristo. E' un'esaltazione alla violenza e nulla più.
Geni  06/11/2010 17:55:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono d'accordo con te Romi. Gibson non ne sa niente di spiritualità, in questo film ha voluto proiettare la sua malattia mentale sulla gente, cercando conforto. Secondo me faceva meglio a cercarsi un buon psicanalista che lo aiutasse.
Romi  05/09/2013 21:03:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
credo che Gibson ecceda un po' con la violenza nei film diretti da lui
Andrew88ita  16/04/2010 00:46:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io non credo e mi sono commosso come mai mi era successo davanti a un film. Sono ateo ma ho sono stato molto combattuto in passato nel tentativo di cercare una fede che alla fine ho trovato nell'amore della mia famiglia e dei miei cari, l'unica cosa che ti può portare alla felicità.
Ti volevo solo informare che l'esaltazione della violenza non c'è. Se ti documenti bene vedrai che gli studiosi della sindone hanno constatato che sul corpo di Cristo non c'era un lembo di carne sana.
Ah e ti poso assicurare che l'effetto a chi non crede lo fa, e non per la violenza, ma per la spiritualità che suscita anche se io per spirito non intento quello che intendi tu. Ciao
Romi  05/09/2013 20:55:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caro Andrew, non voglio peccare di presunzione ma ho letto il libro sulla sindone quando ero ragazzina e tra l'altro so benissimo che Gibson per fare questo film si è basato sulle visoni della Santa veggente Anna Emmerick Katharina sulla passione di Gesù, visto che la stessa santa portava su di se le stigmate. Anche io ho letto quanto scritto dalla Emmerick e sono visioni estremamente cruente. Ma vedi, per capire ciò che ha sofferto Nostro Signore non mi serve vedere due uomini nerboruti che lo frustano a sangue. Chi crede già lo sa e ne soffre se si sofferma a pensarci. Questo film è solo un'ostentazione della violenza nulla più. La passione di Cristo non si riferisce solo al suo calvario, tutta la sua vita è stata una passione, la maggiore sofferenza di Cristo è stata nella sua anima, la sua amarezza è stata profonda mentre pregava nell'orto degli ulivi perché sapeva già che il suo sacrificio non sarebbe bastato per tutti e la peggiore sofferenza è stata provata quando è stato abbandonato in croce dal Padre, perché solo così poteva mettersi veramente al posto dell'uomo. In ogni caso, mi fa piacere che tu abbia provato commozione se non altro per un essere umano trattato in tale efferato modo. Ho provato molta più commozione guardando Gesù di Nazareth di Zeffirelli, dove si esprime in modo meraviglioso il messaggio d'amore di Gesù. Se non l'hai visto ti consiglio di vederlo. Per quanto riguarda l'ateismo non credo che esista sul serio, ogni uomo vuole credere in qualcosa. Non è vero che chi non crede in Dio non crede in nulla, anzi è proprio questo il caso in cui si incomincia a credere in tutto. Mi fa piacere che hai trovato la tua ragione di fede negli affetti, ma ricorda sono doni di Dio.
Niko.g  21/09/2013 18:12:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Romi condivido quasi tutto quello che hai detto, ma non mi trovi d'accordo sull'interpretazione che, come tanti altri, hai dato circa la violenza di questo film.
Come giustamente ricordavi, "La passione di Cristo" andrebbe letto alla luce delle visioni mistiche di Caterina Emmerick e, a dire il vero, anche del testo di Isaia. Questo non è un particolare da poco perché se fosse solo una questione di violenza gratuita e priva di significati o contenuti (o senz'anima come dici nel tuo commento), la stessa Emmerick non ne sarebbe stata partecipe e quelle visioni non avrebbero alcun significato, quindi non ne dovremmo nemmeno parlare.
Se prendi la scena della crocifissione, ad esempio, può sembrare che Gibson abbia fatto dello splatter per fare cassa, ma se leggi i passaggi descritti dalla mistica, allora dovresti concludere altrettanto.
Credo e sono convinto che la violenza di questo film non la si possa considerare inutilmente spettacolarizzata. E' una violenza che allo spettatore chiede partecipazione e non disgusto da film horror, come può accadere nei film che ci riportano ai campi di sterminio.
Il comportamento dei soldati romani non è un'invenzione di Gibson. Ponendoci su un piano storico, quei soldati erano appositamente scelti tra i più feroci e sadici e l'esaltazione della violenza e dello scherno, a quell'epoca, aveva una sua precisa funzione deterrente. I condannati al supplizio della croce, dovevano sentirsi rifiutati dal popolo e derisi di fronte a tutti.

Tra l'altro, se ci pensi, durante la celebrazione eucaristica si parla in modo esplicito del "sangue versato per la nostra salvezza". Beh direi che anche questa frase, rimanda in un certo senso ad immagini di crudeltà, eppure non ci facciamo caso perché ci ricorda il grande significato spirituale che contiene. Così, allo stesso modo, andrebbe letto il film. Maria che asciuga il sangue di Gesù dopo la flagellazione, è segno di come non possiamo gettare nessuna di quelle gocce di sangue. Per me è la scena più bella di tutto il film, dove metà sala non poté trattenere le lacrime e io quelle scene di commozione le ricordo benissimo.
Forse ti sei fatta prendere dall'emotività della violenza e non ti sei soffermata sugli altri aspetti. Magari rivedendolo coglieresti l'intensità e la spiritualità di cui è pervaso il film, come ti ricordava anche Andrew.
Niko.g  21/09/2013 18:40:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
* il passaggio in cui faccio riferimento ai campi di sterminio va letto così:
E' una violenza che allo spettatore chiede partecipazione, come può accadere nei film che ci riportano ai campi di sterminio.
Romi  21/09/2013 21:29:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Niko, nel mio commento non nego la verità di certe crudezze, leggendo le visioni della Emmerick non sono rimasta certo indifferente, così come quando ho letto il libro della Sindone di Torino. Ritengo che sia tutto vero e non esagerato. Ma quello che contesto è la spettacolarizzazione di questa violenza, perché nel film non ho visto altro... ci sono scene che sono veramente stupide: come il corvo che mangia l'occhio ad un ladrone, oppure Giuda che si impicca e cade al suolo spappolandosi... insomma sinceramente che senso ha tutto questo? Che senso ha evidenziare solo il martirio di Cristo senza trasmettere quello che è il messaggio d'amore? Ti assicuro che l'emotività c'entra pochino quando ho visto il film, non mi sono commossa, ho solo provato pietà per un uomo così trattato. Ma poteva essere chiunque, no, non trasmette nessuna spiritualità secondo me. Cosa voleva ottenere Gibson? L'unica scena commovente è un flash back di Maria che rivede Gesù bambino che cade mentre corre e lei lo soccorre proprio mentre Gesù cade mentre porta la croce e ripete lo stesso gesto verso di lui. E poi in questo film c'è dell'antisemitismo, è evidente che si presentino in modo totalitario gli Ebrei come i cattivi, neanche i Romani, ma solo gli Ebrei. Ad ogni modo rispetto il tuo punto di vista.
Niko.g  22/09/2013 18:24:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche io rispetto il tuo. Vediamo però se è tutto soggettivo come sembra, oppure se ci sono elementi oggettivi su cui soffermarsi.
La scena del corvo potrebbe in apparenza sembrare di cattivo gusto e inutile. Anche io inizialmente non l'avevo capita, ma ero sicuro che avesse qualche significato, perché sapevo che Gibson aveva curato molto i dettagli del film, senza lasciare niente al caso. Così mi sono chiesto quale simbolismo (il film ne è pieno) si cellasse dietro e ho appreso che il riferimento è alla cecità spirituale. Il corvo rende cieco fisicamente chi lo era già spiritualmente, ovvero il ladrone Gesmas. E' una scena di qualche secondo e non ha alcuna rilevanza particolare nel film.
Lo spappolamento di Giuda sinceramente non lo ricordo, ma anche lì alcune sequenze hanno valore simbolico, come nei momenti precedenti al suicidio, quando Giuda viene tormentato e sbeffeggiato dai demoni. Anche l'asino in putrefazione davanti agli occhi di Giuda è altamente simbolico. Gesù entra acclamato a Gerusalemme in sella ad un asino e quella carcassa rimanda simbolicamente al tradimento compiuto, alla putrefazione dei sogni di gloria di Giuda.
Il messaggio d'amore è presente più volte attraverso i vari flashback, in cui Gibson ha inserito passaggi significativi della predicazione e il "Padre nostro". Questo è oggettivo e va riconosciuto.
Poi credo anche che, nella vita del Cristo, la sofferenza non vada separata dall'amore. La sua passione è amore verso gli uomini. Credo che Gibson abbia voluto sottolineare questo: quanta sofferenza offerta per amore! Quanta sofferenza di cui non abbiamo mai compreso l'entità, offerta per noi.
Tante volte, forse troppe, la Passione è stata presentata in maniera astorica e quasi pulita, in modo da non scandalizzare troppo la sensibilità degli spettatori. Gibson ha fatto una scelta diversa, dedicando un intero film alle ultime dodici ore di Gesù (cosa che nessuno aveva fatto prima). Quindi il film, anche se può non piacere per gusto personale, è leale e coerente con quanto si prefigge di raccontare.

Permettimi anche di parlare delle accuse di antisemitismo perché è un tema che mi sta particolarmente a cuore.
Non so se sai che il braccio che trafigge la mano di Cristo è quello Gibson. Il regista ha voluto inserire quella sequenza dichiarando che egli si sente tra coloro che lo hanno trafitto col peccato. Ora, sinceramente, questo fatto non lo vedo compatibile col presunto antisemitismo del film. Ma facciamo finta che questo non abbia alcuna importanza.
Ad annullare una tale pesante accusa, concorrono diversi elementi:

1. Gibson fa pronunciare a Gesù queste parole: "Nessuno mi toglie la vita, ma la offro da me stesso". (fedeltà al vangelo di Giovanni)

2. La cattiveria e il sadismo sono attribuiti ai soldati Romani.

3. Tra la folla, durante la via crucis, entrano in scena diversi personaggi ebrei (Veronica, Simone, altre donne), tutti portatori di buoni sentimenti.

4. Il centurione del Vangelo che esclama "veramente costui era il figlio di Dio" (che avrebbe sortito un effetto di riscatto dalla brutale flagellazione), non è presente.

5. Il rabbino di Milano, così come quello di Roma non hanno sollevato accuse di antisemitismo (almeno che sia io a non ricordarle).

6. L'attrice ebrea Maia Morgenstern avrebbe rifiutato l'offerta se nel copione si fosse accorta di una simile gravità, oppure non si sarebbe esposta a difenderne la correttezza, come invece ha fatto. Non solo: ha perfino collaborato con un paio di suggerimenti alla sceneggiatura.

Direi, in sostanza, che si tratta di una polemica pretestuosa che è stata montata e ingigantita. E' vero che Caifa incide pesantemente nei dialoghi ("Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli" frase che tra l'altro, se non ricordo male, non è stata nemmeno sottotitolata), ma da qui a parlare di antisemitismo ce ne passa. I giudei potevano giudicare e punire entro certi limiti, ma non avevano il diritto di eseguire condanne a morte senza far riferimento al tribunale romano e tutto ciò nel film è ben evidenziato.
"Antisemitismo" è una parola con un significato grave ben preciso ed andrebbe usata con attenzione, così come "razzismo" e "omofobia". Tutte parole a cui oggi si fa ricorso con leggerezza e senza cognizione di causa. Questo, naturalmente, te lo dico in amicizia e senza alcun intento polemico o accusatorio nei tuoi confronti.
Romi  01/10/2013 19:56:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eccomi! E mi scuso sin da ora per la lungaggine. Ma credo che certe cose vadano meglio precisate. Gibson vorrebbe impugnare la pretesa di iperrealismo soffermandosi minuziosamente su ogni singola ferita del corpo di Gesù, come se qualcuno fosse in grado finalmente di spiegare come sono andati realmente i fatti (per poi contraddirsi inserendo elementi horror e decisamente splatter come: i segni inquietanti che inducono Giuda a suicidarsi, il corvo che divora l’occhio del ladrone cattivo…). Tu dici che dietro queste “scene” c’è del simbolismo… ma rimane sempre di cattivo gusto, secondo me finalizzati solo a rendere grottesca quella che è stata la passione di Gesù. Anziché anelare all’essenza si perde in dettagli raccapriccianti per stupire e sconvolgere. Quando, invece, per un cristiano, è più importante il fatto che Gesù, non solo sia morto in modo così orrendo, ma soprattutto la sua resurrezione per salvare l’uomo, cosa che nel film è miseramente accennata (anche questo fa pensare…)
Ribadisco che per me è un film che manca di grazia e spiritualità, riducendo la figura del Signore in quella di un supereroe privato dei suoi super poteri. L’umanità di Cristo non lascia trasparire alcun carisma, nessun messaggio d’amore. I veri insegnamenti di Cristo sembrano un semplicistico contorno, spezzoni qua e là tra una frustata e una risata sadica.
E’ ovvio che scegliendo di fare un film sulla sola passione di Gesù, doveva incentrarsi prevalentemente sugli aspetti cruenti esagerandoli ed esasperandoli, ma a che pro? Su che cosa dovrei riflettere? Ripeto che non avevo nessun bisogno che qualcuno mi facesse vedere cosa può provocare una frusta con rampini metallici acuminati usata da nerboruti romani su un povero corpo inerme. Posso cercare di comprendere con le mie sole forze e con l’aiuto di Dio, l’infinita sofferenza che può aver provato nostro Signore.
Perché dico che ha esagerato? Per diversi motivi. Intanto il regista si è basato prevalentemente sulle visioni della beata Caterina Emmerick. Bisogna tenere presente che i libri dei mistici sono dei romanzi ispirati da Dio, ma sempre romanzi perché queste visioni sono personalizzate dalla stessa natura della veggente. Così come i quadri che ritraggono la crocifissione di Cristo: possono essere tutti ispirati e diversi tra loro. Per quanto riguarda invece i racconti evangelici dei mistici il discorso è diverso, questi sono solo romanzi perché se così non fosse bisognerebbe equipararli ai vangeli canonici e sarebbe un gravissimo errore. Oltre tutto nel caso delle visioni della Emmerick furono aggiustate dal poeta e scrittore Clemente Brentano. Dio non corregge i pregiudizi o gli errori che possono trovarsi nella mente dei veggenti, avendo egli di mira il loro bene spirituale e non la loro formazione intellettuale.
Secondo punto: la sindone di Torino. Se autentica, la sindone rappresenta l’unico testimone che permetta di ricostruire con precisione i maltrattamenti subiti da Gesù. Si notano qui alcune discordanze tra i patimenti dell’uomo della sindone e il film:
1) Nella sindone la corona di spine è un casco che avvolge tutta la testa esclusa la faccia, mentre nel film si tratta di un semplice cerchio di spine.
2) Nella sindone la flagellazione è stata realizzata con un classico flagellum romano, una frusta con due cordicelle (e non tre come si evince dalla sindone) con ognuna un piccolo manubrio. I colpi sono 121 distribuiti prevalentemente nella zona dorsale, pochi sul petto, soprattutto sul ventre, e non rappresentano ferite troppo profonde della pelle. Risulta che furono contemporaneamente due uomini e quindi essendo due cordicelle furono 60 colpi per due (120 più 1). Ovviamente sono evidenti i colpi che presentano escoriazione e tumefazioni e non si vedono i colpi che presentano solo lividure. Nel film invece la flagellazione è realizzata con piccole lamiere e piccoli ganci che feriscono in profondità la pelle e la zona colpita è tutto il corpo in egual misura, compreso il ventre.
3) Dalla sindone si deduce che il condannato ha portato solo il patibulum, il trarverso orizzontale della croce, mentre nel film (conforme all’iconografia tradizionale) Gesù porta la croce intera.
4) L’uomo della Sindone ha le ferite ai polsi, ma nel film, sempre conforme alla tradizione, Gesù è inchiodato nei palmi delle mani.
5) L’analisi del rigor mortis e dei rivoli di sangue dell’uomo della sindone mostra che i polsi erano inchiodati a una distanza tale da garantire una certa libertà di movimento per evitare il soffocamento immediato, mentre nel film le mani sono inchiodate a una distanza maggiore, tanto che gli si sloga il braccio.
6) L’uomo della sindone presenta numerose contusioni al volto, ma la zona orbitale destra non è così gonfia come invece nel film.
Ma la cosa più importante da dire sulla passione di Gesù è che è veramente triste che sia ridotta ad un caso di macelleria, quando la passione di Gesù fu soprattutto nella sua anima, la sofferenza della sua anima fu grandissima, a paragone quella fisica non è della stessa portata. Iniziò nel Getsemani, si dice infatti che sudò sangue, perché Gesù sudò sangue? Per la sola paura di sapere cosa l’aspettava? Si, ovviamente la sua parte umana tremava al solo pensiero, ma la cosa che più lo fece soffrire non fu il pensare di affrontare tale sofferenza, ma la consapevolezza che il suo sacrificio non avrebbe salvato tutti. Sapeva perfettamente che per molti sarebbe stato vano, tale profonda angoscia gli fece dire: “Padre allontana da me, se puoi, questo calice amaro”. Il Signore non ebbe paura di affrontare un sacrificio così grande, quando per salvare l’umanità sarebbe bastato il solo sangue della circoncisione. Egli volle fare di più per noi, molto di più. Sperimentare anche l’abbandono del Padre. Si, il momento più terribile fu proprio l’abbandono del Padre mentre era in croce, ma perché ciò avvenne? Per il semplice motivo che doveva calarsi pienamente nella nostra condizione di umana perdizione, il peccatore a tutti gli effetti che non sente più la vicinanza di Dio, Dio lo abbandona sul serio quando Gesù dice: “Padre perché mi hai abbandonato?” Ecco la grandissima sofferenza di Gesù, la più grande in assoluto, essere veramente reietto, non solo dagli uomini, ma anche dal Padre.
Che cosa trasmette invece il film? Solo la sofferenza fisica di Gesù. Ne fa un caso di vera macelleria e basta. E’ esageratamente e inutilmente realista e fantasioso insieme.
Secondo sempre gli studi sulla sindone si è risalito anche alla causa della morte precoce di Gesù. Di cui lo stesso Pilato si meravigliò. Infatti la cosa più strana fu la fuoriuscita copiosa e a getto del sangue dal costato. Perché strana? Perché avvenuta dopo che Gesù era morto. Su un cadavere un getto così copioso di sangue è molto strano. Solo tramite studi si è potuto capire perché. Gesù ebbe una morte causata da emopericardio, ovvero rottura del cuore. Ciò comporta una cospicua raccolta di sangue nel sacco che avvolge il cuore. E’ una ipotesi che corrisponde ad ogni quesito sia sindonico che evangelico. La lacerazione del colpo di lancia provocò la fuoriuscita di questo sangue raccolto che schizza perché il sangue raccolto nel sacco pericardico si trova sotto forte pressione. La violenta dilatazione del foglietto pericardico genera una lacerante dolore retrosternale, cui corrisponde sempre un grido e subito dopo la morte. Gesù spirò gridando. Questa morte avviene a causa di un violento sforzo fisico e in stato di grave affaticamento. Inoltre perché il processo infartuale compia tutto il suo corso devono passare almeno 46 ore, ciò andrebbe a coincidere con l’agonia nell’orto del Getsemani. Tutto ciò avvalora quanto ho esposto prima, cioè la sofferenza, la passione di Gesù fu più di natura spirituale che fisica.
Per quanto riguarda l’antisemitismo, hai ragione, bisogna andarci con le pinze. Anche se Gibson fosse in buona fede, le conseguenze del film, il suo impatto, il suo messaggio possono alimentare l’antisemitismo. Qua non si parla di chi fu più crudele e sadico, ma della responsabilità. Gli ebrei sacrificarono un loro correligionario perché quelle erano le regole di allora, previste per chi bestemmiava. Gesù non ha mai detto di voler fondare una nuova religione ma che voleva riformare quella dei padri. Per questo è completamente sbagliata l’impostazione, se è quella data dal film, degli ebrei contro i cristiani.
Si sa che questo film è vietato per i bambini, ovviamente, quelle mamme che insisteranno per farlo vedere ai bambini (come le mamme americane), lo fanno perché voglio far capire ai loro figli cosa ha sofferto Gesù per noi. Ma mettiamoci nei panni dei bambini o delle persone più semplici, questa orrenda storia farà vedere ai bambini e non solo a loro, ma anche alle persone più semplici, che l’eroe è Gesù e i cattivi sono gli Ebrei, soprattutto loro, perché loro lo hanno voluto morto. Vero è che sono presenti figure ebraiche positive nel film, ma l’impatto è troppo orrorifico! E’ una visione pericolosa….. attenzione! La morte di Gesù fu per una sua libera scelta d’amore per noi.
Zeffirelli ha definito quest’opera pornografica, e sono d’accordo con lui quando dice che la sofferenza non ha bisogno di essere mostrata per rendere la sua potenza. Qui si descrive con minuziosa perversione la sofferenza di Gesù e si mette in secondo piano la più grande delle Sue sofferenze, quella morale e spirituale. E’ questo che bisognerebbe capire. Bisognerebbe leggere di più i vangeli.
Tra l’altro sempre dietro affermazione di Zeffirelli, che ha diretto il film l’Amleto, in cui vi era Gibson, lo stesso è sempre stato affascinato dalla violenza e dal sangue, dal mostrare corpi fatti a pezzi. Godeva, durante l’Amleto, della morte di Polonio, per lui era un gioco sanguinario, quasi si esaltava. Ricordiamoci anche di Braceheart.
Dal punto di vista della realizzazione tecnica il film è girato in modo ineccepibile. Spero e credo che dopo i clamori e lo shock che ha procurato questo film, sarà il tempo che darà il giusto metro di valutazione. Resterà probabilmente nella storia del cinema per gli incassi stratosferici, ma sarà ridimensionato a quello di un vero polpettone americano. Gibson ha ammesso che questo film intende essere un pugno nello stomaco allo spettatore per far riflettere sulla portata del sacrificio salvifico del Figlio di Dio, attraverso scene realistiche e violente. Dopo essersi beccato tutti i miliardi spero che gli facciano indigestione, per come si meriterebbe.

Niko.g  06/10/2013 17:59:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh devo dire che ammiro la tenacia che hai nel far valere le tue idee. A dire il vero io della sindone non ne ho parlato, perché penso che ci siano troppi elementi oscuri e controversi per poterne fare un confronto addirittura con il film.
Ho capito bene una cosa però e cioè che, più che il film, tu non condividi proprio il progetto, cioè l'idea stessa di raccontare i patimenti della via crucis di Gesù, anche se inframezzati con brevi passaggi della sua vita e predicazione. Pensiero comprensibile e rispettabile.
Capisco anche quanto dici sulla Resurrezione, ma onestamente non credo sarebbe stato facile dare maggiore spazio ad una scena così difficile da rappresentare, correndo il rischio magari di banalizzarla o enfatizzarla. Io trovo che sia sufficientemente incisiva e non mi è affatto dispiaciuto quel primo piano sul volto del Cristo risorto. Spero almeno ci metta d’accordo lo splendido brano "Resurrection" di John Debney che accompagna la chiusura.
Ciao e grazie per la discussione comunque interessante.
Romi  19/10/2013 20:30:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Niko, il film non è proprio da buttare.... ah ah ah. Scherzo... Ovviamente ognuno ha le sue idee ed è bello poterle condividere. Tu dici che io non condivido il progetto finalizzato alla rappresentazione dei patimenti di Gesù, be... non so se è proprio così perché non ho provato commozione guardandolo. Forse sarò ripetitiva ma per me rimane poco spirituale. Ho citato la sindone perché, anche se non vi è certezza assoluta, è l'unico reperto scientifico concreto sul quale ci si possa basare e siccome ho letto più di un libro ti assicuro che molti scienziati scettici hanno dovuto arrendersi e sono diventati credenti. Ma per me non è fondamentale la veridicità della Sindone. Quello che volevo dire è che bisognerebbe prendere ancor più con le pinze le visioni dei veggenti, per i motivi già spiegati. Io non nego che Gesù Cristo possa aver sofferto pene atroci ed inimmaginabili, infatti non intendo sminuirle. Ma non è necessario indulgere in una rappresentazione, secondo il mio modesto parere, inutilmente ed esageratamente sanguinosa. Perché dici che rappresentare la resurrezione sarebbe stato banale? Bisogna vedere come la si rappresenta. Certamente non in modo spettacolare, ma dedicare più tempo alla parte più significativa di tutto questo sacrificio sarebbe stato più opportuno, infatti anche questo lascia pensare... Ma rimango dell'idea che il film è tecnicamente molto ben fatto e che ci sono alcuni flash back veramente belli e lo splendido brano a cui tu accenni. Grazie anche a te per lo scambio gradito.
Romi  19/10/2013 21:12:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
...e a proposito della resurrezione, vorrei aggiungere un'ultima cosa, dietro questo evento straordinario c'è molto da riflettere, spesso lo si pensa come qualcosa di favolistico e quindi di banale rappresentazione, anche se si crede. Gli apostoli credettero alla resurrezione non perché videro il Signore innalzarsi verso le nubi del cielo, certo anche questo può essere avvenuto secondo quanto si legge. Ma non fu questo che li indusse a credere immediatamente, cioè ancor prima che il Signore si svelasse a loro dopo la resurrezione. Ma vedi, un grande regista come Zeffirelli ha saputo cogliere il mistero di questo evento, basandosi in modo intelligente sui vangeli, ne ha svelato il mistero.... ma qual è? Non te lo dirò... vorrei spronarti a guardare la parte finale del film di Zeffirelli, quella della resurrezione, è vangelo perfettamente interpretato. Oppure, se preferisci, se ti fa piacere, prova a leggere: Giovanni 19, 41-20-29 "la resurrezione". C'è tutta un mistero svelato. Ecco perché ritengo che il film di Gibson è solo carnale. E scusami ancora per la mia lungaggine.
Niko.g  25/10/2013 19:43:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Premesso che la Resurrezione è il cardine della Fede cristiana, intendevo dire che rappresentarla in un film non è semplice. Quella rappresentata da Pasolini, ad esempio, sembra una magia del mago Casanova. Su Zeffirelli sono con te, anche a me è piaciuta molto e sono particolarmente legato a quel film. Però vedi, se vogliamo parlare di "durata", lì aveva più senso perché doveva essere in linea con lo sviluppo cronologico di tutto il testo evangelico (il film dura tantissimo). "The Passion" invece, restringe la prospettiva alle ultime ore di Gesù e comunque il fulcro è la Via Crucis.
Gibson ha voluto mettere l'accento sulla sconfitta di Satana, che si dispera per quel sacrificio. Credimi Romi, non è una cosa da poco, nessuno aveva messo in pellicola questo aspetto finora. Se a molti spettatori non è arrivato al cuore, è anche vero che ha colpito tanti altri, come testimoniano le conversioni successive alla visione del film, che ci sono state e sono testimoniate.
Non preoccuparti per la lungaggine, a me non da fastidio :)

Invia una mail all'autore del commento Suskis  16/07/2010 12:42:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
peccato che la sindone sia un falso (il primo papa che la ricevette in dono lo disse e lo fece ripetere chiaramente). poi, siccome viviamo in una società pagana in cui se non ci sono idoli non si sa chi adorare, perfino la chiesa si è sottomessa e ha fatto finta di crede che sia una vera reliquia.
Romi  05/09/2013 21:02:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Su questo non ci sono né conferme e né smentite. Ma hai ragione, per chi crede non c'è bisogno di prove.