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LA PASSIONE DI CRISTO regia di Mel Gibson

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Simone     10 / 10  18/05/2004 13:39:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Di film sul cristo ne sono stati fatti a dozzine, ma questo é l'unico (ad eccezione di quello di Scorsese) che mi abbia davvero trasmesso qualcosa. E non parlo del sangue a litri. A parte che trovo veramente infantile e ipocrita tutta la diatriba sulla violenza. Gli furono date un centinaio di flagellate? Sì (é scritto)! Gli fecero attraversare l'intera città con un a croce intera sulle spalle (secondo l'iconografia classica)? Sì! Gli piantarono chiodi e spine? Sì! Perciò non vedo dove sia il problema. Certo, poteva non far vedere nulla, e rappresentarlo un po' sofferente con qualche rivolo di sangue e la schiena rossa. Ma la passione é per antonomasia la rappresentazione stessa della sofferenza. E così é sempre stata mostrata: il calvario, l'agonia più terribile mai imposta ad un uomo innocente. Ora bisogna vedere se nel film questa violenza mostrata raggiunge l'effetto. Che non é quello di far storcere il naso e attorcigliare i visceri ai poveri spettatori. Ma quello di far provare sdegno per chi senza pietà lo fece condannare, chi lo torturò ridendogli in faccia, chi lo uccise... uno sdegno che sfido chiunque a non aver provato. E intimamente associato a questo (altrimenti sarebbe un film sul rancore, e non lo é) la sofferenza di un uomo che sopporta tutto con una forza sovrannaturale, pur provando ogni dolore e ogni paura. ma che non prova mai odio per i carnefici. E nel film questo viene fuori... incredibilmente. Mostra un lato umano dolcissimo di Gesù, lo fa avvicinare agli uomini (mentre solitamente appare talmente alieno dalle sofferenze inflittegli da sembrare che dica "Aho, avete finito?"), ma al contempo rafforza il significato del suo sacrificio, perché ne mostra tutta l'agonia, eppure tutto il suo amore e la sua fede, che non viene mai meno (a parte in estremo punto di morte, in cui vacilla, segno della sua umanità), né la pietà per tutti quelli che lo insultano e lo pestano. Io non sono credente e francamente non mi interessa l'aspetto religioso legato alla fede. ma credo che questo film possa insegnare, nonostante la crudezza (comunque fedele in ogni cosa al testo scritto), più di tante parole. O quantomeno, smuove dei sentimenti positivi (non sono uscito dalla sala con odio per ebrei e romani).
Invia una mail all'autore del commento Marla Singer  18/05/2004 13:44:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
a me personalmente aveva trasmesso di più Brian di Nazaret...senza offesa...
Gruppo STAFF, Moderatore Lot  19/05/2004 07:54:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
per non parlare di pasolini
sciafah  07/06/2004 11:11:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Simone, la penso esattamente come te. Gli altri continuano a fare paragoni... non ne esistono! Sono ognuno diverso dall'altro.