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KILL BILL - VOLUME 2 regia di Quentin Tarantino

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Godbluff2     8 / 10  13/11/2022 17:08:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un proseguo e una conclusione perfetta della storia in questo secondo volume, sebbene, e qui vado in controtendenza rispetto al sentire comune, tenda personalmente a preferire leggermente il Capitolo Uno rispetto a questo; non tanto la prima metà "spaghetti-westerosa", splendida, ma proprio il climax finale, la resa dei conti con Bill, l'incontro con

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER, il momento più commovente ed emotivo, quello scontro catartico, quell'odio-amore tra Bill e Beatrix... Tutto bello eh, intendiamoci, bellissimi i cinque passi finali di Bill, splendida la sequenza del breve, esplosivo, fulmineo scontro finale tra i due, da seduti, con montaggio e regia perfetti come sempre, splendidamente tarantiniani anche i lunghi dialoghi tra i due... Eppure non so, è sempre stata la parte che mi ha lasciato di meno, dove il film cominciava a farmi sentire un briciolo di stanchezza. Una cosa mia, senza nulla togliere ad una conclusione molto bella.
La prima metà del film, diciamo fino alla conclusione del duello tra Beatrix ed Elle, è invece un vero piccolo capolavoro; c'è tutto, personaggi splendidi (quanto mi piace il Budd di Michael Madsen), certamente una grande attenzione nel creare una versione pulp-tarantiniana delle atmosfere "ital-western" tanto amate da Quentino, e la costruzione di sequenze dal tono drammatico ed epico molto marcato, e questa volta la sottolineatura viene proprio dalle musiche di Ennio Morricone, questa volta l'omaggio è praticamente urlato, prima il "deguello morriconiano" de "Per un pugno di dollari", che riesce a creare la drammatizzazione di un momento anche se travasato dal suo contesto originario, per altro utilizzato nell'ottica di un momento del tutto opposto a quello del film di Leone, esaltando la bravura di Tarantino nel costruire contrasti con le sue citazioni (quella tromba epica e trionfante, colma di pathos, sembra esser lì per il nemico e decisamente non per la protagonista), poi ancora Morricone, quello dei bei temi scritti per Corbucci ("Il mercenario" e "Navajo Joe"), il secondo dei quali accompagna la fase decisiva dello scontro tra Beatrix e Elle, dove i rapidi campi e controcampi, i primi piani e i particolari sugli sguardi delle due attrici richiamano direttamente lo stile leoniano.
Tante cose belle in questa parte (splendida la sequenza della sepoltura, il black mamba nella valigia, il destino che Beatrix riserva ad Elle, peggiore della morte).
E poi la solita vagonata di citazioni e il frullato di generi e stili, c'è anche un altro omaggio a Meiko Kaji con la sua "Urami Bushi", tanto per dirne una.
Una parolina sul Tarantino direttore di attori: Madsen è un suo fedelissimo, lo sappiamo. Ma Daryl Hannah quanto è iconica qui ? Da quanto tempo non era così convincente e in un personaggio così ben riuscito ? Forse addirittura dai tempi in cui sognava pecore elettriche. E Carradine è nel ruolo della vita.
I due volumi di "Kill Bill" sono una gran bella esperienza di "cinema per il cinema" in uno sfoggio di cultura ed amore passionale per la materia cinematografica accompagnata dalla maestria registica di un regista in uno dei suoi momenti di massimo splendore. Un intrattenimento perfetto.