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IL GIOCATTOLO regia di Giuliano Montaldo

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Max_74     9 / 10  12/11/2019 14:23:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Giuliano Montaldo (Sacco e Vanzetti, lo sceneggiato Marco Polo) al suo decimo lungometraggio propone un'analisi lucida e terribilmente attuale, oggi ancor più che allora, sul tema dell'insicurezza e giustizia privata in qualche modo già iniziata da Monicelli due anni prima con Un borghese piccolo piccolo e con Il giustiziere della notte cinque anni prima, ma si discosta da quest'ultimo per maggior profondità e qualità stilistica. Tensione narrativa, disagio e impotenza che si avverte attraverso forse una delle più intense interpretazioni di Manfredi il quale volle a tutti i costi recitare nel film nonostante i suoi problemi di salute. Si simula un'ambientazione a Milano ma il film è girato quasi interamente a Roma nel quartiere Testaccio (la casa del protagonista), Viale della Serenissima prima della costruzione del ponte (dove vi è l'attuale stazione Serenissima, nella sequenza dello jogging tra lui e un ottimo e compianto Mezzogiorno) e molto altro. Gli unici momenti fuori Roma sono tre, due tra i quali la sequenza di fronte allo stadio San Siro a Milano, poco prima di entrare nel poligono, e Villa Parisi a Frascati, dimora del datore di lavoro Nicola / Foà . Il tutto condito da una fotografia fredda, perfettamente in sintonia con il dramma che il protagonista vive. Manfredi discusse con Montaldo sulla scelta del finale; egli voleva che alla fine il protagonista compiesse la sua vendetta ma Montaldo la riteneva troppo in antitesi con il messaggio del film. Comparsate di Mario Brega, qui doppiato in accento milanese, nella parte di uno dei banditi che perseguitano Manfredi. Da brividi la sequenza della sparatoria nella quale Manfredi usa per la prima volta la pistola su qualcuno difendendosi dall'aggressione, e ottime musiche di Morricone. Probabilmente Un Manfredi e una sceneggiatura in odor di Oscar se fosse uscito in America. Una perla da rivalutare assolutamente, purtroppo raramente visibile in televisione.
Forse gli unici che possono tenere testa, per tematica e tensione narrativa, sono Taxy driver (1976) e Il verificatore (1995) di Stefano Incerti, oltre al già citato Un borghese piccolo piccolo (1977).

Tra le frasi da ricordare:
'è un fatto di balistica, ma voi che ca...o ne sapete di balistica', dice in fuori campo Manfredi durante l'aggressione.
Max_74  12/11/2019 14:26:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Prodotto da Sergio Leone, al quale Manfredi e Mezzogiorno fanno un esplicito omaggio nella sequenza dello spogliatoio parlando di Per qualche dollaro in più.