VincentVega1 7 / 10 12/12/2008 12:20:35 » Rispondi Un bel thriller: l'idea dello psicopatico integrato perfettamente nella società e del suo alter ego è resa bene da una sceneggiatura puntigliosa, ma che forse a volte si allontana troppo dal suo fulcro (vedi la sotto-storia della bad girl Moore, anche se poi tutti i nodi tornano al pettine). I dialoghi e le considerazioni di Costner con la proiezione della sua malattia sono intelligenti e ben sviluppati, e sono in completo disaccordo con chi parla di primo tempo noioso (per me è stato tutt'altro, la seconda parte forse è molto più simile ad un qualsiasi prodotto del genere). Inoltre un grande applauso a William Hurt, che ripete l'intensità di quegli ultimi 10 minuti nel penultimo film di Cronenberg, e che gli valsero l'ambita statuetta.
Buone le sequenze finali: per fortuna si è evitato l'happy ending costruendo un bel connubio fra sequenza onirica e realtà.