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CARO ZIO JOE regia di Jonathan Lynn

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stratoZ     7 / 10  13/02/2024 12:27:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Tutto sommato è una commedia carina, Lynn si mantiene sui più che buoni livelli di "Clue" e "My cousin vinny" mettendo in scena un soggetto che ironizza e parodizza le faide familiari per l'eredità.

Lo zio Joe, mattatore della pellicola, è un vecchio un po' burbero un po' cinico che è ormai straricco ma anche in uno stato di salute apparentemente precario, la famiglia, ad eccezione del figlio con cui ha litigato anni prima, farà il peggio per accaparrarsi la sua eredità, inoltre, sembra lo zio Joe si stia affezionando a Molly, un'attraente ragazza che gli tiene compagnia e se ne occupa come la nuova infermiera, è qui che la famiglia vedendo l'indifferenza di zio Joe per tutti loro, richiamerà il nipote considerato preferito.

L'avidità è al centro del soggetto del film, mostra come il richiamo del denaro riesca ad influenzare tutti, anche soggetti che inizialmente ne sembrano disinteressati, come appunto il nipote venuto da lontano, Daniel, che arriverà ad architettare inganni e piani elaborati pur di appropriarsi dell'eredità. Nel corso del film si sprecano le sequenze che rendono caricaturale l'avarizia della famiglia, come quella a tavola in cui si accusano e spiattellano i fatti degli altri a vicenda, per fargli fare brutta figura davanti a zio Joe, quest'ultimo sempre trattato come una divinità, tutti gli leccano il sedere pur di farselo buono e un giorno ricevere la cospicua eredità, praticamente tutto il film gira su questo concetto, con in prima linea il viscidissimo Frank con la sua continua falsità ipocrita.

La prospettiva sarà ribaltata con conseguente delusione di tutti quando lo zio assieme ai suoi avvocati dichiarerà che in realtà tutta la sua eredità è stata sperperata e ora è rimasto soltanto con i debiti, rendendo vani gli anni che la famiglia ha passato ad adularlo, generando anche un'esilarante rissa allo studio notarile. "As I was about to say before the circus came to town…."

La pellicola procede briosa tra le gag comiche e i continui ribaltamenti che ci riserva una sceneggiatura comunque molto ispirata, inganni e controinganni dai personaggi che riservano forti colpi di scena anche per lo spettatore, comunque contestualizzati al significato dell'opera, pur senza prendersi troppo sul serio.

Ma alla fine, lo zio Joe nonostante venga dipinto così male solo perché vecchio e ricco sta cercando soltanto qualcuno che gli vuole bene, o che comunque gli dimostri di volergli bene davvero, il film si concentra molto sul denaro come una sorta di barriera del sentimento, tutti quelli che si avvicinano a zio Joe lo fanno soltanto per l'eredità, i suoi soldi precedono la sua persona, ma non per colpa sua, allo zio Joe non viene data neanche la possibilità di esprimersi prima che le persone interagiscano con lui per il denaro.

Lynn mantiene sempre un alto livello di ironia, sfociando anche abbastanza volentieri in qualche risata, complice dei protagonisti in forma, Kirk Douglas gigioneggia tanto ma considerato il tipo di film è ottimale, Michael J. Fox riesce comunque ad essere un discreto comprimario.