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LA CORTA NOTTE DELLE BAMBOLE DI VETRO regia di Aldo Lado

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ferzbox     7½ / 10  12/01/2017 19:24:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Thriller dei primi anni 70 che si porta dietro le briciole del genere gotico all'epoca ancora abbastanza gettonato, ma che allo stesso tempo(insieme ai lavori di Mario Bava) cominciava a spianare la strada verso i gialli più cruenti e malsani.
"La corta notte delle bambole di vetro" ha dalla sua tre grandi pregi secondo me.
Il primo sussite nell'idea di base concepita per stimolare l'interesse dello spettatore; il personaggio principale viene introdotto nella storia come un apparente cadavere in realtà ancora cosciente per qualche recondita ragione; lo spettatore potrà sentire i suoi pensieri mentre il resto dei personaggi è convinta del suo decesso(originale come idea), intrigando non poco la curiosità.
Il secondo pregio è la sceneggiatura; non assolutamente scontata.....per quanto si tratti di un thriller gotico, il lato investigativo viene condito da un'alone di perversione costantemente presente per tutta la durata, dando così quel qualcosa in più che era tipico delle pellicole romanzate della Hammer....ed è una cosa che non mi è dispiaciuta affatto....
Il terzo pregio è il bellissimo finale; i titoli di coda arrivano come una scossa elettrica e inaspettatamente; se devo dirla tutta è la cosa che mi ha colpito di più in assoluto....
Registicamente il film non è male affatto; tempi morti ce ne sono pochi e i dialoghi sono concepiti discretamente(anche se la presenza di scene rimpitive ogni tanto si sente....ma era tipico dell'epoca).
Aldo Lado è un regista che non conoscevo affatto se non per questa pellicola e "L'ultimo treno della notte"(che ancora devo vedere), ma devo dire che insieme al già citato Mario Bava, Dario Argento e altri come ad esempio Sergio Martino, fa parte di quei maestranti che hanno fatto di questo genere un'autentica colonna portanta degli anni 70, introducendo un concetto di giallo "sporco e angosciante" che successivamente avrebbe fatto scuola.
Forse l'unica che un pò ci ha perso è stata Ingrid Thulin; ma non tanto per screditare questa pellicola, ma più che altro perchè la Turin aveva lavorato con registi del calibro di Ingmar Bergman e Luchino Visconti.....quindi parliamo di cinema di livello DECISAMENTE più alto......
Comunque si tratta di un altro bel thriller rappresentativo degli anni 70 che consiglio a tutti gli estimatori del genere; di chicche non ne ha molte, ma quelle che ci sono hanno una potenza drammaturgica che mi ha colpito parecchio....