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INSIDER - DIETRO LA VERITA' regia di Michael Mann

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JOKER1926     7½ / 10  05/04/2010 20:01:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fra i grandi lavori cinematografici del regista Mann è importante segnalare senza indugio un film di grande impatto e di formidabile intensità: "Insider".
Prodotto nel 1999 quello di Mann non è un esercizio di stile e di classe fine a se stessa ma una clamorosa ed inquietante denuncia al mondo dei potenti, la trama ha del fragoroso e in modo meccanico spinge lo spettatore in un concentrato di tante emozioni e di tensioni, avviluppate intorno ai due protagonisti principali splendidamente illustrati sul piano emotivo/psicologico da una regia straripante.

"Insider Dietro la verità" prima di tutto è la massima celebrazione tecnica, la fotografia è eccellente, il lavoro musicale è sensazionale e poi, piatto forte, è il cast composto da due attori che hanno marchiato, in modo diverso, buona parte del Cinema recente, insomma procurarsi le gesta di Al Pacino e di Russell Crowe non è cosa di ogni giorno, i sacrifici economici sono scontati ma ne vale la pena; i due daranno sfoggio a performance davvero uniche.
"Insider" parte subito a mille, presentazione, esposizione dei fatti e subito tensione psicologica su Jeffrey uomo spossato e troppo affabile interpretato alla lettera da un Crowe determinato e asciutto; il film non mostra pecche e poi Mann riesce senza problemi a "snocciolare" benissimo la narrazione componendola, ornandola con dialoghi e sequenze di pura classe, insomma la noia non c'è, pellicola ben ritmata che incolla letteralmente lo spettatore alla poltrona nella prima parte; nella seconda quella minima ripetitività inevitabile della storia smantella un po' di suspense.
Da ricordare in questo superbo manifesto di denuncia una serie di sequenze uniche, accompagnate da musiche supreme marchiano la mente e risultano pressoché indimenticabili, come dimenticare le battute finali con gli sguardi di Al Pacino (altra prova da incorniciare) che nascondono stanchezza e vittoria; in pratica solo la mancanza di prodigiosi e sensazionali "intrecci" e sfaccettature dinamico/narrative impedisce al film di giungere nell'Olimpo della Cinematografia mantenendolo a "galla" in un più che decoroso limbo.