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QUARTO POTERE regia di Orson Welles

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Terry Malloy     10 / 10  12/01/2007 14:49:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
la prima impressione che si ha iniziando a vedere Quarto Potere è che si vivrà un'esperienza, unica, travolgente.
dopo il documentario che spiega la vita di Kane ebbi un pensiero che non se ne andò (piacevolmente) dalla mia mente e che condiziona il mio voto, ossia questo non è un film, qualcosa di più. il concetto di film legato al capolavoro di Welles è riduttivo, Quarto Potere trascende la grammatica, le regole, la definizione per dare qualcosa in più allo spettatore e al cinema. Quarto Potere non si guarda, si vive, si assapora, si è trasportati per due ore in una realtà diversa, non più incollati al divano, ma vicino a Kane durante la scrittura del documento verso i cittadini, durante il suo discorso per le elezioni, durante la sua morte, durante la sua infanzia, durante il suo fallimento.
Kane era un grande, forse il più affascinante della storia del cinema per la prima ora: un nuovo modello di giornalista che utilizza la sua fortuna, il suo giornale, il suo carisma, le sue idee al servizio dei lavoratori guadagnandosi la fama congiunta di comunista e nazista.
Kane va al di là dell'ipocrisia, della falsità, dell'egoismo umano, è un personaggio quasi utopico, iperbolico per esprimere tutta la delusione e l'amarezza di Welles contro qualche personaggio in particolare o solo un ideale di politico.
Kane, distrutto dalla perdita della madre e dall'odio verso il padre, distrutto dalla infanzia rubata, dalla slitta Rosabella, logorato dall'amore che dà, ma non riesce a ricevere perchè chiuso, nevrotico ed egoista. un uomo che poteva fare molto, che poteva essere significativo, ma che perse tutto in Colorado. Rosabella.

"pochi uomini vivono veramente, gli altri esistono"
amterme63  15/01/2007 19:54:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tu pensi davvero che Welles volesse esaltare il personaggio di Kane? Secondo me in tutto il film c'è una critica strisciante al personaggio. La sua vita è stato solo un accumulo di fortune materiali ma un fallimento sul lato affettivo e anche su quello politico. Welles cerca di distaccare lo spettatore dal personaggio, lo fa vedere attraverso gli altri (delusi e amareggiati), ne svela le pieghe patologiche. Secondo me vuole mettere in guardia da questo tipo di persone. Ma è una mia opinione e posso anche sbagliare.
Terry Malloy  16/01/2007 14:04:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
tutto vero Amterme, infatti io intendevo che all'inizio nella giovinezza di Charlie quando prende possesso del giornale Welles ne loda le capacità e le intuizioni (straordinarie), tuttavia pian piano subentra la critica che è impossibile non notare.
ricordarsi però la simpatia (il termine greco è fortemente indicativo: Sympazeia infatti vuol dire "soffrire insieme") che prova tuttavia per la sua incredibile sfortuna: il continuo riferirsi alla madre e a Rosabella infatti denotano che Welles provi una pena incredibile per il giovane Foster strappato all'infanzia e rovinato per sempre.
amterme63  16/01/2007 16:07:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' vero, sono d'accordo con te.