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IO NON SONO QUI regia di Todd Haynes

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relucertola     10 / 10  10/09/2007 00:17:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo è uno dei tanti film a cui puoi dare un dieci od uno zero: non esistono vie di mezzo. Come non esistono vie di mezzo per Bob Dylan. E' vero:il film è frammentario, confuso, poco credibile in certi aspetti ma è l'essenza del cantautore che viene presentato. E' follia allo stato puro, immagini in bianco e nero seguite da stupendi tramonti e colori sfavillanti. Non è assolutamente lineare ma Bob Dylan lo è mai stato? Prima acceso ribelle, poi poeta decadente ed infine fervente religioso e ancora attore emergente, cantante folk e quindi traditore del folk. Non esiste uno spazio temporale quando si parla di Dylan: ci sono psicosi, attimi di allegria, tristezza, apatia. L'idea di seguire le orme del cantante attraverso fisionomie diverse è accattivante: Dylan è stato un trasformista di se stesso e ha sempre usato la sua poesia per definire il proprio stato d'animo. Ottima, secondo me, la scelta del bambino di colore simbolo delle radici della sua musica e ottima a mio avviso lo spunto felliniano nelle sequenze con Richard Gere. O lo ami o lo odi.