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IL NASCONDIGLIO regia di Pupi Avati

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76eric     9 / 10  05/10/2010 22:19:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Aspettando ancora di vedere qualcosa di Zuccon che non riesco a reperire e Shadow di Zampaglione per fortuna un grande come Pupi Avati cerca di tenere alto il nome e l' orgoglio del cinema italiano in termini di Horror.
Veramente meraviglioso questo ritorno alle tanto care tematiche di stampo gotico.
Ed a ben vedere, nonostante siano passati 31 anni ricalca grosso modo lo stile e le atmosfere del Cult e pezzo da 90 "La casa dalle finestre che ridono".

La pellicola è un chiaro omaggio al modo di fare Cinema di genere di un tempo con la protagonista, qui con un passato difficile ma non determinante ai fini della vicenda, che in seguito ad inquietanti rumori e sinistri vocii, cerca di capire cosa è sucesso in un passato non troppo recente all' interno di un edificio appena preso in affitto da quest' ultima per avviare un ristorante italiano. L' edificio in questione pare essere stato un gerotrofio.
Per cui abbiamo l' investigazione in solitaria che può ricordare il David Hammings di Profondo Rosso, la Jessica Harper di Suspiria o lo stesso Capolicchio della pellicola del '76 tanto per fare degli esempi.
Inoltre anche per riferimenti diciamo così di "contorno" tipo la nebbia della zona isolata dell' edificio, sempre un ammiccamento al primo horror di Avati o i cunicoli dell' impianto d' aerazione che potrebbero far tornare in mente l' "Opera" di Argento.
Poi abbiamo qualche piccolo dettaglio di sceneggiatura che stenta, nella fattispecie data dallo scarso interesse della protagonista per l' apertura del locale una volta capito di non abitare sola in quelle dannate mura o il comportamento a volte irritante di alcuni membri della piccola comunità.
Per finire il fatto di ambientare le vicende in America ( molto suggestivi i paesaggi di provincia del midwest) come Argento in Inferno e soprattutto Lucio Fulci in sue svariate opere.
Più che buona l' interpretazione del cast nella quale spicca l' affascinante Laura Morante, per me la migliore attrice italiana degli ultimi tempi anche se ha questa continua attitudine in alcuni frangenti di bisbigliare.
Veramente piacevole poi la presenza di Burt Young ( il Paulie di Rocky), di Treat Williams che si è dato alle serie televisive e perchè no di Yvonne Sciò che mi ricorda i bei tempi degli inizi di Non è la Rai.
Menzione anche per le musiche e le sviolinate del veterano Riz Ortolani, che aveva già collaborato con il regista bolognese nel precedente Zeder ( una delle pellicole che maggiormente mi terrorizzò da bambino).

Anche questa è un' ottima trasposizione che parla della paura del buio, dei rumori e delle presenze che esso può celare; denso di mistery, che affascina sempre molto, che presenta un paio di scene con effetti gore di tutto rispetto ma che soprattutto quando vuole spaventare ci riesce alla grande, e mi riferisco a due o tre sequenze in particolare.
".....Lo sai che sono loro ad avere paura...". Il finale mi è piaciuto assai.


Come ho fatto per "Fragile" arrivo al 9 per tutti i motivi di cui sopra e perchè anche se Avati si è prodigato con discreto successo in altre opere io continuo a considerarlo un Maestro del nostrano Horror al pari di Argento, Bava e Fulci.
Pupi vista la tua poliedricità e fertilità passa più spesso da queste parti!!!!!!!!!!!!!!!!!