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MEDITERRANEO regia di Gabriele Salvatores

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ULTRAVIOLENCE78     7½ / 10  25/07/2009 12:59:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gabriele Salvatores racconta con leggerezza, ironia e malinconia, un cruciale passaggio epocale (dal fascismo alla repubblica), ma non direttamente bensì dall’esterno: in una “location” avulsa dalla storia, in cui tutto sembra scorrere lentamente in un clima di sospensione temporale. La frustrazione del desiderio di fuga dovuta alla disillusione per il (non-)cambiamento comporta il ritorno in una sorta di luogo mitico, dove però ad attendere v’è un nuovo disincanto: tutto passa e niente è sottratto all’agire inesorabile del tempo e alla conseguente ciclicità della vita e della morte (tradotto= non esistono isole felici, ma solo luoghi in cui è più accettabile l’esistenza).
Una pellicola indubbiamente ben confezionata, con esterni incorniciati da una superba fotografia (Italo Petriccione) e con una narrazione scorrevole e dilettevole, anche se in alcuni punti un po’ “furbetta” nel far leva sul patetismo.
In definitiva “Mediterraneo”, anche se difetta dell’”appeal” di un’opera come “Lo stato delle cose” (per azzardare un parallelismo sul versante dell’atmosfera ri-creata) o dell’incisività di “Una vita difficile” (per ciò che concerne l’aspetto socio-politico), è un film che funziona come commedia che coniuga il piacere alla riflessione