I ragazzini del Loser Club hanno sconfitto ma non eliminato il malefico Pennywise, entità che si manifesta ogni 27 anni nella cittadina di Derry con le fattezze di clown e rapisce e uccide bambini. Sono dunque destinati a un nuovo confronto con lui 27 anni dopo e si passa così dal 1989 al 2016. I protagonisti sono cresciuti, ma quasi tutti loro hanno lasciato la cittadina e hanno dimenticato l'orrore in cui si erano imbattuti e persino molti dettagli della loro amicizia.
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Si poteva fare di meglio ma non l'ho trovato una completa porcata. Certo, siamo almeno cento gradini sotto il predecessore ma alla fine si lascia guardare e godere, pur con tutti i suoi difetti che vanno ricercati nel fatto che il regista ha dovuto per forza allungare il brodo inutilmente con scene inutili come la ricerca degli oggetti che nel libro non c'é, alcune scene ridicole (come quella del lebbroso che vomita in faccia ad Eddie), personaggi come Henry Bowers che a differenza del libro non servono ad un ***** o personaggi che nel libro erano importanti ma che nel film non appaiono e una parte finale che va a pari merito con il film del '90. Probabilmente il problema piú grande per Muschietti e company é stato portare la parte degli adulti e renderla decente senza avere il continuo elemento del libro dell' alternanza passato-presente che lo rendeva godibile, e si sente, perché questa seconda parte proprio in virtú di questa cosa é meno godibile e piú pesante, con scene inutili e con continue battute che non servono ad un *****, e per cercare di recuperare quell'elemento passato-presente han cercato di inserire alcuni flashback forzatissimi che però nel contesto sembrano solo inutilmente forzati. Detto questo é anche godibile, ha un buon aspetto tecnico, ha delle buone interpretazioni e vari momenti interessanti e anche spaventosi, peccato che la parte finale come già detto vada a a pari passo con quella del '90 risultando solo ridicola e troppo tirata per le lunghe, con il tentativo di inserimento del rito di Chud che però piú che far contenti i fan del libro li fará incazzare (come il sottoscritto) perché non c'entra un ***** col libro. Non é pessimo, ma sicuramente nemmeno un capolavoro
Discreta seconda parte, It Capitolo 2 è una pellicola non priva di lungaggini, che a volte risulta ripetitiva (se il mostro non è davanti, è subito dietro, prevedibilmente) ma che comunque risulta piacevole e chiude in maniera degna la storia.
Copia dal famoso IT anni 90, in qst caso sequel del remake. Difficile giudicare, la scena della bimba durante la partita di baseball forse è quella riuscita meglio. Per il resto finale emozionante in mazzo a tante lungaggini. Il pagliaccio è piu inquietante quello anni 90. Comunque la sufficienza se la merita, forse troppi pupazzi horror. Più che sufficiente.
Ho preferito questo rispetto alla prima parte del film di muschietti ...parte bene questo secondo capitolo e non annoia per nulla ,peccato si perda con l andare del racconto e il finale è veramente deludente....il mostro finale viene sconfitto in modo stupido se mi passate il termine .... Preferisco la serie TV degli anni 90 ,però anche questo è più che sufficiente e lo pensavo peggio in fin dei conti ,invece diverte abbastanza e anche se dura un eternità, è ben fatto ....
Voto tra 6 e 6,5 (la prima parte è da 6 ,questa penso valga qualcosa in più )
Meglio del prequel, con l'aggiunta di due attori niente male come McAvoy e la Chaistain (già assieme in qualche X men) e camei notevoli come King e Bogdanovich (!).
Quasi 3 ore che non stancano, con effetti di buon livello (a volte inquietanti, altre un pò rivedibili), solite critiche sociali (riguardo una città piena di violenza, bullismo ed omofobia) e qualche momento emozionante.
Come il libro è un film sull'infanzia, che lo scrittore del Maine sembra conoscere così bene; sempre bene Skarsgard che,s eppur pesantemente truccato, non ci fa rimpiangere troppo il Pennywise ballerino di Curry (e qui vengono pure date blande spiegazioni sulel sue origini!).
Wallace battuto, anche per via di un finale con ragnone finalmente meglio riuscito.
Mi pare un ottima seconda e ultima parte della "saga" di IT. Molto buone le interpretazioni, la fotografia e gran parte degli effetti (anche se non tutti), mi ha intrattenuto e divertito nonostante la durata un po' eccessiva. Ovviamente non c'e' la profondita' di analisi dei personaggi e delle motivazioni di IT, la lotta metafisica tra Bene e Male non traspare chiaramente, tutta la complessita' del libro di King da questo punto di vista e' resa in modo superficiale, ma era un'impresa quasi impossibile. Ci sarebbe voluto un regista come Kubrick e una serie di film a puntate della durata complessiva di non meno di 10 ore. Quindi considerando i mezzi e i tempi a disposizione, un prodotto dignitosissimo che si lascia guardare e riguardare.
Ricordo molto bene come rimasi un po' deluso dalla seconda parte del film per la tv degli anni '90. La storia un po' si ripete, infatti questo secondo capitolo ha qualcosa in meno. Malgrado il cast di "adulti" sia pieno di star sono i bambini del primo film a cui ci siamo affezionati ed è ovvio che passati 27 anni questi vengono messi un po' da parte. Niente da dire dal punto di vista tecnico, tenere appassionato lo spettatore per piu' di due ore con un film dell'orrore non è cosa da poco, e in questo ci sono riusciti. I momenti di paura sono alternati con qualche scena umoristica e gli effetti visivi sono di ottima fattura. Qualche pecca ce l'ha, ci sono personaggi poco approfonditi e un po' di ripetitivita' in alcuni frangenti. Vale comunque la pena vederlo, dopo aver letto il libro...
Il secondo capitolo narra gli eventi dal punto di vista dei protagonisti adulti (anche se sono presenti molti flash back di loro ragazzini). Meno riuscito, i personaggi sono poco credibili (fanno tutti troppe battute visto e considerato che stanno lottando contro "IL MALE" sotto forma di visioni terrificanti), il film si dilata troppo nella parte finale, sinceramente troppo lunga. Dura 40 minuti in più del primo capitolo, minuti che si fanno sentire. Purtroppo inferiore al primo.
Sempre molto ostica la trasposizione cinematografica di opere letterarie dove viene meno la parte descrittiva, gran parte dei dialoghi e l'immaginazione. A mio parere i migliori romanzi di Stephen King, li ho letti tutti o quasi, sono "L'Ombra Dello Scorpione" ed "It". Lessi "It" trent'anni fa e ne rimasi affascinato soprattutto dalla parte dedicata ai giovani "Perdenti", ricordo da allora tutti i loro nomi a memoria... I due film di Muschietti mi hanno fatto lo stesso effetto, meglio la prima parte dedicata ai ragazzini che la seconda. Ci sono diverse variazioni rispetto all'opera di King, alcuni personaggi non hanno nel film il rilievo che avevano nel libro. Tuttavia il film è piacevole, discreti effetti speciali e Jessica Chastain e Jams McAvoy come Beverly e Bill sono ok. Su Pennywise meglio Tim Curry...
Devo essere sincero, questo secondo capitolo non mi ha fatto addormentare come il primo, paradossalmente mi piace di piu', ed è anche più terrificante già dalle scene iniziali, non mi è dispiaciuto, per chi ama il genere non si pentirà di regalarsi 2 ore e piu' di discreto horror
Sì, forse un pò troppo lungo e prolisso in certe scene, ma secondo me una visione gliela si può concedere. In ogni caso ho preferito di gran lunga il primo capitolo, che presentava toni più drammatici e non così comici e certe volte quasi"grotteschi". Bill Skarsgaard sempre eccellente, comunque.
Nettamente di una durata superiore al suo precedente episodio con protagonisti i bambini,questo It capitolo 2 convince di meno in regia,sceneggiatura e nei suoi attori . Si è voluto dare oltre alla classica spruzzata di horror e platter,anche alcuni momenti grotteschi e dare piu comicità alle vicende,cosa che si succedeva nella serie tv,ma veniva ben gestita. Qua invece ci sono momenti puramente esilranti a tratti inverosimili.Interessante il fatto che sia ambientato ai giorni nostri,e ci sono tanti riferimenti non solo al passato dei protagonisti,ma veri e propri omaggi alle sale giochi di un tempo e ai classici anni 80 come film. Inoltre si Muschietti ha voluto inserire una sorpresa come attori nel film,che è facilmente intuibile chi sia(sicuramente qualcuno prima di me lo avrà nominato). Bisogna però dire che la parte finale è ben gestita,come anche il background narrativo di Pennywise,dove si vanno a scoprire molte piu cenni storici sul personaggio e ..(vedi spoiler) Tornando alla regia,quella di Muschietti già del primo capitolo era soddisfacente,ma non eccezionale,qua mi è sembrata che fa il compitino,come anche alcuni attori scelti (Ben che ora da cicciotello è diventato un tronista di uomini e donne),non mi ha convinto. Ci sono alcune scene d azione riprese dalla serie anni 90,riadattata per l occasione,insieme ad altre aggiunte di nuove.
Non avendo letto il libro,ho trovato molto intelligente il modo in cui viene ucciso attraverso una vera coreografia di insulti che lo rendono piccolo piccolo.
si è voluto allungare la durata per poter inserire la storiella degli oggetti da raccogliere attraverso i ricordi dei protagonisti,altrimenti sarebbe durato un ora e mezza massimo.
Mi è piaciuto di più il primo. Bella la scena spoiler... Di King ho letto molti libri tranne IT, forse perché da piccolo avevo visto il film in TV...quindi non saprei definire le differenze tra i 2, che di solito ci sono. Per gli appassionati è da vedere.
come per il primo i momenti clou ,cioè quando c'e' IT fanno paura relativamente , ovvero finchè sta fermo , come si muove arriva la CGI e tutto sembra più finto e stucchevole . Ci sono comunque diversi momenti di buoni spaventi . La storia sommata alla prima è buona e tanto merito va al cast di primordine .. io comunque continuo a preferire il primo con tutti i suoi difetti , ma quanto a paura non c'e' paragone.
Un horror dal ritmo frenetico che come il precedente si lascia guardare con molto piacere fino alla fine. Di certo si poteva buttarla meno in caciara, ma fa il suo dovere dimostrandosi una buona trasposizione che rende giustizia anche al libro nel mostrare le origini della creatura dimensionale.
Secondo capitolo che si mantiene sul modesto livello del primo. Visivamente ben fatto, ma alle volte non pare chiaro dove voglia andare a parare, infatti alcuni siparietti comici paiono davvero fuori luogo, dato il carattere tetro di quello che dovrebbe essere un horror. Una durata inferiore e una connotazione più decisamente horror avrebbero giovato.
Per me un gran passo avanti rispetto al primo modesto capitolo. Non sarà un horror da non dormirci la notte, ma intrattiene bene. Ambientazioni e svolgimento della storia mi ricordavano qualcosa di Nightmare e infatti verso la fine i protagonisti escono da un cinema dove lo davano. Non so che altro scrivere (già la storia del cinema l'ho scritta per allungare il commento). Boh, lo consiglio.
Se nel primo capitolo gli effetti grafici erano funzionali e discretamente realizzati, stavolta si rivelano essere il punto debole del film. Non manca il classico jumpscare ben assestato, soprattutto nella prima parte, ma in corso d'opera le creature ricreate da Muschietti non sembrano così efficaci e di conseguenza la storia perde di mordente, almeno da questo punto di vista. Il resto è realizzato bene, l'apporto del cast appare buono, l'atmosfera che si respira è abbastanza tesa da coinvolgere e tenere incollati al video, il ritmo sembra lineare e non soffre di rallentamenti. In conclusione, mi è sembrato un secondo capitolo all'altezza, capace di intrattenere e convincere...anche lo stesso King che partecipa con un piccolo cameo.
Inferiore al primo troppi effetti speciali e la durata eccesdiva lo penalizza soprattutto nella parte centrale che risulta noiosa.Ho apprezzato il finale, mezzo voto in piu'
Sono trascorsi due anni dall'uscita nelle sale del primo capitolo e ventisette da quando i membri del Club dei Perdenti decisero di allontanarsi da Derry per continuare a vivere tranquillamente le loro esistenze. L'unico rimasto nella cittadina è Mike Hanlon che, fedele al giuramento stipulato dal gruppo e interessato nel documentare le recenti scomparse, continua ad indagare sui fatti che sconvolgono la cittadina fin quando, nei pressi del fiume Kenduskeag, sul luogo di una recente tragedia consumatasi la sera precedente, Mike trova i resti di un palloncino rosso: IT è tornato e questa volta va sconfitto, il Club dei Perdenti deve essere nuovamente riunito. È questo il prologo del film, una scelta che Andrés Muschietti estrapola dai primi capitoli del libro di Stephen King e traspone fedelmente sullo schermo assieme a gran parte delle vicende che occupano la prima metà della narrazione. Decisione che però non tarda a rivelare le sue complessità in un montaggio costretto a destreggiarsi tra continue digressioni temporali e agganci al presente: rimandi che, sebbene siano apprezzabili nel romanzo in quanto contribuiscono a fornire un'ulteriore caratterizzazione dei personaggi, rallentano il ritmo della storia risultando stucchevoli e, a tratti, fin troppo forzati. Quando finalmente la narrazione prende avvio, siamo alla metà del film, la soglia dell'attenzione è calata e Muschietti si ritrova a dover far fronte a delle esigenze tempistiche: il Rito di Chud, da questo punto di vista, sembra rivelarsi come la scelta più valida e meno esplorata per avvicinarsi con più rapidità ad un degno epilogo. Deciso a valorizzare la spettacolarità di uno scontro finale dai toni epici, il regista ora si allontana dal pensiero di King, tradendo un po' le aspettative dei lettori più fedeli al libro, ma dando vita comunque uno spettacolo visivo fruibile e coinvolgente. Nella sua complessità, il film convince anche se manca di quell'energia, di quell'innocenza che aveva animato il primo capitolo e che ora sembra lasciare il posto a dei personaggi adulti, maturi, a tratti eccessivamente stereotipati, vincolati ad atteggiamenti non in perfetta sintonia con il loro sviluppo e la loro formazione.
inferiore alla prima parte (ma siamo onesti, anche nel libro la parte coi protagonisti adulti era quella più debole) dove Muschietti dimostra ancora maestria nel trattare il materiale originale cambiandolo comunque al bisogno. il film risente ancora di un'eccessiva frammentazione degli eventi, ma stavolta più in negativo:
c'era davvero bisogno di tornare a mostrare nuovamente i ragazzi nel passato, sacrificando altri personaggi come la moglie di Bill o il marito di Bev? secondo me no....
a influire in negativo secondo me c'è, oltre ad un umorismo eccessivamente becero in alcuni punti, anche il finale:
nel libro alla sconfitta di IT derry viene distrutta a sottolineare come la città fosse un prolungamento di quell'essere, qua non avviene, preferendo un finale più poetico ma molto più scontato e banale, incredibile che King abbia acconsentito ad un simile cambio, specie visto il suo cameo nel film, dove si lamenta dei finali dei libri...
un finale dove salvo solo l'invenzione dell'orientamento sessuale di Richie, inventato di sana pianta, ma adattissimo per creare un bellissimo parallelismo con l'inizio del film. in somma un film che merita di essere visto, anche solo per completezza al primo riuscitissimo capitolo, ma che con qualche accorgimento e coraggio in più poteva essere davvero imperdibile
Commento a caldo: a me è parso tutto fuorché pessimo. Cadute di stile ce ne sono, inutile negarlo. Il materiale di King permetteva di fare un lavoro migliore? Certamente. Però, il film funziona. E' ritmato, le tre ore filano via lisce, diversi momenti sono riuscitissimi (la sequenza del ritorno a casa di Bev è una bomba), la fotografia è fantastica, Bill Skarsgård si riconferma davvero sul pezzo. Il primo capitolo era una piccola chicca, ma questa seconda parte non se ne esce con le ossa distrutte, nella maniera più assoluta.
Sicuramente questa seconda parte perde un pò rispetto alla prima, anche se Muschietti dimostra la solita padronanza della tensione e riesce a gestire bene le due linee narrative, quella dei perdenti giovani e quella dei perdenti adulti. Il problema forse è un altro, l'effetto novità è sparito, chi ha letto il libro bene o male sa cosa aspettarsi, più o meno. Forse la lunghezza un pò si sente, anche se a me non è sembrato lungo, gli innumerevoli effetti speciali in alcuni casi non sono perfettissimi, devo dire, in altri casi l'uso del make-up è ottimo, questa è probabilmente una delle pecche del film, l'aver sacrificato gi effetti speciali reali all'uso della CGI. Per il resto il cast è ottimo, le controparti adulte non fanno rimpiangere quelle bambine, Xavier Dolan che interpreta il giovane omosessuale
che picchiato dagli zotici viene gettato nel fiume e divorato dal cown, scena decisamente forte, proprio come me l'aspettavo
risulta un personaggio con cui empatizzare, credibile, così come le altre vittime, qui Muschietti non lesina, la violenza oltre che splatter è soprattutto psicologica. Alcuni cambiamenti della trama, soprattutto la fuga di Henry Bovers hanno senso, scorrono meglio, e anche in ciò si avverte una sorta di "corsa" atta a portare al gran finale, decisamente diverso, ma forse proprio per questo più efficace rispetto alla versione cartacea. La trasformazione in ragno di Pennywise invece non mi ha convinto molto, avrei preferito più un ragno vero e proprio, e in alcune scene il mostro sembra leggermente girare a vuoto. Poi l'affrontare le paure e ritorcerle contro il sono un idea semplice ma efficace, invece di distruggerne le uova, cosa che anche nel libro non è molto credibile, perchè l'essere dovrebbe riprodursi? Comunque tutto sommato il film funziona, è splatter ma risulta meno riuscito della prima parte, forse anche perchè io personalmente sono rimasto affezionato ai perdenti giovani. Ora aspetto Muschietti alla prova del nove con un cinecomic.
È vero questo film ha molte pecche su alcuni aspetti della sceneggiatura. Ma la caratterizzazione dei personaggi è perfetta, come la sinergia che si instaura tra di essi. È un film sulla paura sul rifiuto, tutti sentimenti che culminano nell'adolescenza. Il principio di tutto è la solidità dei legami, in particolare dell' amicizia che è una delle più alte forme d' amore. È horror con un gusto fumettistico a tratti comico.
Questo secondo atto di "It" si presenta con molto humor nero e quindi ci sono toni da commedia. La parte iniziale è introduttiva con l'incontro dei protagonisti del film precedente che a quanto pare si vedono dopo 27 anni. Poi c'è il peggio con la parte centrale che si rivela noiosa e molto lenta dove Muschietti si concentra moltissimo sui ricordi dei nostri protagonisti adulti di quando erano bambini. Infine c'è l'ultima parte con lo scontro che è la migliore. Dinamica e con effetti speciali ben riusciti. Però il modo in cui uccidono il clown maledetto è già visto. Avrei preferito...
...che lo attirassero in un posto molto stretto costringendolo a rimpicciolirsi dove poteva passare bene solo uno dei protagonisti e Bill oppure Beverly lo fa fuori.
Se dovessi votare solo il film in sé, il secondo capitolo della saga di Muschietti preso singolarmente, probabilmente il voto sarebbe più basso. Questo capitolo è intuitivamente meno bello e meno riuscito del primo, e non soddisfa il palato di un fan, ma nemmeno di chi conosce poco la storia. Questo perché il film fila fin troppo liscio, le sequenze di paura sono meccaniche, i personaggi ridono troppo o piangono troppo, i temi sono dilatati, il finale è troppo retorico, si ha l'impressione che più che un'idea si è seguito un copione.
Tuttavia It è un'opera talmente straordinaria sia nell'horror sia nell'immaginario sia proprio nella filosofia che ci sta dietro, che non me la sento di penalizzare un tentativo comunque monumentale di dare una visività al clown più famoso di sempre. Perché a differenza di tutti gli altri concept horror, It si distacca per esserne una manifestazione fisica e insieme filosofica. It è un mostro dialettico, sia nel bisogno di esorcizzarlo, sia nel bisogno di fuggirne, e i personaggi si agitano all'interno di questo vicolo cieco. It compare negli scenari di violenza (la scena con Dolan), non la provoca di per sé, anzi ne è quasi spaventato, il mostro raccoglie la sua vittima per strada. Se quest'opera è così iconica è perché ha manifestato a un livello razionale una certa nostra paura irrazionale di tutto ciò che ci circonda: non il banale buio di tante opere mediocri, ma una certa paura delle scritte, dei contenitori, del linguaggio, dei palazzi abbandonati, del sangue mestruale, delle cose troppo belle (i clown, i parchi giochi, i palloncini), e soprattutto dei condotti fognari (un'intuizione che da sola vale cento anni di premi nobel per la letteratura). It è un mostro che può essere tutto e niente, grosso e piccino, triste o allegro, perché è un mostro che parla, che argomenta, che discute, che soffre. Nella versione di Muschietti è soprattutto un mostro epico, saggio e arguto, ma anche terribilmente bisognoso di avere a che fare con qualcuno che lo capisca, a costo di esserne distrutto: quindi una versione ossessiva, meno beffarda e violenta. Se nella quasi totalità degli horror i protagonisti fuggono da qualcosa che non conoscono, al contrario It e i suoi emissari conoscono perfettamente i Perdenti, e i Perdenti hanno un rapporto intimo con It, visto che è la concretizzazione delle loro paure ancestrali e originarie. Per questo nessuno di noi smetterà di avere paura di It, qualunque ne sia la versione.
Stesso voto del primo capitolo, su alcune cose è superiore, su altre no. Mi è piaciuto molto la parte drammatica e psicologica della storia, gestita bene dove il senso di angoscia e paura si sente in pieno. I continui flashback col passato sono molto belli e coinvolgenti, ne trae giovamento tutto il film che non risulta mai stancante nonostante la durata.
Ciò che non mi è piaciuto invece è l'eccessivo uso dell'horror moderno, dove ogni minuto c'era qualche spavento, qualche mostro o comunque qualcosa che provasse a terrorizzare lo spettatore, avrei preferito invece qualcosa di più velato, almeno in alcune parti.
La parte finale con lo scontro con Pennywise và presa cosi com'è, segue l'andamento del film, a me non è particolarmente piaciuto ma non lo rovina, è in linea con tutto quello che si è visto.
In conclusione credo che sia un buon film, da vedere per completezza cinematografica ma che non credo potrà essere ricordato come un capolavoro.
Sicuramente uno dei personaggi più iconici della filmografia mondiale avrebbe meritato qualcosa di meglio da questi due capitoli.
Seconda parte inferiore alla prima (peraltro stessa sensazione avuta nel leggere il libro molti anni fa); meno affascinante, coinvolgente, interessante. Le quasi tre ore scorrono via, ma pian piano la storiella stanca.
Una buona conclusione di un personaggio per me fatto bene esteticamente e interpretato degnamente;Questo secondo capitolo sembra più ironico e più crudo del primo,le quasi 3 ore scivolano via,finale abbastanza...più o meno i due capitoli sono sullo stesso piano,per gli amanti del genere sarà almeno sufficiente
Discreta conclusione, il film è inferiore al suo predecessore e dopo un inizio coinvolgente la pellicola diventa un po' ripetitiva. Il finale non trasmette emozioni (fatta eccezione per la perdita di...), sinceramente mi aspettavo di più dopo l'ottimo primo capitolo.
La seconda parte..ossia quella dei perdenti adulti..è ovviamente più difficile da gestire...Muschietti ci riesce alla perfezione....buona la caratterizzazione dei personaggi...anche se ai perdenti bambini ho dato qualche voto in più.....prodotto abbastanza fedele al romanzo...e ovviamente un Bill Skarsgård eccezionale..
Non avendo letto il libro non so se segua adeguatamente la storia o meno. Tuttavia, penso sia inferiore al primo. La lunghezza è eccessiva, anche se il film non annoia. Non mi è piaciuta molto la caratterizzazione dei personaggi adulti, rispetto alla controparte bambina del precedente film c'è un bello stacco (in negativo, però). Nel finale si stecca abbastanza perché in tutta franchezza è ridicolo il come fanno, ma forse è il come viene raccontato che non dà poi la giusta forma al come viene fatto (ho fatto un bel discorso contorto per non fare spoiler, eh?). Dopo due ore, mi aspettavo di più dai quaranta minuti finali (è un lungo finale...). In questo secondo capitolo c'è molta più cgi (non eccezionale a volte, bisogna dirlo), e c'è qualche scena tipicamente horror decisamente ben fatta. Tutto sommato non è male, ma mi è sicuramente piaciuto di più il primo. Confrontarsi con un libro, di King poi, e portarlo su schermo non è sempre impresa facile: in questo caso, è riuscita per tre quarti (tenendo conto del primo film, s'intende).
PRIMO CAPITOLO IT (letto da ragazzo 30anni fa) è ancora il mio libro dell'adolescenza preferito. Il film per la Tv anni '90 lo ritengo una banalità mal realizzata. PRO: ben realizzato, scene di effetto che possono impressionare, personaggi ben scritti (ma si sapeva) e ben interpretati, una fedele riproduzione (per quanto ricordo) dei fatti narrati nel romanzo, la giusta dose tra tensione e leggerezza, la capacità di dare un degno finale al film rendendolo un capitolo autoconclusivo, il tutto sull'onda dell'attualissimo revival anni '80 (e infatti rispetto al libro tutto slitta di 30anni). CONTRO: Per necessità di produzione (comprensibili e condivisibili) si è optato per raccontare SOLO il capitolo dedicato all'adolescenza, ma tutti sanno che IT è concepito su 2 fili temporali non autonomi tra loro. La paura e tensione degli adulti è figlia dell'esperienza avuta 27 anni prima. La narrazione frammentata del libro permette di occupare gli spazi vuoti tra una sequenza e l'altra, permette di mantenere la tensione, crea ansia. Qui nonostante le buone intenzioni di Muschietti (ma chi è? cosa ha mai fatto?) sembra di vedere una versione horror dei Goonies, dove dei superbambini coraggiosissimi, affrontano con inusuale "aplomb" le più terrificanti prove, sia di vita reale che artefatte da IT. Le scene prese singolarmente funzionano anche, ma tra l'una e l'altra sembra mancare sempre qualcosa (e infatti nel romanzo in quello "spazio/pagine" c'è la storia degli adulti), sono scollegate e tutto sembra avvenire troppo velocemente. Nell'originale le 2 trame si rilanciano l'un l'altra, ognuna "tira" la scena all'altra, qui ... no e tutto appare più piatto, meno "pauroso". In conclusione è comunque un buon film che andrebbe giudicato solo dopo la visione del capitolo 2.
SECONDO CAPITOLO si confermano tutti i "pregi" (molti) e i "difetti" (diversi) del primo capitolo; infatti l'intera opera è da vedere come un unico lunghissimo film rimontato per fini commerciali. La storia dei ragazzini occupa nel libro più spazio ed è più narrata, serve per rendere l'evoluzione degli adulti meno ripetitiva. Il grosso limite di questo capitolo, così montato, è proprio la pesantezza del ripercorrere ad uno ad uno il percorso degli adulti, senza l'ampio respiro delle avventure dei ragazzi (già raccontate nel primo capitolo). Comunque è un buon film, spinge l'acceleratore sulle scene più "disgustose" (ma in questo è fedele al romanzo), alcune sequenze si avvalgono di validi jump scare e visivamente sono emozionanti. Le interpretazioni sono valide e funziona il giusto mix tra "horror" e "commedia". Certo la lunghezza non aiuta e il finale (come nel romanzo) sbrodola un po', ma non delude. Da "fan" del romanzo, accettato con fastidio il montaggio, promuovo in pieno l'operazione
A parere mio un passetto avanti rispetto al primo. Più di ampio respiro, meno bambinesco. Nella parte centrale avrei tagliato o velocizzato qualcosa, e in quela finale svacca un pochino, ma nel complesso è un film discreto. Apprezzabile.
L'assenza di Tom e Audra si sente relativamente. Il finale - come nel primo - perde un attimo il controllo, ma era obiettivamente difficile trasporre la questione del Chud e dei pozzi neri, ma va dato atto a Muschietti di averci almeno provato.
Praticamente identico al primo, It 2 introduce più lunghezza e più commedia, che non necessariamente sono elementi positivi. Nel complesso è una pellicola assolutamente godibile, ma niente di straordinario. FORSE un passettino indietro rispetto al primo capitolo.
Partiamo da una premessa: che la parte relativa agli adulti sia la più complicata da gestire è un qualcosa di facilmente intuibile leggendo il libro. Tagliando la testa al toro, purtroppo è un qualcosa che Muschietti non riesce a gestire perfettamente. Basta per definirlo un brutto film? Assolutamente no. Nonostante questa oggettiva difficoltà, questo secondo capitolo compensa tutto attraverso l'impatto emotivo, che è forse l'aspetto più importante nel libro di King.
Non mancano i momenti inquietanti (ma mai davvero spaventosi) e tutto ciò che sta per accadere viene mostrato senza nascondersi. Non esiste un jump scare. Non esistono momenti improvvisi. Tutto è anticipato con estrema volontà. Il clown di Muschietti è rimasto pressoché invariato: brutale ma estremamente infantile. Divertente nella sua più totale follia.
Si entra subito nel vivo della vicenda. I primi 10 minuti sono velocissimi. Poi il film rallenta, prendendosi una buona ora e mezza di ampio respiro, cercando di riunire i pezzi e far empatizzare lo spettatore con i nuovi attori. Esclusion fatta per Bill, che tra tutti risulta quello peggior scritto, si assiste a una chimica ben al di sopra dello standard. Il personaggio di Richie, vuoi anche per la bravura immensa di Bill Hader, è il personaggio che spicca fra tutti: un mix di ironia, disperazione e dannazione perfettamente resi e che preannunciano una sua probabile nomination agli Oscar. Ma è il personaggio di Stanley quello che, paradossalmente, è la vera rivelazione. Senza dire assolutamente nulla per non rovinare la sorpresa, Muschietti cambia le carte in tavola e rende finalmente giustizia a un personaggio che per troppo tempo è stato mal compreso e ingiustamente sbeffeggiato.
La note dolente purtroppo è nel finale. Una parte altamente difficile da gestire su immagini e che piomba nel più classico deux ex macchina di cui si è macchiato anche il primo film. È proprio questa gestione che fa tracollare il film. Una cosa che mi ha fatto straniere, infatti, è la completa revisione del finale tragico voluto da King. Qui abbiamo un finale felice, in un certo senso classico, che annulla il destino tragico dei Perdenti. È proprio in quel finale che si cela tutta la bellezza di IT, e vederlo sfumare un po' fa male.
- mi ha fatto piacere vedere inserite tematiche sociali del tutto assenti nel film TV degli anni 90. - Le morti dei bambini finalmente assumono quella brutalità che era giusto mostrare - L'omosessualità di Richie è stata resa perfettamente. Il fatto che il rapporto con Eddie sia solo accennato è un qualcosa che devo ancora metabolizzare nella sua tragicità - Finalmente un ragno come me lo sono sempre immaginato - Il trattanento riservato ad Audra e Tom Logan merita veramente una bestemmia enorme.