Il magnate delle televisioni Elliott Carver, con l'affondamento di una nave inglese e un jet cinese, vuole far scoppiare un conflitto del quale avere l'esclusiva. James Bond ha quarantott'ore per sventare il progetto.
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Uno 007 scritto col pilota automatico che non apporta nulla di particolare alla serie ed ai personaggi. Brosnan è un po' più calato nel ruolo ma non ha il fascino malizioso di Roger Moore o meglio ancora il suo marcato senso dell'umorismo. Brosnan purtroppo non riesce a marcare adeguatamente tale elemento che in pratica è pressochè assente. In parole povere Brosnan non fa sorridere quando dovrebbe. Del villain poco da aggiungere: sulla bravura di Pryce non si discute, ma il suo cattivo mi sembra anche troppo gigionesco ed istrionico anche per un film di Bond. Lo sgherro tedesco fotocopia degli altri sgherri di film precedenti ed in fondo anche la Bond girl principale Michelle Yeoh che ha un personaggio che riprende le caratteristiche della Spia che mi amava, cioè una collega all'altezza del partner. La Yeoh comunque è una delle cose positive del film, anche in considerazione che all'epoca era ancora semisconosciuta al mondo e nota solo nel cinema di Hong Kong. Da rimarcare il fatto che molte scene o quasi tutte le ha giratre senza stunt.
Secondo film di 007 con Brosnan, un po' meglio del precedente "GoldenEye". Le scene d'azione sono comunque sempre troppe, difetto di molti film della serie: anche qui si susseguono esplosioni, sparatorie e botte da orbi in quantità. Buono il cast, soprattutto il cattivo e la "Bond-girl" orientale. Il plot, con il magnate dell'informazione che vuole dominare il mondo, non è certo dei più assurdi, anzi… Finalmente la durata non supera le due ore. Eccessivo il "product placement": c'è il rischio che i film di Bond si trasformino in telepromozioni…
Mmmm...così non andiamo. Dopo il non esaltante ma neanche deludente esordio in Goldeneye, l'attesa si risolve in quello che mi azzardo a definire un mezzo passo falso. Il cambio di regia da Campbell, ancora novellino, a Spottiswoode, regista con più esperienza ma tutto sommato mediocre, non ha apportato grossi cambiamenti e Il domani non muore mai si rivela peggiore del precedente sotto vari aspetti. Brosnan a parte, sempre a suo agio, il problema principale è lo script: revisionato in pochissimo tempo a causa di problemi di locations, il copione affastellato da un disperato Bruce Firestein ha completamente sconvolto la storia originale, che doveva essere sicuramente interessante, ma di cui qui non si vede nulla. In fondo, si va solo da una scena d'azione all'altra(di cui qualcuna troppo lunga e rumorosa), intervallata qua e là da qualche scappatella amorosa. Perfino i villain non convincono, non perché siano sottosfruttati, ma per quanto sono esageratamente sopra le righe, cui il doppiaggio italiano da un valido "contributo". Certo, il lato tecnico è curatissimo, ma forse occorreva inserirci anche un po' di emozione in questo mare di freddezza emotiva...
Ennesimo film della serie "James Bond" che offre pochi spunti e che cerca negli effetti speciali l'unica via di fuga per il successo! Non bastano,o meglio,dopo un po' stancano...la sparatoia finale all'interno dell'imbarcazione è monotona e ripetitiva! La simpatia del protagonista salva in parte il film...non mi lamenterei di Brosnan pensando a chi verra' dopo di lui... Routine
Il personaggio di James Bond non mi ha mai suscitato particolare interesse, difatti questo TOMORROW NEVER DIE è il primo film in assoluto che vedo. Le gesta dell'agente segreto 007 sono certamente spettacolari e foriere di grande adrenalina, anche se mi sono sembrate un po' troppo esagerate e pirotecniche, e credo che il pubblico di appassionati possa trovarvi una visione gradita. Dal canto mio, non subendo il fascino del personaggio ed apprezzando ancora meno l'attore protagonista, non sono riuscito a farmi trasportare dagli eventi ed anzi, in alcuni momenti, mi sono anche annoiato in modo evidente. Non credo che mi farò prendere dalla curiosità di vedere ancora un altro capitolo di questo James Bond.
Già l'idea di partenza è penosa (giusto per cavalcare, all'epoca, qualche polemica). Mettiamoci il peggior 007 (forse solo dopo Dalton) ed una regia assente ed otteniamo uno dei tantissimi (purtroppo) 007 da dimenticare.
Pierce Brosnan è, per me, il peggior 007 di sempre, conseguentemente anche il film perde fascino. Americanate a manetta accompagnate da super effetti speciali deliranti. Un minestrone di tutto e nulla.
Tra quelli con Brosnan sicuramente tra i migliori, qui perlomeno in alcune scene si mette l'accento sul lato più carismatico e affascinante del personaggio di Fleming, caratteristiche che può ben rappresentare Brosnan( che però continuo a non gradire) sicuramente a discapito di improbabili scene d 'azione (nelle quali il suo imbarazzo è evidente). La regia è proprio un compitino, ma alla fine non guasta la pellicola, la colonna sonora è ben scelta e montata come anche le due bravissime co-protagoniste femminili, non mi è piaciuto troppo Pryce ma nemmeno sfigura. Veramente troppo esagerate le macchine al servizio di bond per fermare il magnate dell'informazione. Sceneggiatura che ha fin troppi buoni momenti che non aspettavo ma che rimane comunque molto piatta e prevedibile. La musica dell'intro non l'ho apprezzata, come l'intro del resto. Quasi sfiora la sufficienza, ma il quasi è un termine che non si addice proprio a James Bond.
Sembra una puntata di una serie televisiva. Regia piatta e scontata che stacca dal totalino ai primi piani alternati. Roba che neanche negli anni settanta... fotografia vaga e approssimativa. La sceneggiatura... vabbè, sorvoliamo. Azione ormai standard. Dimenticato nel giro di poche ore.