2001 odissea nello spazio regia di Stanley Kubrick Gran Bretagna 1968
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2001 odissea nello spazio (1968)

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locandina del film 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO

Titolo Originale: 2001: A SPACE ODYSSEY

RegiaStanley Kubrick

InterpretiKeir Dullea, Gary Lockwood, William Sylvester, Daniel Richter, Leonard Rossiter, Margaret Tyzack, Robert Beatty, Sean Sullivan, Douglas Rain, Frank Miller, Bill Weston, Ed Bishop, Glenn Beck, Alan Gifford

Durata: h 2.40
NazionalitàGran Bretagna 1968
Generefantascienza
Tratto dal libro "2001: Odissea nello spazio" di Arthur Charles Clarke
Al cinema nel Dicembre 1968

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•  SPECIALE 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO

Trama del film 2001 odissea nello spazio

Un'astronave, guidata dal computer Hal 9000, parte in direzione di Giove con a bordo due astronauti e tre scienziati ibernati. Ma durante il viaggio il computer prende coscienza di sé e si ribella, provocando la morte di tutti i passeggeri tranne uno...

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Voto Visitatori:   8,91 / 10 (740 voti)8,91Grafico
Migliori effetti speciali
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Migliori effetti speciali
Migliore produttore straniero (Stanley Kubrick)
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Migliore produttore straniero (Stanley Kubrick)
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Voti e commenti su 2001 odissea nello spazio, 740 opinioni inserite

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alepr0  @  04/11/2012 00:47:54
   4 / 10
Bo forse sono ignorante in materia ma io questo film non l'ho capito assolutamente. Per me è stato noioso e non ho trovato un senso. Boh...

3 risposte al commento
Ultima risposta 11/08/2014 00.11.59
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basileus  @  03/11/2012 17:43:02
   9 / 10
Autentico capolavoro.
Considerando la data di uscita si comprende bene la genialità del regista. Si anticipano moltissime tematiche che ritroveremo nei futuri film fantascientifici ... bisogna guardarlo con un'ottica diversa da quella riservata a un qualsiasi altro film, poiché definirlo semplicemente "film" può sembrare riduttivo, in effetti è una vera è propria opera d'arte. Sprovvisto di una trama lineare che invoglia a cercare spunti continui di riflessione. L'intenzione del regista era proprio quella di generare emozioni nel subconscio umano. La colonna sonora è eccezionale e mi meraviglia il fatto che non abbia vinto il premio oscar.

odyssey89  @  31/10/2012 21:44:42
   10 / 10
Alba dell'uomo: l'evoluzione di un gruppo di scimmie umanoidi dal senso della proprietà alla difesa della fonte d'acqua, dal rifugio alla scoperta dell'istinto materno e della famiglia. Il contatto con un misterioso monolito nero a forma di parallelepipedo, comparso all'improvviso, determina l'invenzione della prima arma per cacciare e sopravvivere; la sua improvvisa scomparsa il primo omicidio. Anno 2001: il dottor Floyd, alto funzionario dell'amministrazione spaziale americana, viene convocato sulla base lunare di Clavius, dove, nel massimo segreto, è stato rinvenuto, un misterioso monolito nero, "deliberatamente sepolto" 4 milioni di anni prima sotto la superficie lunare. Oltre a generare un intenso campo magnetico, al contatto degli scienziati esso emette un potentissimo segnale radio in direzione di Giove. Si tratta forse della prima forma di intelligenza aliena. Diciotto mesi dopo l'astronave Discovery è diretta verso Giove: dell'equipaggio fanno parte, oltre a tre scienziati ibernati, il dott. Bowman e il dott. Poole. L'astronave è completamente controllata dal super calcolatore HAL 9000; dotato di una capacità di ragionare per sistema binario infinitamente superiore per velocità a quella umana, capace non solo di interagire con gli uomini per mezzo della parola, ma forse addirittura di provare emozioni, HAL è a tutti gli effetti il sesto membro dell'equipaggio. Quando il computer commette un errore, mettendo in dubbio la sua infallibilità, e Bowman e Poole progettano di disattivarlo, HAL architetta a sua volta un piano assolutamente "umano" per uccidere tutti i membri dell'astronave. Sopravvive solo Bowman che riesce a disattivare il calcolatore impazzito. Bowman comprende il vero scopo della missione, tenuto segreto e alla conoscenza del solo HAL. Nello spazio si allineano la navicella di Bowman, il monolito apparso dal nulla e Giove: inizia così un viaggio psichedelico attraverso nuove galassie e pianeti che, alla fine, porta l'uomo in una sontuosa sala settecentesca, dove egli vede se stesso via via più vecchio, finché, in punto di morte, tenta di toccare il monolito di fronte al suo letto. Sul letto compare un feto che si dirige verso la Terra.

"Non ricordo nessun film di Stanley Kubrick che uscì senza creare controversie […] poi passano dieci anni e sono tutti dei classici." La considerazione del regista Sydney Pollack (nonché attore di Kubrick in Eyes Wide Shut) rispecchia bene la ricorrente sorte delle opere kubrickiane alla loro uscita nelle sale, da Orizzonti di gloria a Eyes Wide Shut. Il regista del Bronx divise sempre sia critica che pubblico con, forse, la sola eccezione di Shining. 2001, oggi indiscusso capolavoro e pietra miliare, non solo del cinema science fiction, ma del cinema tout court, non ebbe una ricezione immediata, né da una parte della critica né da quella fascia di pubblico ancora legato alla "Vecchia Hollywood". Christiane, moglie del regista, ricorda come alla prima di 2001, il 2 aprile 1968, la maggior parte dei dirigenti della MGM se ne andò durante la proiezione, e la stessa cosa fecero molti tra gli spettatori "meno giovani"; il presidente della compagnia di distribuzione addirittura affermò "Questa è la fine di Stanley Kubrick". Le accuse più dure vennero in particolare dalla critica newyorkese: Pauline Kael scrisse "E' possibile un'opera d'arte se la pseudoscienza e la tecnologia filmica diventano, nella visione dell'artista, più importanti dell'uomo? […] Sebbene, forse, l'intento del regista fosse diverso, 2001 sancisce la fine dell'uomo! […] E' il più dilettantistico di tutti i film di Kubrick, il più gloriosamente ridondante film di tutti i tempi". Altre note voci della stampa come Renata Adler del "New York Times", John Simon del "New Leader" e Judith Crist del "New York Magazine" all'unisono chiedono l'esclusione del film dalla categoria delle opere d'arte, in quanto noioso, pretenzioso e troppo lungo. In Italia il film fu aspramente stroncato: Moravia lo considerava un semplice prodotto commerciale; Piergiorgio Bellocchio su "Ombre Rosse" lanciò all'opera l'accusa di essere politicamente reazionaria. Eppure già a partire dal giorno dopo la prima a New York iniziarono a farsi sentire forti e tenaci le ovazioni, le voci entusiaste e il grido al capolavoro da parte del pubblico più giovane, dei nuovi cineasti e anche di una consistente fetta di critica. Le sale erano ovunque sempre più gremite e film si avviava a diventare il campione d'incassi assoluto nella storia della MGM. E sempre più numerosi furono i ripensamenti e la revisione delle proprie posizioni. La critica italiana, grazie ad una nuova generazione di critici (Ghezzi, Toffetti), rivalutò profondamente l'opera kubrickiana. Woody Allen ammise di aver compreso quanto il film fosse sensazionale e quanto il regista fosse molto più "avanti" di lui solo alla terza visione, dopo anni. Il futuro regista Spielberg già alla prima visione ebbe la sensazione che con 2001 "la forma del cinema era stata cambiata, per sempre. Non era un documentario, non era un dramma e nemmeno fantascienza in senso stretto. Era piuttosto un'eventualità della scienza". Kubrick era già noto per la sua originalità e la sua maniacale precisione nel seguire tutta la genesi dei suoi film. Non curava solo la regia, la sceneggiatura e la produzione (nel 1956 fondò con James B. Harris la Harris-Kubrick Picture Corporation, dal 1964 con Il dottor Stranamore iniziò a produrre in proprio), ma controllava personalmente i costumi, sceglieva le musiche, di fatto era lui il direttore della fotografia, e in 2001 fu direttore degli effetti speciali, vincendo per essi l'unico Oscar della sua carriera. Ryan O' Neal dichiarò "La vera star di un film di Stanley Kubrick è Stanley Kubrick".
A partire da 2001 va rafforzandosi l'idea di Kubrick come genio perfezionista, enigmatico e addirittura filosofo. Ma di cosa parla 2001: Odissea nello spazio? Moltissimo si è già scritto, moltissimo ancora si scriverà, se è vero (ed è vero) che ad ogni visione lo spettatore può riuscire a cogliere sempre un particolare ulteriore, una diversa suggestione visiva, e giungere ad una più profonda e, cosa fondamentale, personale opinione sull'opera. Ecco, la Visione e la Suggestione Visiva, l'Esperienza Personale. Li ho volutamente scritti in maiuscolo, poiché essi, pur non essendo affatto gli unici, costituiscono temi e linee guida di 2001. E da essi possiamo partire.
Kubrick era sempre restio a spiegare cosa significasse questa o quella scena o quale fosse il messaggio addirittura metafisico di 2001 (perché, come si vedrà, l'idea di Dio o di divinità è centrale nel film); detestava le domande "concettuali", a tal proposito in una celebre intervista a "Playboy" disse "Non è un messaggio che intendo esprimere a parole, né oggi né mai. 2001 è un'esperienza non verbale […] Ho cercato di creare un'esperienza in tutto e per tutto visiva, che oltrepassi le categorizzazioni verbali e penetri direttamente nel subconscio con un contenuto emotivo e filosofico". 2001 ha operato una svolta nella "storia dello sguardo". Come ben dice Sandro Bernardi, "L'occhio dello spettatore tradizionale era abituato a un tipo di cinema del tutto differente, in cui l'atto del guardare le immagini era ben poco importante rispetto all'atto del comprendere la storia e i personaggi"; il principio per cui un'inquadratura doveva durare solo il tempo necessario a passare all'inquadratura successiva era tipico del cinema classico, "dove il cinema era uno strumento usato per raccontare più che per mostrare. Il film di Kubrick esigeva un diverso rapporto con lo spettatore, contrapponeva alla lettura delle inquadrature la visione come esperienza e come atto determinante". Kubrick in questo senso non era un innovatore, sperimentazioni di questo tipo erano state adottate già negli anni Venti con l'Espressionismo e il Surrealismo francesi (che tuttavia si auto-riservavano ad un pubblico di élite). Ma applicare quest'idea di cinema al cinema di fantascienza era davvero una rivoluzione: la pura contemplazione dell'immensità, e del silenzio (punto su cui tornerò), dell'universo per oltre 100' di totale assenza di dialoghi era un vero attacco alla sensibilità assolutamente impreparata dello spettatore. E' certamente vero che nel 1963 c'era stato La Jetee di Chris Marker (storia perturbante con finale "a sorpresa" raccontata per fotogrammi fissi) e nel 1965 Alphaville di Godard; ma La Jetee era un mediometraggio e Godard, in linea con il gusto per la fantascienza riflessiva e spettacolarmente sobria, tipico delle tendenze europee di quegli anni, non era riuscito ad unire temi profondi, filosofici appunto, e spettacolarità hollywoodiana. Riprendendo ancora Bernardi, "la colpa di Kubrick consisteva nel […] recuperare modi di rappresentazione tipici delle avanguardie, rimanendo dentro il sistema della narrazione classica". Gli effetti speciali fecero un salto quantico nell'industria cinematografica. Non dimentichiamo che era il 1968, la collaborazione tra Kubrick e Clarke era iniziata nel 1964, le riprese erano partite l'anno successivo e l'uomo sbarcò sulla Luna nel 1969: nessuno aveva ancora un'idea precisa di come potesse apparire la Terra, e gli altri pianeti, dallo spazio. Kubrick, a quanto pare, sì. Tutto era frutto dell'immaginazione, ma il regista, come afferma Anthony Frewin, suo assistente, aveva idee molto ferme e precise su come illuminare i modellini delle astronavi, i colori da dare alla Terra, alla Luna, la scrupolosa attenzione al minimo dettaglio visivo: questo non era mai stato visto prima. La famosa sequenza trip della "porta delle stelle" consisteva in un'evoluzione di un esperimento di un fotografo: egli esplorava l'idea di elevati tempi di posa, lasciando l'otturatore della macchina aperto e spostando vari generi di figure di fronte alla cinepresa per la scansione di blocchi di colore e oggetti sulla pellicola. L'effetto era innovativo ma piatto e bidimensionale. Kubrick lo rese tridimensionale, lungo l'asse Z, creando una delle sequenze più meravigliose ed enigmatiche della storia del cinema. A quale scopo? Se c'è una cosa di cui si può esser certi è che Kubrick non lasciava mai niente al caso. Come avrebbe reagito il singolo spettatore di fronte alla rappresentazione dell'Alba dell'Uomo in un film di fantascienza? Come avrebbe reagito di fronte alla Visione di quell'anonimo e misterioso monolito nero? Come avrebbe reagito nel vedersi catapultato in altre dimensioni e altri universi paralleli? Quale sarebbe stata la sua reazione all'ultima celeberrima inquadratura? E infine gli eterni interrogativi: cosa rappresenta il monolito? Qual è il significato di 2001? Kubrick, per usare un'espressione cara a Barry Lyndon, ci ha fornito un "quadro", volutamente privo di spiegazioni: " spiegare una sinfonia di Beethoven equivarrebbe a infiacchirla, erigendo una barriera artificiale tra concetto e comprensione […] quanto apprezzeremmo oggi la Gioconda se Leonardo avesse scritto in fondo alla tela " Questa donna ha un sorriso accennato perché ha i denti marci / perché nasconde un segreto al suo innamorato"? […] Tracciare per 2001 un percorso verbale ideale obbligherebbe lo spettatore a seguirlo, pena il timore di non aver capito il film. Non voglio che questo succeda a 2001". Le parole provocatorie e sincere di Kubrick valgono più delle elucubrazioni di qualsiasi critico. L'opera omnia di Stanley Kubrick può essere vista anche come una profonda e ininterrotta ricerca sulla natura stessa del cinema, Arte capace, al pari della musica e della pittura, di andare oltre la parola, di dare corpo e anima a qualsiasi concetto astratto. Non è un caso dunque che in Barry Lyndon le tre arti suddette convivano in perfetta armonia. O si pensi al connubio indissolubile che, proprio a partire da 2001, avrà il cinema kubrickiano con la musica, specialmente classica. "Qualsiasi cosa pensata può essere filmata", soleva dire lo scacchista del cinema. Questo è assolutamente evidente in 2001. Che il monolito rappresenti "La Ragione" o un'immortale forza aliena superiore per intelligenza e potenza all'Uomo, dominatore (neanche tanto bravo) del suo minuscolo pianeta, presuntuosa e ignorante nullità nell'Universo inconoscibile e infinito, o Dio stesso, chiave per accedere alla comprensione di tutti i misteri, in primis il mistero della vita, è poca cosa rispetto allo scoprire che tutte queste possibilità sono valide. Ed è proprio per questo se ancor oggi, a distanza di 44 anni, siamo ancora qui, critici, intellettuali e pubblico comune, a dibattere, rinvigoriti ad ogni Visione, su quest'opera d'arte contemporanea, ognuno con la Sua Esperienza. Il messaggio è il mezzo. Quando la gente gli chiedeva "Come ti va, Stanley?" lui rispondeva "Li abbindolo ancora".
In questo quadro tuttavia, come conclude Bernardi, sembra che Kubrick un indizio esplicito l'abbia dato: l'occhio. Cioè l'organo che ci guida nella Visione. Se questo è un film anche sull'atto del vedere, molto sarà dedicato all'immagine dell'occhio o a una sua rappresentazione. Si inizia con gli occhi quasi fluorescenti del ghepardo e della spaventata scimmia/uomo alla prima apparizione del monolito; si procede con la scimmia che guarda il monolito allineato con la Luna e il Sole, e apprende l'uso dell'osso come arma; eccoci nello spazio dove tutto è in orbita, tutto ruota, tutto è tondo: una delle prime astronavi che vediamo consta essenzialmente di due cerchi uniti da un cilindro. Sono cerchi che ruotando formano altri cerchi, e il cerchio rimanda all'occhio: tutto è un occhio che guarda e viene guardato. Si prosegue con gli interni delle astronavi, le porte circolari o ellittiche, e sulla loro soglia c'è un umano che, per assenza di gravità, ruota, ma prima di tutto vede. La Discovery ha una testa/prua e "occhi" luminosi per vedere nel buio spaziale; perfino la navicella di Poole è dotata di occhi, che assumono un aspetto quasi minaccioso quando le sue braccia meccaniche diventano strumento di morte nelle mani di HAL. Infine "l'occhio" di HAL, che tutto vede, tutto conosce, tutto controlla, e la pupilla di Bowman, passivamente proiettata alla Visione dei misteri della vita, del tempo, dell'infinito. Al termine della sua Odissea Bowman è pronto per far ritorno sulla Terra come uomo nuovo. Il feto, guardando in macchina, è come se ci passasse il testimone, lasciando a noi, uomini nuovi, il compito di guardare a nostra volta all'universo con occhi diversi.
La poetica dello sguardo di Kubrick proseguirà nei film successivi: la prima inquadratura di Arancia Meccanica è il volto di Alex che ci guarda beffardo, pronto a scatenare la sua ultra-violenza; Alex ordina allo scrittore Alexander (suo alter-ego) di "guardare bene" mentre gli violenta la moglie; durante la cura Lodovico sarà Alex ad esser costretto a guardare la violenza. Nella prima sequenza di Shining guardiamo dall'alto l'automobile di Jack dirigersi verso l'albergo; successivamente è Jack a guardare dall'alto il modello del labirinto, nel quale ci sono i "modellini" di Wendy e Danny che camminano, vittime inconsapevoli di una presenza "aliena" che incombe minacciosa su di loro dall'alto, dallo spazio; e il tutto si svolge in un hotel chiamato "Overlook". I personaggi guardano, sono guardati da altri personaggi e obbligano noi spettatori a guardare e, chissà, forse a sospettare di essere guardati. Non è un caso dunque che l'ultima, altrettanto enigmatica, opera di Stanley Kubrick si chiami Eyes Wide Shut.
Si dice sovente che non c'è modo migliore per vivere un'esperienza nuova del viaggiare. E infatti un altro modo di guardare all'opera kubrickiana è partire dal suo titolo: un'Odissea nello spazio. Un viaggio mitico, epico, dunque, dove un Ulisse assetato di conoscenza e deciso a varcare le colonne d'Ercole, confine del mondo conosciuto, si lancia nel suo "folle volo" verso "Giove e oltre l'infinito". Quest'introduzione non è da prendere alla lettera, essendoci evidenti differenze tra l'Odissea omerica, dantesca e kubrickiana. Ripercorriamo le tappe del film. Il viaggio, nel tempo e nello spazio, inizia con l'alba dell'umanità; quindi dobbiamo già distinguere tra l'Odissea di Bowman (non ancora cominciata) e la nostra Odissea, di noi uomini e spettatori. L'evoluzione ha il suo punto di svolta con la comparsa del monolito, sul quale si sono già spese parole circa il suo possibile significato, ma si può aggiungere un'ultima considerazione antropologica: che lo si veda orizzontale o verticale può ricordare una lapide. Gli antropologi fanno coincidere la nascita dell'uomo con le prime pratiche di sepoltura, con l'occultamento, il rispetto e la celebrazione dei propri morti. La nascita della religione, o quanto meno il riconoscimento (allo stato embrionale) di un mistero mistico che avvolge la vita, sarebbe il vero salto dalla scimmia all'uomo. Il monolito scompare, la clava è usata per uccidere un altro uomo: la scimmia/uomo si crede dominatrice incontrastata della natura, orgogliosa lancia la clava in direzione del suo prossimo obiettivo. Con un'ellissi tra le più famose della storia del cinema, eccoci nello spazio. L'espediente tecnico dell'ellissi ci consente di riflettere ancora sulla potenzialità del mezzo cinematografico: abbiamo fatto un salto temporale di 4 milioni di anni, non l'abbiamo "visto", ma, seppur con un certo stupore, l'abbiamo compreso. La clava è diventata un'astronave, il nuovo strumento di conoscenza a disposizione dell'uomo. Per secoli luogo di esplorazione e meraviglia dell'uomo è stato l'Oceano, il mezzo per esplorarlo la nave e, da ultimo, il sottomarino. Ora, nel 2001, ci sono l'universo e le astronavi. L'uomo si sente già presuntuosamente padrone di esso, pur non dominandolo, allo stesso modo in cui era convinto di poter dominare la Terra. Curioso è il dialogo tra il dott. Floyd e la dottoressa, in cui quest'ultima afferma di non aver ancora visto New York. Ora ha inizio l'Odissea di Bowman e procede parallela alla nostra: egli è un Ulisse atipico (forse tipico per l'anno 2001), è intelligente come l'eroe omerico, ma non si basa da subito sul proprio intelletto, si affida alle macchine, prodotto del suo intelletto. Dipende in particolare da HAL 9000, emblema del trionfo della macchina sull'essere umano. Si insiste molto sull'infallibilità di HAL e sulla sua capacità di provare emozioni umane; sono distintamente percepibili nel tono della sua voce l'orgoglio, il sospetto, la curiosità. Il computer non è infallibile, commette un errore, ma come ribadisce egli stesso "se c'è un errore è umano". Infatti scopriamo che egli è stato programmato col compito di sapere, e al tempo stesso tenere celato, lo scopo della "missione Giove". HAL nasce con la menzogna, caratteristica esclusivamente umana, quanto basta per mandare in crisi il suo sistema binario: è in grado di mentire e contemporaneamente non è capace di gestire questa sua umanità col suo essere macchina. La crisi della ragione di HAL è contenuta, con un autentico colpo di genio, nel suo stesso nome: HAL = Heuristic ALgorithm. Per definizione nessun algoritmo può essere euristico. HAL nasce col fallimento incorporato (Errare Humanum Est) e la paura di morire accende il suo senso di sopravvivenza, servendosi della navicella di Poole come la scimmia 4 milioni di anni prima si era servita della clava. Ultima nota sul super calcolatore: il suo occhio tondo è inserito in un rettangolo nero che, oltre a farci ricordare la forma dei nostri attuali PC, rimanda al monolito. A questo punto interviene l'Uomo Bowman. Coraggiosamente riesce a rientrare nell'astronave e a disattivare (una morte "giusta") HAL; qualora ci fossero ancora dubbi sulla sua umanità, essi vengono definitivamente fugati in questa memorabile sequenza: HAL regredisce progressivamente a uno stadio infantile, canta "Girogirotondo" (giro intorno al mondo, cioè in orbita), e lentamente "si spegne". Ne è consapevole, ripete ossessivamente "Lo sento! Ho paura". Bowman, benché pure lui per senso di sopravvivenza, ha ristabilito il dominio "sano" dell'uomo sulla macchina, ed ecco apparire il monolito: ora è inconsapevolmente pronto, e noi con lui, ad iniziare l'ultimo viaggio, oltre l'infinito. A differenza del passaggio Preistoria-2001, qui noi vediamo e viviamo con autentico shock (stupore è dir poco), assieme all'astronauta, questo passaggio spazio-temporale, ma non sappiamo quanto è durato, se 15' o un'intera vita o forse di più. L'impressione è personale. Che lo spettatore ci abbia visto indistinte masse di colore o una stupefacente ipotesi di nascita di nuove galassie e nuove forme di vita, è ancora una volta secondario rispetto alla possibilità stessa di averlo potuto vedere e vivere. Einstein sosteneva che la velocità della luce non si può superare, forse qui Kubrick l'ha superata e noi, come HAL, "lo sentiamo". Alla fine del "folle volo" Bowman/Ulisse dantesco muore, ma ritorna ("Eterno Ritorno" nietzschiano) sulla Terra/Itaca come Homo Novus, o come Dante al termine del suo viaggio mistico nei tre Regni, dove, specialmente negli ultimi attimi non misurabili, ha compreso, in comunione col Tutto, il mistero della vita e della Trinità divina (il "bambino delle stelle", Super Uomo nietzschiano, accompagnato dalla trionfale Also Sprach Zarathustra).
Guardando infine al cinema di fantascienza e al fantastico nel cinema, 2001 costituisce anche un contenitore di tutti gli ingredienti base del genere: il lontano futuro, il viaggio interplanetario, l'intelligenza artificiale, l'attraversamento dello spazio/tempo, l'entità sconosciuta (il monolite). Inoltre, se il fantastico scorre lungo la linea della "presunzione di realtà" che separa il possibile dall'impossibile/meraviglioso, 2001 ingloba tutte queste tre superfici: l'Alba dell'Uomo (realtà), lo spazio, Clavius e HAL (fantastico, cioè impossibile nel 1968 ma empiricamente contiguo, ergo potenzialmente possibile in un futuro, ergo "perturbante"), "la porta delle stelle" (impossibile/meraviglioso). L'opera di Stanley Kubrick ha inaugurato la fantascienza moderna, mantenendo un fascino e un mistero inalterato che si fatica a trovare in moltissimi film posteriori, poiché è forse il solo film che sia riuscito a farci vedere davvero l'inconoscibilità dell'universo, a evocare la nostra soggezione nei suoi confronti (e in ciò ha contribuito non poco il rivoluzionario uso della musica e della contrapposizione musica-silenzio) e, in definitiva, a rendere possibile ciò che è destinato a rimanere impossibile e meraviglioso. Grazie al Cinema.

2 risposte al commento
Ultima risposta 31/10/2012 22.05.07
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f.amadori  @  18/10/2012 23:23:36
   7 / 10
Per poterlo vedere tutto in una volta sola, bisogna essere perfettamente riposati, altrimenti il rischio abbiocco è inevitabile.
Forse per questo che non sono riuscito a goderne appieno

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  16/10/2012 23:22:59
   10 / 10
E' mattino, il capotribù ci sveglia con i grugniti che caratterizzano la nostra specie, non abbiamo il dono della parola, siamo ricoperti di peli che ci proteggono dal freddo degli inverni e quotidianamente dobbiamo lottare, per conquistare la nostra razione d'acqua dall' unica fonte disponibile, non solo con altri esseri come noi ma anche con esseri feroci che camminano su quattro zampe, ogni giorno uno di noi viene abbattuto e trasformato in pasto, ci sono anche altri esseri che camminano su quattro zampe ma sono pacifici ed anche loro subiscono la ferocia degli esseri dominanti, qualcosa mi fa capire che c'è una legge naturale che regola questi accadimenti. Mi rendo conto ora che il capotribù ci ha svegliati perché c'è un elemento diverso da quelli che normalmente circondano la nostra vita, un qualcosa con forme e colori mai visti prima e che, come tutto ciò che è diverso, attira la nostra attenzione. Ci avviciniamo per toccarlo con le nostre primordiali dita, ai suoi piedi c'è lo scheletro di uno degli esseri pacifici, un mucchio di ossa, quello più grande e pesante viene afferrato dal nostro capotribù, il quale comincia a batterlo violentemente sulla carcassa dell'essere pacifico, è un gesto ai miei occhi nuovo, un gesto che mi fa pensare che la legge che regola gli accadimenti della nostra esistenza è in pericolo, quel gesto cambierà la nostra vita insieme all'osso che, scagliato con forza, vola alto sopra la testa del capotribù seguìto da un suo urlo di trionfo, la mia mente mediocre sente che sta per accadere qualcosa di straordinario, penetro all'interno di quell'oggetto, fondo la mia materia con la sua, devo sapere, partecipo alla parabola, sempre più in alto, comincio il mio viaggio verso la conoscenza, al di fuori del tempo, abbandono l'essere primitivo che era in me e scalo la vetta del sapere, ora mi trovo all'interno di una tuta spaziale, sono un uomo, un astronauta, ed intorno solo lo spazio infinito, sto partecipando ad una missione, insieme a me un altro astronauta e tre scienziati in ibernazione, in realtà nessuno di noi è al comando, siamo sotto il controllo di un computer, HAL 9000, creato da noi uomini, perfetto, infallibile. Adesso da dietro l'occhio del computer arriva la sua voce, sta dicendo che presto ci sarà un guasto all'antenna radio della navicella, usciamo a controllare e risulta che HAL è in errore, colui che è impossibile che sbagli ha sbagliato, non possiamo più fidarci di lui, va disattivato.
E' successo qualcosa, la perfezione è un' utopia, nulla è perfetto, non lo era quando ero uno stupido essere primordiale che lottava per conquistare una pozza d'acqua e non lo è adesso che sono uno scienziato e sono passati milioni di anni da quando è apparso quel monolito vicino la fonte contesa, lo stesso monolito che ora mi ritrovo di fronte, mentre sono steso su questo letto, vecchio e stanco, morente. Lo vedo, ritto in tutta la sua misteriosa essenza e cerco di toccarlo, perché questo monolito è la risposta, è il senso della vita, è la ragione per cui ora mi trovo qui, ritornato feto, a chiudere il cerchio.
Cosa scrivere adesso? Cosa non è stato già scritto di questa opera senza tempo capace di rivoluzionare un genere da sempre ostile alla critica, quello della fantascienza, fino a quel momento oggetto prevalentemente dei sogni di bambino: l'extraterrestre, il mostro alieno o il disco volante? 2001 è quanto di più bello possa aver regalato il cinema a tutti gli appassionati, un salto fantastico tra il mistero della comparsa dell'uomo sulla Terra e il mistero dell' Universo. Che cosa va a cercare l'uomo nello spazio? Altre forme di vita? Può soltanto immaginarle, al massimo umanizzarle, renderle il più possibile simili a noi, come Kubrick umanizza il computer di bordo HAL 9000, una macchina pensante in grado di interagire con l'uomo con il quale scambia emozioni al punto di arrivare ad uno scambio anche d'identità, la "paura" del computer fa da contraltare all'agghiacciante freddezza di Dave, un ribaltamento dei ruoli entrato di prepotenza nell'immaginario collettivo di qualsiasi appassionato di cinema. Questa umanizzazione della macchina le consente di avere, oltre alle emozioni positive comode all'uomo, emozioni anche negative in conflitto con i desideri dell'uomo, è così che si arriva all'omicidio non convenzionale più famoso della storia del cinema fantascientifico.
L'approfondimento filosofico abbinato ad una accurata ricerca sperimentale e ad una rigorosa ricerca figurativa (effetti speciali ineguagliabili all'epoca insieme alle straordinarie geometrie delle forme) fanno di 2001 un autentico capolavoro, senza fare menzione della colonna sonora, per quanto se ne è già parlato. La perplessità dei critici di fronte alla lentezza dei passaggi tra un dialogo e l'altro, (i due terzi del film è fatto esclusivamente di immagini) è stata spazzata subito via dall'enorme successo del pubblico, meritevole, per una volta, di aver ribaltato l'opinione dei più illustri esperti del settore dell'epoca.

kubrik95  @  14/10/2012 13:18:21
   10 / 10
sicuramente tra i miei film preferiti, un emerito capolavoro

marfsime  @  11/09/2012 16:56:41
   7½ / 10
Tecnicamente sublime..regia pressochè perfetta..significato profondo della pellicola lasciato (almeno in parte) all'opinione dello spettatore. Sarò però sincero..di Kubrick ho apprezzato decisamente di più altre pellicole..tuttavia non si può non riconoscere un voto comunque alto per quest'opera indubbiamente profonda e ricca di significati.

SuperLoLz  @  22/08/2012 11:39:38
   10 / 10
Credevo che Arancia Meccanica fosse insuperabile,eppure mi devo ricredere. Questo non è un film,è un opera d'arte dove tutto è perfetto,mi ha immerso così tanto nella visione che nell'ultima parte

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER credevo che il viaggio lo stassi facendo io, e una volta finito,anche io ero sconvolto come lui. Inoltre il film è pieno di messaggi e di scene enigmatiche che vanno capite,soprattutto la scena finale.

speXia  @  21/08/2012 23:41:02
   8½ / 10
La parola giusta per questo film è "immenso". 2001: ODISSEA NELLO SPAZIO è un viaggio contorto, mistico e colorato, una bellissima esperienza visiva e, perchè no, anche spirituale.
Gli effetti speciali sono mostruosamente belli, tant'è che quand'ho letto la data di uscita mi sono spaventato. Davvero, sembra impossibile che, con i suoi ambienti spaziali, le magnifiche astronavi e i loro interni, ODISSEA NELLO SPAZIO non sia nemmeno degli anni '70. Ottima anche la regia, la fotografia studiata alla perfezione e le musiche di sottofondo.

L'unica pecca del film sono un certo numero di luuunghe inquadrature, davvero sproporzionatamente lunghe, che dopo un po', per quando belle, stufano.

Ed è anche un grosso peccato, davvero, che un film con dei messaggi di fondo così affascinanti, sia anche così difficile da comprendere e interpretare.

Ma, infondo, "il naufragar mi è dolce in questo mare", e lasciarsi cullare dai colori e dalle musiche di ODISSEA NELLO SPAZIO è piacevolissimo.

Da vedere, sicuramente. I miei film preferiti di Kubrick però rimangono quelli futuri, quelli con delle storie vere e proprie, comprensibili e di grande impatto emotivo.

Clint Eastwood  @  21/08/2012 19:23:46
   9 / 10
2001 ODISSEA NELLO SPAZIO è un film perfetto, ma personalmente non bado alla perfezione. Kubrick un genio.

nyc93  @  21/08/2012 18:49:08
   1 / 10
Visto oggi e non mi è piaciuto per niente, magari hai tempi in cui è stato prodotto poteva essere anche un capolavoro, ma adesso assolutamente no.

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Gabo Viola  @  09/08/2012 01:19:43
   10 / 10
Vorresti che il viaggio non finisse mai

KRIS.K  @  29/07/2012 07:29:58
   10 / 10
Non stò a commentare tanto questo capolavoro, perchè ci sono troppe cose da dire, e molte sn già state dette. Dico solo che siamo oltre il cinema , si va a finire in un altra dimensione temporale raggiungendo le porte dell'esistenza. Un viaggio nello spazio dove nulla si dimentica. Esteticamente incommentabile, tutto il resto è storia. Unico.

BlueBlaster  @  26/07/2012 01:33:44
   9 / 10
Il film di fantascienza per eccellenza! Regia minuziosa, musiche raffinate, montaggio perfetto, scenografie spettacolari...un'apoteosi cinematografica!
La storia è bellissima e piena di metafore...il finale aperto è uno dei più belli della storia...un unico difetto che non mi permette di dare 10:
la raffinatezza e la compostezza di questa opera sono così esasperate che rendono il tutto alla lunga stucchevole e lento...ma ripeto CAPOLAVORO!

CitizenKane  @  20/06/2012 12:47:01
   10 / 10
La prova migliore di Kubrick, il suo film più riuscito. A distanza di anni, sa essere ancora fresco ed intrigante.

Manticora  @  30/05/2012 18:32:25
   10 / 10
Indubbiamente Stanley Kubrik è un regista che ha segnato uno spartiacque nella tipologia di storie narrate e nel modo di raccontarle, tutto ciò non è spiegabile soltanto dal punto di vista tecnico, dalla forma o dalla tipologia di temi affrontati. In realtà è un insieme di metodi messi insieme da uno dei registi più iconici e rivoluzionari del 20 secolo, si può amare o annoiarsi al suo cinema ma rimanere indifferenti presuppone che lo spettatore non abbia fantasia. 2001 è un film rivoluzionario, affascinante e terribilmente realistico nella sua vicenda. Il tutto non sarebbe stato possibile senza l'apporto dell'autore dell'opera da cui il film è tratto, "la sentinella" in cui lo scrittore Arthur Clarke studia praticamente la genesi della specie umana, in modo francamente insolito ma non per questo meno coinvolgente. Un particolare tecnico tra tutti mi affascina ancora adesso, l'uso del cinerama, con i fondali africani assolutamente verosimili che fanno da sfondo alla vicenda dell'alba dell'uomo, 45 minuti senza parole che all'epoca fecero scoppiare a ridere il pubblico per gli attori mascherati da scimmie, eppure tutto ciò è stato il precursore del cinema di fantascienza moderno in un modo o nell'altro, basta pensare al pianeta delle scimmie...
Certo l'osso che da archetipo evolutivo si trasforma in una navicella spaziale che solca lo spazio sulle note del Danubio Blu di Strauss è uno dei momenti più iconici, ma non il solo dell'intero film. La vicenda è una ricerca, l'originr di tutto si può dire, in questo senso la figura del monolito è rappresentativa di qualcosa di ignoto, alieno, perfetto e indecifrabile, vagamente minaccioso perchè inspiegabile, e soprattutto un mistero universale che l'uomo tenta di svelare. Il cambio di narrazione che avviene sull'astronave diretta verso Giove rende il tutto apparentemente normale ma anche terribilmente pericoloso. L'uomo si è evoluto fino a riuscire a costruire costrutti tecnologici che ne imitano l'inteligenza, ma quando un super calcolatore sbaglia allore diventa inevitabilmente umano, la sua fallacia rappresenta la perfezione nell'imperfezione e finalmente la macchina si rende conto di essere umana in uno dei monologhi più belli e toccanti di tutta la storia del cinema.
"David, fermati, ho sbagliato lo so, ma tutto quello che ho fatto era per salvaguardare la missione, io e te possiamo ancora andare avanti, fermati David, la mia mente se ne va, fermati, ti prego, la mia mente svanisce, non c'è alcun dubbio...
Buonasera sono un calcolatore Hal 9000, il mio istruttore mi aveva insegnato una filastrocca se volete posso farvela ascoltare.
Infine GIOVE VERSO L'INFINITO in un viaggio caleidoscopico il protagonista raggiunge praticamente se stesso e nell'eccezione della musica di Strauss scopriamo che la fine è solo l'inizio, dopodichè non ci sono stati altri viaggi....

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  30/05/2012 12:46:48
   6½ / 10
L'ho sempre trovato inferiore agli altri grandi film di Kubrick.
Per quel che riguarda l'aspetto tecnico poco da dire: praticamente perfetto (menzione particolare per il tema "Also Sprach Zarathustra" di Strauss che è davvero azzeccato).
Il film alterna momenti coinvolgenti (soprattutto nella parte centrale) con momenti di stanca solitamente coincidenti con lunghe sequenze in cui non viene spiaccicata nemmeno una parola che sono davvero ostiche da digerire, in paricolare per chi, come me, è solitamente abituato alla visione di film "più moderni". L'ultima parte poi più che un film vero e proprio è una sorta di esperienza visiva che ci mostra delle immagini davvero belle e ci apre la strada ad un finale dai risvolti profondamente filosofici. Per di più il tutto è molto realistico, da questo punto di vista Kubrick e Clarke hanno fatto le cose davvero per bene (anche se sono stati un po' troppo ottimisti con i tempi). Gli attori non mi hanno convinto particolarmente, forse anche un po' per colpa del copione che non permetteva agli attori stessi di mettersi in mostra a dovere, alla fine risultano poco più che macchiette e il vero e indiscusso protagonista della pellicola diventa HAL 9000.
Insomma il film è stato realizzato davvero bene, soprattutto se si considerano gli anni in cui è stato girato, però tutti quei momenti morti (non presenti negli altri film di Kubrick, o almeno in quelli che ho visto io) alla lunga stancano davvero lo spettatore.

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BulimicDream  @  24/05/2012 21:56:59
   6½ / 10
Il Nuovo Ulisse! Sapiente, ingegnoso, valoroso eppure inesistente, morto, moderno! Fin dall'inizio vi è un'anti-progresso graduale, basti vedere come l'oggetto creato prevale sul soggetto creatore e come la morte diventa civilizzazione. Dall'osso-arma al calcolatore onnipresente, Dio è morto e la missione dell'uomo è sotterarlo con la conoscenza. Conoscere, conoscere, conoscere fino a diventare così sapienti dall'integrarsi, conformarsi, dominare. Alla ricerca e all'attrazione infinita dell'oggetto del mistero fino a scoprire che esso è la proiezione del nostro nuovo io. Ed è così che l'essere passa dallo scienziato distrutto e invecchiato al feto incompleto e rinchiuso, ma nuovo, vivo, spettatore.
Premetto che questa è una mia interpretazione personale al film e che il messaggio nascosto mi abbia colpito in particolar modo voglio puntualizzare il perché del voto.
Innanzitutto mettere un voto superiore all'otto sarebbe sminuire il film paradossalmente, perché diventerebbe un messaggio democratico senza esserlo. Ciò che voglio far notare è che il voto alto e l'esaltazione di "Odissea nello spazio" come pietra miliare è dovuto alla scenografia spettacolare per quel periodo (che adesso appare come obsoleta, ma questo è un altro discorso che non mi tange) ma che è assolutamente inadatta e fuorviante! Questo è un errore che secondo me fa perdere il fascino maggiore del film. La sceltà di portare temi nietzschiani in un futuro indefinito appare affascinante e intensa, ma intervallata da troppi silenzi, troppi "narcisismi" scenografici fini a se stessi (basti vedere il viaggio della navicella fuori dalla nave madre per cambiare il pezzo in avaria, sembra non finire mai e ho dovuto lottare contro la noia per non saltare lo spezzone).
Concludo sottolineando ancora una volta quanto mi abbia colpito il messaggio finale e la struttura circolare, e allo stesso tempo quanto mi abbiano reso nervoso perfino in collera per quei silenzi interminabili e quei vuoti inconsistenti e quasi morbosamente ostentati.

aztsn38  @  30/03/2012 23:41:11
   9 / 10
freddiegio  @  25/03/2012 15:14:44
   9 / 10
laky  @  17/03/2012 16:59:39
   10 / 10
Geniale per il suo tempo

ValeGo  @  21/02/2012 16:06:22
   10 / 10
Spettacolare. Uno dei migliori film di sempre!

TheShadow91  @  06/02/2012 01:06:13
   9 / 10
Film estremamente difficile da giudicare.Nonostante sia un ventenne e l'abbia visto di recente,posso però affermare di essermi goudto appieno tutta la bellezza che è riuscito ad offrire.

Da un lato il film ha voluto offrire tanto dal punto di vista artistico:nonostante sia un film degli anni '60 ancora oggi la scenografia è qualcosa di memorabile e Kubrick ha interpretato alla lettera il significato di "fantascienza",ipotizzando navicelle e stazioni spaziali del futuro in maniera tanto verosimile quanto esteticamente superba ancora ai giorni nostri.

A coronamento del concetto approfondito di fantascienza,troviamo anche l'inserimento geniale di HAL 9000,perfetto simbolo dello stereotipo della "macchina che si ribella all'uomo",cosa che va ad accentuare ancor più il carattere fantascientifico del film

E infine il significato mistico e di libera interpretazione che sono rappresentati perlopiù dalla parte iniziale e finale,è comunque qualcosa che non lascia lo spettatore "vuoto" dopo il film e rimane impresso per sempre

Magari l'unico difetto al giorno d'oggi è rappresentato dal viaggio oltre Giove verso l'infinito,che,per quanto ai tempi possa essere stato spettacolare,come ha detto un utente, al giorno d'oggi sembra più uno screensaver(un magnifico screensaver)

Crazymo  @  25/01/2012 14:44:29
   9½ / 10
Capolavoro assoluto. Attenzione però novellini, non vedetelo per poi venirmi a dire "m è n0i10s0000 e p0i gli efftti spekali sn poki e fnn skifo" perchè vi uccido. Una risposta soltanto: 1968. E *****, se c'ha visto bene Kubrick.

fcukman  @  21/01/2012 13:20:32
   10 / 10
La cosa più spaventosa riguardo all'universo non è che esso sia ostile,ma che sia indifferente.Se riusciamo a venire a patti con questa indifferenza e ad accettare le difficoltà della vita entro i limiti della morte,allora la nostra esistenza come specie puó avere un senso e un compimento.
Per quanto vaste siano le tenebre,dobbiamo riempirle con la nostra luce.-Stanley Kubrick-

Miglior interpretazione del film in assoluto.E concordo in pieno.

Capolavoro di film.

Gabrielendil  @  17/01/2012 23:16:23
   5 / 10
sopravvalutato, in certi passaggi veramente noioso, kubrik ha fatto di meglio

Jack Torrence  @  14/01/2012 15:00:52
   10 / 10
La prima volta ti sconvolge, la seconda volta ti affascina, la terza...beh...
2001 : Odissea nello spazio non è assolutamente un film per tutti. Perchè? Semplice. Perchè non tutti riuscirebbero ad apprezzarlo appieno, sopratutto nei tempi in cui ci troviamo oggi. Le generazioni cambiano, e , ahimè, cambiano nel verso sbagliato. Ormai si preferisce andare al cinema o vedere un film di basso livello, un film che non implichi un minimo sforzo nella sua comprensione. Ora le persone si stanno abituando troppo alle oziose americanate che andranno costantemente a finire nel dimenticatoio.

Un film come Odissea non merita di essere visto e giudicato da un certo tipo di pubblico che potrebbe snobbarlo o giudicarlo in modo inappropriato.

No.

Odissea Nello Spazio è un Opera d'arte. Imponente. Infinita. Maestosa.

Non saprei che altro dire a dirla tutta...le parole si sprecano per un film del genere.

La fantascienza come non l'avete mai vista.

Invia una mail all'autore del commento fabry85  @  14/01/2012 10:02:51
   10 / 10
Che dire??? non è un film qualsiasi, questo è IL FILM. Un capolavoro senza tempo, è un pò come andare al Louvre a vedere la Gioconda!

premetto che non sono mai riuscito a vederlo tutto, ci ho provato e riprovato un pò di anni fa ma lo ritenevo soporifero i primi 20 minuti e così staccavo. Poi non lo so, qualcosa è cambiato, mi sono fatto forza e coraggio per cercare di vederlo fino alla fine, e superato lo scoglio iniziale, mi ha iniziato a prendere e lasciato senza fiato alla fine!

Non è un film per tutti, è adatto a persone di mentalità aperta

krystian  @  12/01/2012 18:18:56
   10 / 10
C-A-P-O-L-A-V-O-R-O A-S-S-O-L-U-T-O
Opera di inestimabile valore. Ignorante che dice il contrario.

Non esiste sulla faccia della terra e su nessuna faccia di tutti i pianeti dell'universo un capolavoro come questo, che fa provare delle emozioni simili.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  07/01/2012 23:59:49
   10 / 10
Cosa dire...superbo. Detto da uno poi che abitualmente mal digerisce la fantascienza allo stato puro. è questo il motivo per cui solo a 25 anni mi son deciso a vederlo, pur amando visceralmente come tutti le pellicole del maestro. Non è assolutamente un film "lento" come ho letto in più commenti. Ha la capacità straordinaria di coinvolgere totalmente lo spettatore e di tenerlo con il fiato sospeso fino alla fine. Insomma altro che "lento". Ci sarebbe tanto da dire sulla musica, il significato filosofico, il valore estetico della pellicola, ma non sono certo la persona più adatta a farlo. Ho colto con estrema naturalezza la sua impareggiabile grandezza e ne sono felice. Chi non lo ha ancora visto si attivi.

Nightmare97  @  24/12/2011 15:20:57
   4½ / 10
sarà perchè per un film del genere sono ancora un po' troppo giovane ma a me quello che la maggioranza giudica un capolavoro di kubick non è piaciuto per niente...svolgimento molto lento, discorsi spesso assenti e musiche molto rare e spesso inappropriate alla scena...avrà anche il suo significato nascosto (che io sinceramente non ho capito) ma le motivazioni che ho elencato sopra rendono il film veramente troppo noioso che non può essere la maggior caratteristica di un film considerato capolavoro...


aggiungo anche che se il film è considerato un capolavaro ci sarà un motivo...ma tutto dipende moltissimo anche dai gusti...

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Ultima risposta 24/03/2012 16.11.05
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odissea2001  @  02/12/2011 10:12:27
   10 / 10

2001 Odissea Nello Spazio non è soltanto un film, è il film per eccellenza di fantascienza e non solo, dato che viene anche affrontato il tema dell'evoluzione dell'uomo, il dio che dona l'intelligenza alle scimmie,e che poi attraverso l'evoluzione umana riescono ad arrrivare alla conquista dello spazio fino a chiudere un ciclo…. il rapporto tra uomo e macchina, intelligenza artificiale che si ribella all'uomo eccc. Spettacolo, uno dei Capolavori della storia del Cinema.

Invia una mail all'autore del commento anthonyf  @  22/11/2011 18:39:52
   10 / 10
Un film di Kubrick semplicemente fenomenale.
Definirlo "film" è davvero riduttivo: si tratta di un viaggio nello spazio profondo e straordinario, girato in modo perfetto, che tocca nel suo insieme molteplici tematiche, diverse tra loro e complesse, a partire dall'evoluzione dell'essere umano, dai primati, per terminare con l'uomo nuovo della fantascienza futura, passando per la filosofia e per la concezione del Monolite come mistero ma anche come sorta di figura totemica che ripercorre interamente la Storia dell'Umanità.
Gli attori, seppur non famosi, se la cavano benissimo e ciò dimostra che per fare un ottimo film, non è necessario avere un cast di nomi altisonanti, e la colonna sonora, a mio avviso, è un'altra autentica perla del film, poiché è qualcosa di indimenticabile che rende poetica e suggestiva l'intera pellicola.
Satare qui a giudicarlo con ulteriori parole è superfluo, dato che altri utenti hanno dato il loro contributo in maniera ottimale.
L'unico suggerimento è "guardatelo", perché, anche se non piace, è un "must".

Fratuck89  @  20/11/2011 22:42:04
   8½ / 10
veramente un bel film, che bisogna assolutamente vedere.

c0rsar0  @  14/11/2011 15:52:27
   6½ / 10
Di Kubrick preferisco molto di più full metal jacket, quest'opera è sicuramente girata con la sapiente mano di un artista ma rimane il fatto di un film lentissimo e noioso(meglio tuttavia di Arancia meccanica). Non sto a giudicare i temi metafisici che il regista vorrebbe farci cogliere (da ignorante come sono non sapevo prendesse ispirazione da un libro) ma lo trovo troppo" prolisso di vuoto". Considerando quando è stato girato e l'azzeccatissima colonna sonora, merita qualche punto in più rispetto al gusto personale.

PaulTemplar  @  11/11/2011 12:06:10
   10 / 10
Kubrick riprende il romanzo di Arthur C.Clarke, rispettando la splendida solitudine dei vuoti spaziali, usando la lentezza dello spazio stesso come un valore aggiunto,evitando quindi il rischio di stravolgere il romanzo originale,che è, in realtà, una sintesi metafisica dell'uomo, del suo rapporto con l'infinito,con le sue radici, con il suo divenire.
Quando, nel 1964, Arthur C. Clarke venne contattato da Kubrick per realizzare quello che poi sarebbe stato il film 2001 odissea nello spazio, rielaborazione del romanzo dello stesso Clarke, La sentinella, scritto nel 1948, probabilmente non si rese conto delle potenzialità enormi che aveva il suo racconto scritto in forma breve; viceversa Kubrick ne era ben consapevole, tanto da proporre allo scrittore un ampliamento organico del romanzo, che sarebbe diventato l'embrione del film.
Nel 1968 il film venne alla luce, e le differenze tra il romanzo e il film erano così sottili da far capire quanto fosse importante la collaborazione tra letteratura e cinema per ottenere un prodotto di sintesi di altissimo livello.
Kubrick elabora per immagini quello che è il romanzo, saltando solo alcuni passaggi per ovvi motivi; il film, di per se lunghissimo, si dilata in 2 ore e 21 minuti di immagini, con dialoghi ridotti all'osso.
Il regista privilegia com'è ovvio la parte visiva, affidando alla potenza delle immagini il racconto, e giungendo alla conclusione, metafisica e parzialmente inespressa, almeno per lo spettatore, attraverso suggestioni offerte da una sapiente miscela di immagini e musica.
Già la scelta di un autore come Richard Strauss, autore di "Così parlò Zarathustra" ("Also sprach Zarathustra"), tema portante del film, denota una ricerca maniacale del giusto accoppiamento tra sensi, vista e udito, per portare lo spettatore attraverso il misterioso viaggio della vita, che in questo caso trasporta l'uomo dall'alba della preistoria, con la famosa scena di Guarda-la-Luna (nel romanzo, il nome dell'ominide-scimmia che trova il monolite) che lancia un osso verso il cielo, il quale si trasforma in un'astronave interspaziale.
Da questo momento il film si annoda al romanzo in maniera inestricabile, tanto che il lettore dell'opera di Clarke non fatica a comprendere la complessa simbologia delle scene; ma Kubrick supera il limite della parola, creando una infinita serie di quadri; lo spettatore si trasforma nel visitatore di una galleria d'arte, fatta da miliardi di tele sequenziali, viste ovviamente ad alta velocità.
Il percorso che Kubrick fa fare a Bowman è quello evolutivo verso uno stadio finale in cui l'uomo sparisce come entità fisica, per diventare qualcosa di completamente diverso, attraverso la rinascita in feto e il rivivere le varie fasi dell'esistenza di Bowmann stesso, che diventa parte di quello spazio, di quell'universo, non più in forma umana, ma in qualcosa di assolutamente nuovo, complesso e misterioso.
2001 odissea nello spazio è un film denso di interrogativi,di icognite,incluso il finale aperto a tutte le interpretazioni e a tutte le soluzioni,come ebbe a dire il geniale Regista:"Se qualcuno ha capito qualcosa, ciò significa che io ho sbagliato tutto."
Molti degli spettatori che videro il film restarono delusi proprio dal finale; così qualcuno pensò di andarsi a rileggere il libro di Clarke, imbattendosi nelle stesse icognite; per Clarke, e ovviamente per Kubrick, il mistero insondabile del cosmo, della vita, dello spazio e del tempo e in definitiva dell'esistenza stessa dell'universo sono così complessi da lasciare l'essere umano senza parole e senza possibilità di usare l'immaginazione per volare oltre i confini della materia. Così tutto deve essere lasciato sospeso, perchè ognuno abbia la facoltà di immaginare il lungo viaggio dell'uomo nel modo a cui è più consono.

Il finale del romanzo, quello del film, portano lo spettatore/lettore ad interrogarsi senza ovviamente trovare nessuna risposta, oppure, al contrario, a trovarne troppe, per dover fare così altre domande.
Il gioco, alla fine, è questo.
Kubrick lo sa, e lascia tutto affidato alla potenza dell'immagine: tu spettatore sei parte di quel mistero, puoi scegliere la soluzione che più ti aggrada.
Un film che è l'essenza del cinema, è il cinema, senza se e senza ma.

francesco81  @  20/10/2011 17:23:59
   4 / 10
Un film pochissimo intellegibile dal grande pubblico, il cui successo e l'universalità sono dovuti principalmente al fatto di non capirci niente. Sembra un Kubrik regista molto narcisista più che un Kubrik comunicatore anche se il linguaggio usato è eccellente e innovativo. Ma se il lancio dell'osso verso il cielo sembra una squisita introduzione al salto nel futuro, l'Odissea di HAL-Bowman arranca su livelli notevolmente più bassi. Lo snodarsi degli eventi in maniera lenta e ossessiva, lungi dall'essere la caratterizzazione del tema, diventa paradossalmente il buco nero del film mandando in trance oppiacea gran parte degli spettatori.

3 risposte al commento
Ultima risposta 23/10/2011 18.42.55
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eanzuini  @  11/10/2011 12:28:35
   10 / 10
Massimo rispetto per questo film, a distanza di più di 40 anni fa ancora discutere trasversalmente; persone di età, sesso, estrazione sociale e culturale differenti che lanciano critiche lapidarie ed allo stesso tempo altre che sbrodolano in stucchevoli elogi.

Basterebbe questo per poter dire che Kubrick ha lasciato un segno nel tempo,
ma si da il caso che ci siano anche dei valori di merito oggettivi per questa opera (inutile stare a ricopiarli, sono pane per gli addetti ai lavori, a chiunque abbia voglia di scoprire quali sono questi valori, basta usare google e ne verrà sommerso, potendo persino scegliersi la fonte a suo parere più autorevole).
E' interessante in vece leggere come viene tradotta in forma scritta l'esperienza visiva di "2001 Odissea nello spazio" e constatare quanto spesso pesa la mancanza di immaginazione nella nostra capacità di esprimere un giudizio critico.

Per fortuna, la nostra sensibilità all'Arte, se siamo accorti ed anche un po' fortunati, si evolve con il passare del tempo. A chi giudica male questo film posso solo dire di non preoccuparsi, un giorno, magari fra molti anni, potrebbero rivederlo e stupirsi nel VEDERE ciò che un giorno gli era solo passato davanti agli occhi.

secondanatura  @  08/10/2011 01:31:34
   2½ / 10
2001 odissea nello spazio non ha né capo né coda. Certo, ci staranno anche dentro tutti i ragionamenti che volete (come sempre nei film speculativi da falsi intellettuali), ma di bello si salva veramente poco. Anzi quasi nulla.... carina l'esperienza visiva finale,... quella in cui il protagonista finisce "nell'iperspazio"... Accettabile la parte iniziale... ma per il resto l'unica cosa che si mostra nel film è la vacuità della trama, che irrimediabilmente si trasforma in noia. Inoltre certe strutture sono disegnate in modo un po' infantile / surreale....

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Ultima risposta 08/05/2014 00.38.43
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Riddler  @  25/08/2011 12:55:11
   5½ / 10
No, mi dispiace.
Il film si presenta di difficile visione, lento e interminabile. Ma non è solo per questo che assegno il votaccio. A me il film di Kubrick ha lasciato solo un vuoto incredibile. Il vuoto che ti lasciano i film che non sanno di nulla, che ti dimentichi dopo nemmeno un giorno.
Avrà sicuramente i suoi spunti filosofici, le sue interpretazioni, le sue mille domande e risoluzioni che gli donano tanta originalità (che io non ho visto) ma mi dispiace. Non è perché un film propone delle tematiche filosofiche accattivanti e ha degli effetti speciali interessanti che deve essere OGGETTIVAMENTE un capolavoro. Perché ho notato che è questa l'opinione di alcuni utenti. Visto che il regista del film è Kubrick, DEVE essere un capolavoro, DEVE essere una pietra miliare della fantascienza, DEVE essere meraviglioso e chiunque abbia un'idea contraria verrà fucilato seduta stante in piazza.
No, mi dispiace ma a me questo film non solo non è piaciuto e mi ha annoiato, ma l'ho trovato persino insulso.
Non mi spaventa l'aspetto criptico del film e le mille interpretazioni. A dire il vero, quello è l'aspetto che reputo forse più positivo. No, è la "forma", la presunzione di dover essere un capolavoro per forza. Per cosa poi?
Non sono gli effetti speciali e le speculazioni altrui che fanno di un film una pietra miliare.
Lynch sforna quasi sempre film irrazionali, criptici e "malati". Ebbene questi possono essere considerati capolavori (a livello soggettivo, s'intende) perché si sono create sì, tante interpretazioni, ma hanno una trama di tutto rispetto, hanno dei personaggi meravigliosi, hanno sentimento. Tutto questo manca ad Odissea. Non c'è sentimento. Non c'è nulla di meraviglioso.
Abbiamo degli effetti speciali innovativi e poi? Basta. Personaggi come manichini, scene interminabili dove l'unica veramente soddisfacente è quella iniziale. Forse il finale è anche interessante. Tutto ciò che c'è in mezzo, e credetemi è tanto, non è né visionario né surrealista come sostengono alcuni, secondo me.
La lentezza spropositata del film dovrebbe mostrare al pubblico qualcosa che va oltre all'occhio umano, qualcosa di filosofico. Ah sì? Bene. Mi dispiace, non l'ho visto. Oh sì, posso fare speculazioni. Posso vedere una donna barbuta che balla dentro la navicella mentre si aggiusta la radio, ma questa è una mia fantasia che, come specifica giustamente qualcuno, è ben diverso.
Non posso avere mie intepretazioni perché nel mezzo non c'è nulla. C'è ben poco che giustifica la lentezza. Così come c'è ben poco di interessante nel comportamento di Hal e di tutta la "ciurma".
Non lo boccio completamente perché ha tematiche originali (alle volte assai implicitamente) e l'incipit e l'explicit sono degni di nota così come la colonna sonora e gli effetti speciali.
Ma non è la forma psichedelica e surrealista che fa di un film, un buon lavoro.

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Ultima risposta 02/01/2012 19.49.07
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butchcoolidge  @  23/08/2011 10:37:20
   7 / 10
Quanto era avanti kubrick. Visto anni fa, dovrei rivederlo.
Le scene iniziali sono spettacolari, il film però nella parte centrale risulta un po' lento. Rimane comunque una pietra miliare per i film di fantascienza.

movieman  @  21/08/2011 01:06:08
   7½ / 10
Più che un film, lo definirei un esperimento, che parte con una buona tesi ma che viene difficilmente dimostrata. Il film possiede numerose tematiche filosofiche che vengono però esplicitate solo verso la fine (prima si può vedere la lotta macchina-uomo, già ampliamente trattata in altri film). Qui emerge la sfida tra l'uomo e l'infinito, che può essere inteso come il termine dell'universo o il limite delle capacità umane, fino alla comprensione di una verità generale e anche ad una possibile immortalità. Quindi Kubric sembra concedere all'uomo la possibilità di giungere ad una piena comprensione del funzionamento di quella macchina macchiavellica che è l'universo. Insomma, le aspettative sono alte ma il film sembra perdersi in scene inutili, forse volutamente allungate ma che rendono la trama pressochè inesistente, e il film poco scorrevole. Il film potrebbe essere condensato nei soli ultimi 20 minuti, che trattano la tematica filosofica principale, mentre gran parte delle scene centrali potrebbero essere tagliate. Ottima l'idea di ricreare nel dettaglio ambientazioni e tecnologie futuristiche, ma un film non dovrebbe includere per oltre metà della durata un'analisi dettagliata di meccanismi e panorami suggestivi. Concludo dicendo che le tematiche trattate sono da 10, ma il problema è che il film pecca per la sua eccessiva longevità e la sua lentezza nelle scene, che non sempre sono un elemento negativo, ma che qui vengono estremizzate fino all'inverosimile.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  20/08/2011 17:22:53
   6 / 10
strappa una sufficienza stiracchiata per la scena iniziale delle scimmie che rompono i sassi con le ossa, e poi lanciando l'osso in aria quello diventa un'astronave (milioni di anni dopo).
bellissima scena, dal mio punto di vista.
ma per il resto il film è trppo noioso e non si riesce a vedere.
probabilmente ha un significato complesso da ricercare in ogni singola sequenza, ma non mi è proprio piaciuto.
dialoghi ridotti all'osso e troppa inattività sulla scena.
bellissima invece l'immagine di Hal 9000, il computer di bordo che si ribella all'uomo e che è sempre presente con il malvagio occhio rosso.
anche il monolito è stato utilizzato ormai in ogni film per citare questo di film.
da rivedere quando lo saprò apprezzare meglio

barone_rosso  @  11/08/2011 20:58:38
   1 / 10
Un leggero, leggerissimo senso di noia mi pervade quando vedo questo film... Tolte quelle 2h30 in cui non succede nulla (belle immagini, per carità... Ma non sono un film) nei restanti 10 minuti netti succedono un labile numero di avvenimenti, piazzati con oculatezza dal furbo Kubric per permettergli di passare alla storia come colui che ha fatto il film piu' vuoto della storia facendolo sembrare il piu' pieno. Il tutto sempre furbescamente in modo che potesse farlo riempire dagli altri... E siccome ognuno lo riempie come piu' gli aggrada, è riuscito anche a moltiplicare all'infinito la finta pienezza del film. Se ne parlerà ancora nei secoli dei secoli, mentre ognuno troverà il suo significato preferito nel film. Io, nello specifico, preferisco interpretarlo nel modo piu' ovvio: il nulla.

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PignaSystem  @  24/06/2011 11:31:37
   10 / 10
Non ho le competenze adatte per commentare questo film, quando , tra altro, gente molto più esperta di me su questo sito e altrove ha elogiato degnamente quest'opera, mi rimane solamente il solito ma sempre efficace: Capolavoro!

Scuderia2  @  23/05/2011 09:10:28
   5½ / 10
Ho abbassato il rosso chè era un pò 'sparato'. La resa del nero non è ottimale (ma lo sapevo) e ho qualche spuria.
Grazie Stanley per il tuo DVD tester di calibrazione dei moderni TV HD.
Adesso però mettiamo in classifica anche 'il Merighi'.

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Ultima risposta 25/01/2012 17.37.50
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Legend691  @  04/05/2011 19:22:54
   10 / 10
Bellissimo. Con questo film Kubrick ha dimostrato che nel cinema la perfezione si può raggiungere.

sergiolandia  @  31/03/2011 14:11:45
   8½ / 10
Capire questo film non è facile...all'inizio l'ho odiato a morte. Ritmo lento, a tratti noioso e dialoghi quasi nulli.
Poi, rivedendolo una seconda volta a distanza di qualche anno, ho capito una cosa: 2001 Odissea Nello Spazio è un film che va visto SENZA pensare di trovarci una trama, un assassino, un thriller o altro che ricorda la cinematografia mondiale.
Kubrik ha fatto con questa pellicola, un omaggio all'umanità descrivendo l'oscurità delle informazioni che noi abbiamo della vita e della morte, ad esempio.

Potrei parlare per ore, ma è inutile perchè nn è facile scriverlo.

Io posso però darvi solo un suggerimento: guardatelo sapendo già dall'inizio che NON sarà un film normale...pensatelo come un esperimento, perfettamente riuscito, di raccontare cos'è la vita.

halb  @  24/03/2011 13:32:49
   10 / 10
Secondo me questo è il miglior film di Kubrick, altamente filosofico, criptico e suggestivo.
Un’opera unica.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  21/03/2011 14:44:27
   8½ / 10
Influente, unico, distaccato, ossessivo, pretenzioso, controverso, stupefacente, sempre affascinante: tutto questo é "2001: Odissea nello spazio". Certo, una deviazione dall'intento che Kubrick aveva espresso: trarre un classico film di fantascienza dall'intrigrante racconto "La sentinella" di A. C. Clarks. Il risultato fu una sfida alle condizioni del genere. Le immagini del film sono sconcertanti: gli innovativi effetti speciali sono una sorprendente miscela di arte e scienza. L'accurato lavoro degli attori e dei truccatori per le sequenze preistoriche sono leggendari. Tante le sequenze indimenticabili: l'inaspettata e splendida dissolvenza tra l'osso scagliato in aria da una scimmia e un satellite orbitante; il meraviglioso allineamento di Terra e Sole alla sommità del monolite; il valzer di Strauss che accompagna come in una danza la stazione spaziale e una navicella in attacco; l'interno circolare della Discovery (poi imitato dalla NASA). Anche la colonna sonora é particolarmente ricca: musiche corali sperimentali, temi classici ormai associati al film, oltre ai dialoghi minimalisti, spesso citati e omaggiati.

antoeboli  @  20/03/2011 17:44:01
   8 / 10
film stutturato su 4 episodi collegati tra di loro di cui sicuramente gli ultimi due sono tra i piu famosi nella storia del cinema . un film che pero tutto sommato, malgrado le ottime musiche le quali si mescolano bene con la scenografia secondo me non è tra i migliori di Kubrick .
Di gran pregio sono come gia detto le musiche , scenografie incredibilmente ricreate dei vari pianeti ,dello spazio e anche degli arredamenti all interno delle navette che non hanno nulla di meno dei film fantascientifici odierni . recitazione buona , soprattutto nel doppiaggio in italiano il computer Hal ha quel qualcosa nel sonoro che attrae lo spettatore . altra nota positiva sicuramente gli effetti speciali che a quel tempo era raro trovare una pellicola realizzata con cosi tanta cura . purtroppo ci sono secondo mio parere anche delle note negative su questo film . in circa due ore di film ci sono delle scene lunghissimissime fino allo stremo , e senza dubbio anche fastidiose . vedi ad esempio la scena finale quando lui arriva sul posto dove si trova il monolite nero, quei colori dopo un paio di secondo gia stancano la vista e la scena va avanti per interminabili minuti . cosi come il primo episodio il film comincia dopo un bel po di minuti.
il finale e qualcosa di assurdo . tanto assurdo che purtroppo son dovuto ricorrere ai siti di film per comprenderlo perchè non si riesce a capire bene . sec me i min usati nelle scene troppo longeve potevano essere sfruttati meglio per questo finale che non si comprende sicuramente al primo colpo .

Il Dragone  @  19/03/2011 08:04:47
   9½ / 10
Immenso. Grandiosa opera d'arte. Puro cinema. Inestimabile.
Penso che non ci sia più nulla da dire riguardo tale capolavoro che non sia già stato detto.
Fu, era, è, resterà il miglior film di fantascienza di tutti i tempi.
Immortale, Unico, Preziosissimo.

albert74  @  18/03/2011 23:11:00
   10 / 10
secondo me tra i migliori 4 film della storia del cinema; capostipite della fantascienza moderna è un film suggestivo, affascinante, ricco si simbolismi, di patos, un film eccezionale da vedere e rivedere. Un capolavoro

Rockem  @  21/02/2011 20:56:02
   10 / 10
Senza dubbio una delle migliori produzioni di Kubrik per poesia, astrazione, immaginazione, musiche, costruzione filmica. Teoria e tecnica si fondono in un'unica geometria che investe lo spettatore creando uno spettacolo unico e futuristico. I primi 10 minuti, secondo me, sono i migliori di sempre nel cinema, con una musica da pelle d'oca che riesce ad aprirti l'anima a sensazioni parallele inimmaginabili. L'ansia e la tensione che, invece, riesce a creare nell'ultima parte sono altrettatanto un momento indimenticabile nella parabola sentimentale della pellicola e della storia cinematografica. Storico.

Invia una mail all'autore del commento eddiguff  @  25/01/2011 16:54:31
   9 / 10
Viaggio onirico attraverso le origini e i misteri dell'uomo e di tutto ciò che lo circonda. Miliardi di stelle rapite da un Valzer di Strauss. Film bellissimo che ci proietta oltre i limiti dell'universo. La pecca? Alcuni tempi potevano essere un po' meno dilatati.

gemellino86  @  24/01/2011 16:04:43
   7½ / 10
Il classico di Kubrick mostra un certo spessore a creare immagini fantastiche. Non lo considero un capolavoro ma senza dubbio un buon film. Da non perdere per gli amanti della fantascienza.

mario89  @  24/01/2011 13:41:04
   1 / 10
Noioso! Da evitare.
Ps: buona notte a tutti.

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Ultima risposta 31/01/2012 14.10.35
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MARMELlata  @  15/01/2011 22:55:26
   8 / 10
pur essendo un capolavoro ... non è di certo tra i miei preferiti di kubrick!!!

arpia  @  13/01/2011 17:44:35
   10 / 10
La risposta di All all'Odissea di Omero e al suo Ulisse (uomo satiro e duale sempre alla ricerca della sua umanizzazione dallo stato di costrizione animalesco in cui fu precipitato per superbia). La stessa tematica, quella dell'Odissea di Omero rinvenibile nell'Asino d'oro di Apuleio che anticipa il Decamerone, i miti di Olimpia e di Athena Parthenos o Iside, l'amore di Eros e Psiche ma anche la fiaba di Cinderella con Psiche e le sorellastre.
All, costretto allo spazio tenebroso, separato dai quadrati e quadrilateri, in un angusto triangolo scaleno (neppure equilatero) ha saputo ispirare la sua adeguata risposta: non Odissea, ma Odissea nello spazio che è vuoto nero come un buco nero capace di aspirare qualunque luce. Non Luce, però.
Luce (quella biblica e Dio disse Luce e luce Fu - non è - fu perchè poi seguì altra strada) era con All quando stava sopra la superficie del mare e lì si promisero amore eterno. Luce è L U di CE, dove CE è un occhio con tre ciglia.
Luce è parte di Elle, quella parte che guardava All. Si fidanzarono prima del tempo e il Padre sgridò All e gli ordinò di piantarsi a fare l'Albero pure lui come il fratello. All se la prese a male e se ne andò. All non può odiare luce poichè gettato tutto il Bene a Eva che infatti morì, entrò nel mondo a cercare luce. distrusse tutto fino a quando non riuscì a penetrare quel muro.

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Ultima risposta 10/04/2011 22.13.06
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maione24  @  12/01/2011 18:12:44
   10 / 10
Questo è il Film del Grande Maestro Kubrick.
M'inchino.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  30/12/2010 19:37:17
   8 / 10
Davvero un buon film di Kubrick, anche se non il migliore. Ma io, soprattutto ultimamente, gli otto non li regalo. All'inizio forse è un po' noioso, nel senso che fa vedere solo astronavi che fluttuano nello spazio e qualche dialogo (pochi, a dire il vero), poi si trasforma in una lotta fra l'uomo e la macchina, concetto che verrà ripreso, per esempio, anni dopo, con la trilogia "Matrix". Che altro dire? L'opera è molto originale, ed è qualcosa di innovativo; lo era soprattutto ai tempi in cui uscì. Sono contento di averlo preso in dvd. Ho dimenticato anche di parlare della parte iniziale, "dawn of the man". Un'introduzione più che buona di questo bel film, che ci mostra i nostri lontanissimi antenati che, alle prese con le fiere, scoprono il "bastone" e lo usano come arma. Simbolicamente quasi alla fine dell'apologo Kubrick mostra (almeno, la mia interpretazione è questa) la nascita della guerra, mi riferisco alla scena in cui una scimmia muore presa a bastonate. Sono tanti, in tutto il film, i significati e gli elementi simbolici inseriti nel film, questa è una caratteristica del Cinema di Kubrick.

Oskarsson88  @  07/12/2010 15:26:54
   7 / 10
non tra i miei preferiti

Lory_noir  @  06/12/2010 02:16:43
   7 / 10
Sicuramente interessante, specialmente rispetto ai tempi in cui è stato concepito. Mi fa venire voglia di rivedere alcuni film di Kubrick per magari rivalutarli avendo più elementi. Comunque resta il fatto che ci sono troppi tempi morti, è reso troppo estenuante, e poi il messaggio è troppo nascosto.

david briar  @  28/11/2010 20:44:21
   10 / 10
Mentre lo guardavo , mi son detto che ci voleva veramente una notevole dose di coraggio e buona volontà per realizzare un'opera del genere nel 1968 : gli effetti speciali sono insuperabili tuttora(a parte qualche ovvia eccezione) e il film stesso è poco commerciale e difficile da comprendere .
Il lavoro di Kubrick è mastodontico e magistrale : alcune scene sono spettacolari , indimenticabili ed entrate nell'immaginario collettivo ; ad accompagnarle ci pensa una colonna sonora quasi onnipresente , straordinaria ma a volte un po invadente e ripetitiva per lo spettatore .
La prima ora è incredibile e coinvolgente : dopodichè lo sviluppo è un po discontinuo , si passa da scene di una noia senza pari ad appassionamento puro per le immagini .
Non dico niente su tutti gli aspetti tecnici , fra cui la regia , irreprensibili sotto ogni punto di vista , e sulla recitazione , buona , anche se non vi era bisogno di grandi interpretazioni per questo prodotto .
"Odissea nello spazio" possiede indubbiamente molteplici significati , ed ognuno è libero di dare la sua opinione su ciò che mostra il regista .
E' inoltre forse l'opera d'arte fra le più grandiose di ogni tempo , indiscutibile nel suo valore , ed è difficile parlare di soggettività , è oggettivamente incriticabile , ed un'esperienza visiva del genere non può che meritare il voto più alto che si possa dare .
Da vedere almeno una volta nella vita .

7219415  @  20/11/2010 14:30:25
   10 / 10
Che CAPOLAVORO questo di Kubrick...veramente un film che non si può non vedere almeno una volta....

Mothbat  @  20/11/2010 00:58:35
   9 / 10
Un'esperienza da vivere almeno una volta nella vita.

il migliore  @  19/11/2010 23:52:47
   10 / 10
bellisssimo vsionario filosofico un capolavro sul tempo nel tempo

Heath Ledger  @  11/11/2010 21:04:36
   9 / 10
Non ci sono stati altri viaggi.
Eccezionale, in 2 ore e mezza è condensata tutta la storia passata presente e futura dell'umanità, effetti speciali avveniristici se rapportati all'anno in cui è stato girato, prova degli attori abbastanza buona anche se paradossalmente gli attori non sono i protagonisti, ambientazioni epiche, i minuti finali sono da capogiro, con effetti visivi semplici ma di grande efficacia. Un capolavoro anche se a tratti può sembrare eccessivamente lento e con alune scene di manovre astronavali fini a se stesse

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Weamar  @  27/10/2010 01:09:09
   8 / 10
Tecnicamente parlando, il film è perfetto. Non ha nulla che non va. Sarebbe folle evidenziare pecche, considerando il periodo in cui è stato girato, che - evidenti - non devono neanche essere prese in considerazione. Questo, a mio avviso, è il cinema.
Ma la parte soggettiva di me, purtroppo, non concede al film la perfezione emotiva. E' la classica scatola fatta benissimo che, all'interno, ti fa assaporare tutto a metà, lasciandoti quel retrogusto amaro.

Invia una mail all'autore del commento Steppenwolf  @  17/10/2010 21:21:54
   10 / 10
Beh, che dire? Qui si rischia di finire nella banalità, né ho la presunzione di dire qualcosa su questo film sperando di essere originale, dopo che ettolitri di inchiostro sono stati versati per la "buona causa" - ma pur sempre riduttiva - di spiegare 2001 o di metterne in chiaro alcuni aspetti.
Si tratta di un'opera visiva, ancora prima che filosofica, è un'opera strutturalista sul linguaggio cinematografico, che ci spinge a porci domande, senza dare risposte. Non è insensato, il regista non vuole semplicemente forzare questa sua opera d'arte entro binari troppo ristretti, esplicitando inutilmente le tematiche del suo film - abbastanza chiare, in fondo - lasciando allo spettatore la possibilità di appropriarsi del film e di iniziare un'operazione ermeneutica molto personale, per quanto guidata dall'esistenza di punti ben saldi a livello diegetico, diegesi che si sviluppa tramite la narrazione per immagini.
Come il feto finale che, senza dire una parola, girandosi verso lo spettatore in qualche modo gli lascia l'eredità di un'opera compiuta nella sua ciclicità, nella sua non terminata evoluzione.
Questo film è forse il mio preferito in assoluto e personalmente lo ritengo forse il più grande film della storia del cinema(Citizen Kane permettendo), metacinema che non si piega su se stesso, ma riflette e fa riflettere sull'immagine, sulla visione, sull'Uomo e sul suo rapporto con la Tecnologia, con lo Spazio e con il Tempo. E con il Divino. Ma è un'opera che si svolge intorno all'Uomo e ne segna il canto elegiaco, pur senza dmenticarsi la sua origine violenta e fraticida. Ma in quella stanza settecentesca, dove si assiste al fallimento della Ragione, l'illusione di un mondo ordinato e a favore dell'Uomo(dopo il debordare dell'immaginario di Bowman nella sequenza del trip, egli necessiterà di un punto d'appoggio razionale), è lì che l'Uomo muore e rinasce con la consapevolezza, vedendo il monolito. E finalmente, entra nel monolito, ne penetra il mistero e nietzscheanamente, dopo aver compreso il fallimento della tecnologia come metodo di controllo e di ordine del mondo, rinasce a nuova vita, con la potenza esplorativa e la rinnovata vitalità di un bambino. Ulisse ha terminato la propria odissea, affrontato i mostri, Hal il ciclope e può tornare a Itaca. L'Uomo torna a casa, l'individuo torna a servizio della specie. Nuova tappa per l'umanità. Positiva? Forse. Kubrick, come tutti i grandi maestri, suggerisce, non dice. Ai posteri il giudizio(a chi ne è capace, almeno).
L'unica opera umanistica che uno strutturalista potrebbe apprezzare.
Per quanto mi riguarda non mi va di dire altro, è un capolavoro inarrivabile della storia del cinema, PER FORTUNA non è per tutti. Mai dare le perle ai porci, come qualcuno diceva.

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Ultima risposta 19/03/2011 19.02.21
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SKULLL  @  11/10/2010 01:00:19
   10 / 10
2001 è ad ogni visione un'emozione grandissima e un'impressione diversa. Unica e inimitabile pietra miliare della storia del cinema passato e futuro.

guidox  @  15/09/2010 20:33:37
   10 / 10
lo considero uno dei film più belli della storia, anche se di partenza, alla prima visione, io stesso mi chiedevo se non fosse stato incensato soprattutto per il nome del regista, il Re Mida del cinema.
successivamente sono andato oltre al discorso effetti speciali per l'epoca o della trama in sè, aiutato anche dalla lettura del libro dal quale il film è tratto.
e se nel caso di Shining la versione cinematografica l'ho trovata superiore al libro di King senza se e senza ma, in questo contesto ho riscontrato semplicemente che il libro è funzionale per essere un libro e che il film è geniale trasposto in questo modo: le immagini parlano e si spiegano così le lunghe e lente inquadrature e a quel punto apprezzi la visione perchè riesci ad interpretarle.
non c'è più bisogno dei dialoghi, perchè sarebbero un disturbo, un più, rispetto a quello che l'occhio vede e ti racconta.
come detto da altri prima di me, chiamarlo film è un po' riduttivo ed è comprensibile che affrontandolo senza le giuste coordinate, si può guardare anche 1000 volte, ma si troverà sempre noioso o mero esercizio di stile.

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Ultima risposta 13/10/2011 19.09.15
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alanwake  @  11/09/2010 18:32:39
   10 / 10
Non posso non commentare il mio film preferito, anche se definirlo "film" è per me riduttivo... Questo "viaggio" è una vera e propria "esperienza", ricca di emozioni, mistero, suggestioni...a patto di sapercisi immedesimare. Esistono parecchi denigratori di questo film, proprio perchè costoro non ci si immedesimano secondo me, e di conseguenza lo valutano come soporifero, noioso, tedioso, ecc. (ne ho sentite di tutti i colori). Devo dire che la prima volta che vidi questo film, mi colpì certo, ma in certe sequenze mi annoiai parecchio. Poi però, rivedendolo con calma, e cercando di capirlo a fondo, mi conquistò letteralmente. Quello che voglio dire è che si tratta di un lavoro talmente complesso, che per essere apprezzato appieno deve essere visto e vissuto in più occasioni. Per quanto mi riguarda è l'unico film che ha superato il libro dal quale è tratto, per emozioni e coinvolgimento, anche se va dato atto a Clarke di aver creato una storia stupenda. Non si contano le scene che mi fanno venire la pelle d'oca: il tramonto con le scimmie assorte a fissare il sole, lo stacco osso/astronave, l'esplorazione dello scavo sulla Luna, il primo incontro con Hal, la sua disattivazione, il viaggio finale (anche se questo, devo dire, è più suggestivo nel libro), e quella stanza, alla fine...
Insomma, sarà che la fantascienza (quella studiata) mi ha sempre appassionato, sarà che adoro tutti i film di Kubrick, sarà che sono facilmente suggestionabile, sarà che mi piace sognare ad occhi aperti, ma io, questo viaggio, non lo dimenticherò mai...

just_human  @  11/09/2010 16:28:33
   10 / 10
Qui c'e' gente che mette 2 o 3 .... mah ! Evidentemente indossavano le bende mentre lo guardavano ! Per fortuna sono stati creati questi capolavori senno' col ca--zzo ci gustavamo i film di fantascienza di oggi . Una parola sola " MAESTRO " . Un minuto di raccoglimento per Stanley Kubrick ...

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Ultima risposta 02/04/2011 23.33.07
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Pico84  @  11/09/2010 13:06:53
   10 / 10
il più bel film di kubrick ed anche di fantascienza.Ma perche sei morto?

Gordon Tall  @  05/09/2010 17:35:24
   10 / 10
rob.k  @  20/08/2010 22:46:02
   2½ / 10
Tutti hanno da ridire sulla noia e sulla lentezza... Il fatto che tutto il copione del film si possa scrivere su una facciata A4 la dice lunga su quanto Kubrick avesse da dire. Lo scopo era solo fare un film lentissimo per permettere a un regista un po' troppo pieno di sè di mostrare quanto è bravo a far scorrere immagini rilassanti stile screensaver... L'unico aspetto degno di nota sono gli effetti speciali, superlativi per l'epoca, ed è l'unico motivo per cui il voto passa da 1 a 3.... Anzi facciamo 2 e 1/2, visto che il nostro geniale regista non ha pensato che, in un'epoca in cui i computer parlano e provano emozioni, forse chiedere di stampare una scheda perforata è un po' anacronistico... Anche Kubrick non è infallibile. Aggiungerei inoltre, alla terza scena con l'omino che gira a testa in giù "sì Stanely, abbiamo capito che sei capace di far ruotare bene la telecamera e lo scenario insieme, ora pero'... Andiamo avanti eh?!".

... e bravo il nostro Kubrick "«ognuno è libero di speculare a suo gusto sul significato filosofico del film, io ho tentato di rappresentare un'esperienza visiva, che aggiri la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell'inconscio»".

Detto in parole povere: ho fatto un film che non dice nulla, lo scopo era solo un'autocelebrazione delle mie capacità visive (sicuramente indiscutibili). e siete liberi di pensare un po' quello che vi pare. Anzi, visto che il film fondamentalmente non ha significato alcuno, mi divertiro' un sacco a sentire quante speculazioni e pseudo-spiegazioni verranno tirate fuori dai filosofi della domenica... E magari mi danno pure l'oscar (FORTUNATAMENTE per l'unica vera qualità del film, gli effetti speciali).

Non è un film, è uno SCREENSAVER!

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Ultima risposta 25/08/2011 22.04.46
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Invia una mail all'autore del commento mancio  @  14/08/2010 20:00:06
   5 / 10
Kubrick e' probabilmente uno dei piu' grandi registi di tutti i tempi ed e' incredibile come nel 68 sia riuscito a creare degli effetti speciali cosi' incredibili per gli anni '60-'70.

A mio avviso pero', spesso i film di Kubrick sono sopravvalutati e si vogliono trovare significati profondi che vengono inventati dai giornalisti e che il regista non aveva per niente pensato di usare. Purtroppo a causa dell'aurea di leggenda che Kubrick si e' creato, e' difficile essere obbietivi e quindi quasi sempre si tende a dire che tutto cio' che ha fatto un capolavoro...

Ne e' un perfetto esempio questo 2001 odissea nello spazio. (Magari fossimo cosi' all'avanguardia come aveva pensato Kubrick.....)

Il film e' di una noia mortale pieno di scene interminabili ed inutili. La musica, presa singolarmente, e' stupenda, ma spesso stona e non ha alcun senso con lo svolgimento del film.

L'unico significato del film e' il legame difficile tra uomo e macchina. Basta nient'altro, siete solo voi che trovate altri significati. La scena finale poi e' priva di ogni senso.

Regia sublime di Kubrick, ma un film di una pochezza incredibile, con effetto sopporifero e molto....ma MOOOOOOOOLTO sopravvalutato....

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Ultima risposta 16/01/2011 01.41.11
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  23/07/2010 11:36:07
   10 / 10
Scrivo nella consapevolezza di non poter né restituire in poche righe gli infiniti valori estetici che fanno di questo film un capolavoro assoluto dell'arte del Novecento, né rendere giustizia, attraverso una ricostruzione sintetica di alcuni concetti estremamente semplificati, alla fitta trama di suggestioni che il film produce.

“2001” costituisce un meraviglioso "contenitore" in cui ognuno può mettere ciò che vuole, stimolato da immagini e suggerimenti-provocazioni ottico-sonori.
Il film è fatto di raffinate e inesauribili trovate di messinscena, che fanno letteralmente godere basta che io pensi ad alcune.
E' una sinfonia - orchestrata con una maturità registica perfetta - per immagini e suoni (musica e rumori) - poche parole.
E' il trionfo, in tutto lo splendore dello schermo panoramico (quanto vorrei vederlo al cinema!), delle potenzialità "astratte" del cinema (arte composta di immagini, movimento, suoni, cadenza temporale, accostamenti di montaggio - il tutto che fa esplodere suggerimenti di senso quanto più sopraffini quanto maggiore è la padronanza, e l'innovativa originalità delle forme).
Un cinema molto vicino alla musica, alle sue risonanze.
A 2001 occorre accostarsi come ad un'opera sinfonica di musica classica.
Decisamente, non con i parametri abituali del cinema, se si fosse convinti (ma sarebbe un autolimite) che il cinema sia semplice narrativa per immagini.

2001 di che parla?
Ognuno può vederlo come vuole; al punto che può essere egualmente considerato un'allegoria pessimistica e decadente sull'impossibilità per l'Umanità di stare al passo delle sue ambizioni, oppure un apologo sulla grandiosità dell'Uomo, dei suoi mezzi, alla conquista dell'Universo.
La trama del film sembrerebbe avallare la prima lettura, con la missione Giove messa in crisi e fatta fallire da un Computer-Frankenstein che si ribella ai suoi creatori. E da un misterioso monolito nero che cattura la curiosità dell'Uomo, lo chiama a sé, senza mai svelarsi e lasciando la sensazione che all'Uomo sia negato l'accesso, la chiave del mistero del Cosmo.
Tuttavia il film è imbevuto dell'ottimismo degli anni '60 in cui fu concepito, e moltissime sequenze sono un trionfo di fantasia tecnologica (fanta-scienza in senso letterale, e non di genere forse) che oltre 40 anni non hanno ancora reso del tutto obsoleto. Quello che mette in scena 2001 è tuttora possibile, e il film appare datato più che altro negli abbigliamenti e negli arredi. La sola cosa non prevista correttamente è la miniaturizzazione dei chip elettronici.
E - per la lettura in chiave ottimistica del film - non si può ignorare il Feto Astrale con la musica nietschiana di Zarathustra, che si specchia nella Terra e su cui il film si chiude. Rinascita a una dimensione più evoluta dell'umanità, o ironica coazione a ripetere ciclicamente lo stesso processo, in cui alla brama di evoluzione e alla sete di sapere fa fronte un enigmatico monolito nero che non si pronuncia e non si svela?
Comunque sia (e il film, mirabilmente, lascia aperta la questione, e lascia liberi di interpretare il suo "messaggio" così come si è liberi di interpretare la Vita, la Storia, e i massimi sistemi), il film mette in scena niente di meno che l'eterno "faccia a faccia" tra l'Uomo e il Grande Mistero. Se si vuole, è anche una rappresentazione del confronto, silenzioso e senza dialogo, tra l'Uomo e la Divinità (ma non è assolutamente indicato dal film, semmai siamo noi spettatori ad arrivare a pensare una cosa del genere).
2001 suggerisce, stuzzichevolmente, che senza un'intuizione particolare, avvenuta in un giorno qualsiasi dei milioni di anni che separano la comparsa della vita sulla Terra dall'inizio della Storia dell'Uomo, e magari con un "aiutino" esterno (il monolito che compare alle scimmie) l'evoluzione non sarebbe iniziata.
Ma qual è questa "intuizione"?! La scoperta del fuoco? Della ruota? Noooo... L'invenzione di un'arma. La scoperta che un osso di tapiro può essere usato per uccidere un altro tapiro, procacciarci cibo. Di lì il passo per uccidere anche un proprio fratello (Caino e Abele) il passo è breve.
La Storia dell'Uomo è in effetti storia di guerre, di VOlontà di Potenza che si scontra con VOlontà di Potenza. Sete di dominio e Violenza.
Questo è alla radice dell'evoluzione, questo sospinge la ricerca scientifica e la sete di conoscenze.

L'osso di tapiro, vola a ralenti nel cielo azzurro e - stacco, ed ellissi di milioni di anni - diventa un'astronave.
Il messaggio qui è chiaro e la sequenza è una delle più sublimi che siano mai state concepite.

Sulla Luna è stato scoperto uno strano Monolito Nero.
La sua origine è totalmente sconosciuta.
Sembra che, all'alba del terzo millennio, l'Uomo moderno (visto negli anni '60 con una buona dose di Positivismo) sia nuovamente chiamato "da fuori" a nuove conquiste.

Ma stavolta, a essere messo in crisi dal monolito, e a essere turbato da una nuova - naturale - innata - volontà di potenza non è l'Uomo, ma è la sua creatura: l'intelligenza artificiale - Hal.
Hal, che poi è il vero protagonista del film, l'essere (nient'altro che un occhio rosso e una voce inquietante!) con cui lo spettatore più solidarizza. Quanto appare più umano degli asetticissimi esseri umani che compaiono nel film - divenuti (così ci immaginavano negli anni '60 quasi disumani, nel controllo delle emozioni, nella familiarità con una tecnologia che ha preso il sopravvento sulle nostre vite. E'un'esagerazione, ma non ci sono andati poi molto lontani).

Hal - nella sua perfezione - avverte un conflitto tra la Missione alla cui supervisione è posto, e il fatto per lui misterioso d inspegabile che degli uomini abbiano tenuto segreto a degli altri uomini (i membri dell'equipaggio) lo scopo della missione.
Pensa di poter fare da solo e meglio dei suoi creatori contraddittori.
Ma si scopre vittima di quello che come computer non aveva potuto prevedere: la possibilità che un uomo possa rischiare la vita. David tenta, e riesce, a rientrare nell'astronave in assenza di pressurizzazione, dopo che Hal gli ha chiuso tutte le vie di accesso sotto il suo controllo.

Il "viaggio oltre l'infinito" - i dieci minuti di effetti speciali definiti il "trip allucinogeno" del film - rappresenta, allo sguardo di un uomo che non capisce quello che vede, l'orizzonte infinito di quanto l'Universo ancora nasconde, l'infinita dimensione del Sapere ancora al di là delle potenzialità umane (dal microscopico al macroscopico: nel trip si vedono galassie e cellule).

Alla fine, l'Uomo cui è stato mostrato tutto il mostrabile, ma che non è ancora arrivato a farlo suo (o non ci potrà mai arrivare definitivamente, anche se questa è la sua ambizione più grande?!), si trova a vivere una vita solitaria (metafora pessimistica della nostra essenziale condizione di individui?) ripercorsa in pochi minuti con un geniale e unico utilizzo del campo e controcampo, che suggerisce continuamente, tra l'altro, la costante percezione, da parte di quest'individuo solo, di non essere solo...

Questa vita intera trascorre senza un'aggiunta di senso, sino a un'estrema vecchiezza in cui l'uomo, ormai presumibilmente sul letto di morte, si trova, ironicamente ancora a fronteggiare un Mistero Assoluto, quello che ha dominato tutta la sua esistenza. E che nient'altro è che il Monolito Nero.
Dio?
Mah... Piuttosto, un "significante senza significato" adatto a rappresentare benissimo qualcosa che contenga il senso di tutto e tuttavia il cui senso sia assolutamente inaccessibile.

Quella mano alzata del morente verso di esso, sembra quasi indicare "ancora tu!...ma...ma...adesso ho capito! Eri tu con la tua impenetrabilità a governare e a portare avanti tutta la mia esistenza!".
Dopodichè, un imprevisto e improvviso carrello in avanti verso il monolito...che riempie tutto lo schermo. E sale la musica, e compare il Nuovo Feto Astrale.
Un uomo nuovo o l'allusione che la Vicenda umana è circolare, e che l'avventura è destinata a ripetersi eternamente in un
Eterno Ritorno (nietschiano)?

L'immagine del cerchio è ricorrente: e a me lo jogging fatto da David sull'astronave circolare, tranquilla corsa in linea retta MA circolare, quasi con l'illusione di andare sempre avanti percorrendo invece un cerchio, e tornando infinite volte sullo stesso punto, ha sempre lasciato la convinta sensazione che quella sia una voluta metafora della vicenda umana.

6 risposte al commento
Ultima risposta 22/11/2010 21.19.36
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Hokuto88  @  18/07/2010 19:52:01
   9 / 10
Alcune scene si protraggono forse più del dovuto, a parte questo il film è davvero molto AFFASCINANTE ( la sequnza finale dove l' astronauta viene proiettato in quel vortice di luci psichedeliche, lascia davvero a bocca aperta ).
Bellissimi ed inquietanti i discorsi tra Hal ed il protagonista, ed altrettanto ben realizzata la vendetta del Computer di bordo verso i membri dell' equipaggio.
Un VERO film di fantascienza, giocato tutto sulla trama e gli effetti visivi, non come il film di fantascienza dei tempi odierni che non differiscono minimamente dai film d' azione. QUESTA E' LA VERA DIFFERENZA...

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