8 donne e 1/2 regia di Peter Greenaway Gran Bretagna 1999
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8 donne e 1/2 (1999)

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locandina del film 8 DONNE E 1/2

Titolo Originale: 8 1/2 WOMEN

RegiaPeter Greenaway

InterpretiJohn Standing, Toni Collette, Natacha Amal, Manna Fujiwara

Durata: h 2.00
NazionalitàGran Bretagna 1999
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 1999

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Trama del film 8 donne e 1/2

Un padre e un figlio, tanto ricchi da potersi dilettare nell'ozio e nel sesso, nella loro villa di Ginevra trasformata in una sorta di bordello privato. E, naturalmente, otto donne e mezzo, che riassumono prototipi vagamente demodé dell'immaginario sessuale maschile: un'orientale, una ex suora, una virago in tenuta da amazzone, una serva fedele, una prostituta che rievoca Louise Brooks, una nana che verrà ribattezzata Giulietta dopo una visione di "La strada".

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Voti e commenti su 8 donne e 1/2, 10 opinioni inserite

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alex94  @  24/10/2023 18:45:50
   5 / 10
Una summa di tutto quello che non mi piace del cinema di Greenaway, elevatissimi livelli di narcisismo e pretestuosità,oltre che un eccessiva verbosità che manda alle ortiche gli spunti interessanti ( che pure non mancherebbero).
Visivamente siamo su alti livelli,peccato che ciò che resti maggiormente impresso siano una serie di disquisizioni inutili e delle scenette fintamente morbose.
Vorrebbe essere un omaggio a Fellini ma non si avvicina minimamente ai livelli del maestro italiano,tra i minori ed i meno riusciti di Greenaway.

paride_86  @  05/12/2010 18:15:16
   5½ / 10
Dopo "I Racconti del Cuscino", Peter Greenaway torna al cinema ancora impregnato di influenze orientali.
"Otto donne e mezzo" è un omaggio a Fellini (mah!) e un film pruriginoso senza essere eccessivo, almeno nelle scene di sesso. La chiave di volta sta, secondo me, in uno dei dialoghi tra padre e figlio: "secondo te un regista usa i suoi film per mettere in scena le sue fantasie erotiche?" "sicuramente sì" - appunto.
Un film girato più per se stesso che per il pubblico, privo, tra l'altro, delle splendide scenografie e delle belle musiche che contraddistinguono il cinema di Greenaway.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  15/06/2010 10:54:04
   5 / 10
Otto donne e mezzo è esattamente la summa del peggior Greenaway: narcisista,fine a sè stesso e inconcludente.
Senza gli eccessi barocchi dei suoi lavori precedenti e senza musiche,il personale omaggio a Fellini del regista inglese parte bene ma poi si impantana in un nulla di fatto che vuole scandalizzare e divertire al tempo stesso con le trovate del regista,ma non ci riesce.
Gli omaggi a Fellini sono,nello stile Greenaway,molto particolari: il titolo che poi rimanda all'harem personale costruito da padre e figlio (come quello di Guido nel capolavoro felliniano),Giulietta la nana (il mezzo che sta nel titolo) che rimanda alla Strada esplicitamente,lo stesso Otto e mezzo che viene visto al cinema da padre e figlio e delle digressioni provocatorie sulla misoginia di Fellini e il carattere degli italiani.
Non bisogna prendersela per questo,Greenaway è un grande estimatore di Fellini e questa messa in scena provocatoriamente inutile,grottesca ed eccessiva vuole essere un omaggio.
Purtroppo però è il suo peggior film (lasciando perdere The falls,ma quello era un lavoro estremamente sperimentale).
La partenza è anche buona ma poi c'è il nulla proprio quando il film si dovrebbe fare interessante,ovvero nell'harem: ogni donna ha caratteristiche morbose e quasi malate ma non ci si scandalizza più di tanto,così come non ci si scandalizza nel particolare rapporto padre-figlio e nei loro dialoghi. Anzi si rimane quasi irritati dalla messa in scena tanto estrema quanto,inevitabilmente,finta.
Nulla da dire sul lato estetico,visivamente è bello. Il guaio è che avendo visto i precedenti del regista questa volta più che mai la storia è francamente banale e piatta,senza sussulti nè risate.
Dal regista del "Cuoco,il ladro sua moglie e l'amante" non si possono quasi accettare lavori del genere.

gandyovo  @  11/01/2010 19:03:11
   4 / 10
toppato. questo film proprio non mi è piaciuto, mi rivedrò altro di Greenaway

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  13/09/2008 00:15:33
   4 / 10
Si può adorare un regista e non i suoi film???
Arrivo a questo paradosso per una mia incapacità di riuscire a capire quando un film di questo greenway sia una ca.z.z.ata passatemi il termine e quando invece mi ci si trovi in presenza di un'opera di valore.
Perchè in entrambe i casi mi annoio mortalmente (sarei un ipocrita a negarlo) però resto sempre affascinato dall'abiltà maledetta che ha di fare di ogni scena un quadro, di saper giocare magistralmente con i colori e la fotografia.......veramente un'estasi visiva.

Come ho già detto in altre occasioni il confine tra cinema e videoarte spesso alcuni registi lo varcano e, c'è chi come Lynch ci viaggia in bilico ma non ci cade mai, tranne che con il passo falso di Inland Empire, e chi invece ne è solito come Greenaway,
Qui siamo in presenza di un film sempre forte visivamente ma dove ci si dedica anche a raccontare una storia e lanciare un messaggio, ne esce fuori una cosa che vuole essere provocatoria ma che a me ha disturbato per il suo livello morboso e a tratti ingenuo per non dire stupido...........ah ovviamente mi ha annoiato ma questo credo che sia una cosa normale.....

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  17/01/2008 23:07:00
   4½ / 10
un film che vuole solo essere scabroso e che dimentica di trattare i temi che porta sullo schermo...un film senza spessore e mi sorprende!
tra i film che ho visto del regista è sicuramente il peggiore...

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  10/08/2006 11:28:35
   2 / 10
Greenaway si è completamente rimbambito. Filmaccio inutilmente pseudo-scabroso orchestrato ad arte per fare scandalo (patinato, peraltro) con incesti, nane, voyerismo e porcate varie, per poi ritirare la mano quando si tratta di avere veramente coraggio.
Veramente un'opera infima.

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Ultima risposta 21/10/2019 12.28.08
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