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Quando parlo di film crudo faccio spesso riferimento a questo piccolo capolavoro di cinema indipendente. Se si studia il cinema realistico allora consiglio vivamente di reperire questa pellicola. Non conosco Raoul Peck ma siamo di fronte a un talento!
Film infinitamente più bello, crudo, realistico e sincero rispetto al patinato Hotel Rwanda, eppure "Accadde in aprile" aveva su fimscoop il voto di 4.5 (grazie anche a scarsi intenditori di cinema come il "Tarantino" qui sotto) e Hotel Rwanda 8. Strano perché di solito filmscoop è molto attendibile. Un vero peccato che questo film non sia conosciuto e apprezzato.
Film documentaristico, essenziale e sincero, sul genocidio dei Tutsi, in Rwanda, per mano degli Hutu, che denuncia, oltre agli orrori ed alle efferatezze dei miliziani ai danni della gente indifesa, l'ingiustificabile immobilismo mondiale di tutti coloro che, anzichè intervenire politicamente e militarmente, preferiscono restare a guardare. Ma d'altra parte si sà: ci si intromette e si va in guerra solo se ne vale la pena e, come giustamente sostengono i golpisti Hutu, in Rwanda non c'è il petrolio. Gli eventi raccontano dell'estremismo della maggioranza Hutu che, con la scusa di sopire i moti di ribellione delle milize irregolari della minoranza Tutsi, ne approfitta per attuare un golpe e qualcosa che, contemplando l'eliminazione di qualsiasi forma di dissidenza, travalica anche la pulizia etnica, coinvolgendo nel massacro, oltre ai Tutsi, gli stessi Hutu moderati. Un centinaio di giorni di guerriglia mietono l'esorbitante cifra di un milione di morti, mentre per tutto il mondo vige il non-interventismo, sino a che non saranno gli stessi ribelli Tutsi, imponendosi, a mettere fine al conflitto ed al relativo massacro. Tutto vero quanto incredibile. La narrazione è sobria e cinematograficamente modesta ma pur sempre interessante ed istruttiva. Nonostante i fatti di cronaca potessero abbondantemente dare adito ad una rappresentazione forte, dura, magari persino truculenta, le immagini sono relativamente moderate e l'impatto visivo piuttosto sopportabile. Gli attori sono pressochè sconosciuti e l'interpretazione non entusiasma ma nemmeno delude. Il film, in effetti, non vuole shockare e forse nemmeno impressionare, ma punta a rimarcare, se non denunciare, l'inaccettabile bruttura umana, nella guerra e nell'indifferenza. In tal senso: missione compiuta.