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Ridicolo film sul cannibalismo in cui regnano noia e scadenti aspetti sia tecnici che recitativi...aspettavo succedesse qualcosa di interessante ed invece ci sono ste quattro oche in questa casa.
Mi trovo d'accordo con la media. Si tratta di un film horror molto scialbo, che segue la scia di molte pellicole del sottogenere ''crazy family'', molto di moda negli anni Ottanta. La sceneggiatura si regge in piedi barcollando, con il peggior difetto di proporre dialoghi fin troppo ripetitivi,segno di mancanza di originalità. Ma a concorrere all'esito finale pessimo sono anche la prova recitatoriale degli attori da cui - pur trovandoci di fronte ad un B-movie- era lecito aspettarsi di più. Manca l' approfondimento psicologico ed i personaggi si riducono a delle machiette senza arte né parte, a cui lo sceneggiatore cerca, come un burattinaio, di dare un senso facendole muovere in una storia che fa acqua da tutte le parti, molto prevedibile e riciclata da ''Non aprite quella porta''. In sintesi, se siete appassionati di film horror, troverete molto di meglio, anche fra i B movie. Se volete invece passare una serata ad annoiarvi e avete zero pretese, potete allora decidere, a vostre spese, di guardarvi quest'opera ammuffita e dimenticabile.
Insipido e prevedibilissimo thriller che pur vantando un cast dignitoso (spicca Mary Jackson, ma bravi anche Linda Gillin e John Neilson) non riesce a tenere sveglio lo spettatore medio per un tempo superiore ai 15 minuti.
Giallo/horror con la mitica Mary Jackson, qui adattissima al ruolo ma sfruttata male dalla regia. Qualcuno potrà ricordarla nella vecchia serie tv "The Waltons"… sì insomma, quella famiglia americana di centocinquanta elementi dove tutti si salutavano prima di addormentarsi: "Buonanotte Elizabeth", "Buonanotte Mary Ellen", "Buonanotte Tom", "Buonanotte Ben", "Buonanotte Jim", "Buonanotte John Boy, buonanotte a tutti!". Il resto del cast è modesto, pur con le dignitose prove di Linda Gillin e del caratterista Arthur Space. Il fatto è che con questa sceneggiatura è impossibile avvicinarsi alla sufficienza. Lo sviluppo scarno e le situazioni prevedibili rendono il film né carne… ehm... né pesce, anche se alcune scene si elevano dalla mediocrità generale. Finale imbarazzante.