Un boss di primo piano del narcotraffico ha fatto violentare la moglie di un amico di Bond. Anche il marito č rimasto gravemente ferito. Bond decide di agire in proprio, visto che gli č stata tolta la licenza di uccidere e che il caso č di pertinenza della Cia. Nella sua impresa il nostro eroe č aiutato dalla giovane amante del boss, ormai disamorata, e dalla bella e coraggiosa Pam, agente segreto.
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L' URSS ormai si stava sfaldando e quindi si decide di prendere altre strade. Purtroppo non ben azzeccate secondo me. Infatti più che un film di 007 sembra uno di quei B-movie interpretati da Jean-Claude Van Damme, Steven Seagal e Chuck Norris! L' ambientazione e lo svolgimento sono più o meno quelli. Secondo me è poco adatti a Bond. Tra i peggiori della saga a mio avviso. Peccato perché Dalton era un bell' agente e difatti poi prenderanno Pierce Brosnan, simile a lui nella caratterizzazione. A proposito, una curiosità. All' inizio venne scelto proprio quest' ultimo e ci fu anche la presentazione ufficiale (!), ma poi "Mai dire si" venne confermato e così chiamarono Dalton. In effetti, come già scritto, i due sono piuttosto simili a mio avviso.
Uno dei film più brutti della serie, sicuramente peggiore di tutti quelli che l'hanno preceduto. E' più vicino a un episodio allungato di "Miami Vice" che a un film di James Bond, tanto che il protagonista potrebbe tranquillamente avere un altro nome. Sembra uno dei tanti film di vendetta all'americana, con molta, troppa violenza, sgradevolezze gratuite e interminabili scene d'azione. La vendetta di Bond provoca un'inutile carneficina, mentre il plot è più confuso che mai. Totalmente assente l'ironia che caratterizzava Connery e Moore. Riguardo al cattivo di turno, al posto dei super-criminali che miravano alla conquista del mondo troviamo solo uno squallido e butterato narcotrafficante. Anche le musiche sono piuttosto scarse. In Italia (e non solo) è stato il film della serie che ha incassato di meno al botteghino.
Non è il bond-movie perfetto, titolo assegnato ufficialmente a Dalla Russia con amore, ma ci siamo quasi. Dopo il poco esaltante Zona pericolo, il quartetto composto da Glen regista, Dalton attore e Maibaum e Wilson sceneggiatori fa pieno centro con un'avventura dai toni sicuramente più cupi e violenti. Ho notato in questi ultimi tempi, che i Bond migliori sono stati effettivamente portati sullo schermo non da Connery, né tanto meno da Moore, ma proprio dagli attori più snobbati, cioè Lazenby e Dalton (Craig è un caso a parte). E questa affermazione non potrebbe essere più vera in questo Vendetta privata,
dove Bond è determinato a vendicare la quasi uccisione dell'amico Felix Leiter ad opera dello spietato trafficante Sanchez.
Qui il lato umano di 007 si mostra con un surplus di violenza ed aggressività, e l'intensa interpretazione di Dalton è senza dubbio alcuno un punto a favore del film; altro vantaggio è l'azione, più coinvolgente e meglio congegnata, e il ritmo, serrato e con la tensione sempre alta. Le bond-gilrs sono davvero notevoli, impegnate in una gara su chi sia la migliore e la decisione in tal senso non è facile, credetemi. La storia, poi, offre vari momenti divertenti che, a differenza del precedente film, non stonano,
con un simpatico Q una volta tanto più del solito vecchio consegna-gadget.
Anche il villain è più incisivo, risultando uno dei migliori degli ultimi Bond, se non il migliore in assoluto. Dunque, Vendetta privata è un ottimo film, ingiustamente sottovalutato, bello, emozionante, mozzafiato, con un contenuto di violenza superiore al solito e piuttosto inusuale
da ricordare Anthony Zerbe e la sua testa che viene fatta esplodere
ma mai gratuita, e a cui la vicenda emotiva contribuisce a dare una marcia in più, specie nel semplicemente eccezionale climax. Assolutamente da rivalutare.