american sniper regia di Clint Eastwood USA 2014
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american sniper (2014)

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locandina del film AMERICAN SNIPER

Titolo Originale: AMERICAN SNIPER

RegiaClint Eastwood

InterpretiBradley Cooper, Sienna Miller, Jake McDorman, Luke Grimes, Kyle Gallner, Navid Negahban, Keir O'Donnell, Max Charles, Brando Eaton, Brian Hallisay, Sam Jaeger, E.R. Ruiz, Eric Close, Owain Yeoman, Marnette Patterson, Cory Hardrict, Chance Kelly, Chance Kelly, Leonard Roberts, Eric Ladin, Emerson Brooks, Evan Gamble, Assaf Cohen, Tim Griffin, Sammy Sheik, Robert Clotworthy, Reynaldo Gallegos, Zack Duhame

Durata: h 2.12
NazionalitàUSA 2014
Genereazione
Tratto dal libro "American Sniper" di Chris Kyle
Al cinema nel Gennaio 2015

•  Altri film di Clint Eastwood

Trama del film American sniper

Il cecchino Chris Kyle viene inviato in Iraq con una sola missione: proteggere i propri compagni. Grazie alla sua precisione millimetrica e alla sue gesta eroiche salverà innumerevoli vite guadagnandosi il soprannome di "Legend". Tuttavia, la sua reputazione cresce anche dietro le linee nemiche facendolo diventare uno degli obiettivi primari. Nonostante ciò, riuscirà a far ritorno a casa scoprendo che la guerra è qualcosa che difficilmente riuscirà a lasciarsi alle spalle.

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Voto Visitatori:   6,81 / 10 (191 voti)6,81Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
Miglior montaggio sonoro (Bub Asman, Alan Robert Murray)
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior montaggio sonoro (Bub Asman, Alan Robert Murray)
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Voti e commenti su American sniper, 191 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

daaani  @  26/03/2017 11:19:41
   10 / 10
Dai è stupendo ragazzi!!! Chi ha messo 1 stella non ne capisce niente.

8 risposte al commento
Ultima risposta 18/04/2017 13.11.18
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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  07/03/2016 20:43:04
   6 / 10
«Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, quello con la pistola è un uomo morto»... e quando un iracheno incontra Chris Kyle, è un iracheno morto.
Tutto molto ben fatto, peccato che sia un inno al nazionalismo bellicista americano, un'autocelebrazione di cui non si sentiva il bisogno. Se gli Oscar li assegnasse la NRA, avrebbe fatto bottino pieno.
Peccato, Eastwood ci ha regalato pellicole migliori.

6 risposte al commento
Ultima risposta 08/03/2016 19.25.53
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david briar  @  12/10/2015 20:14:07
   7½ / 10
Magari "American sniper" poteva essere decisamente migliore con qualche accorgimento,ma è normale che si siano dovuti trovare dei compromessi per un film così difficile da fare,e che punta a un grande pubblico.Anche così,nella sua imperfezione,mi sembra più complesso ogni volta che ci penso,fattore importantissimo per un successo commerciale di questa portata.

Quello che più mi stranisce,nel leggere le critiche a questo film che recupero con colpevole ritardo,è la tendenza a fraintendere le opinioni del protagonista con il contenuto vero e proprio del film,come se il cinema comunicasse solo attraverso i dialoghi dei personaggi,specchi del pensiero del regista.Chiunque conosca un po' il cinema,o l'arte in generale,sa benissimo che non è assolutamente così,e anzi spesso si comunica soprattutto con altro.
Eastwood invece ci pone principalmente due forti dilemmi,senza darci una precisa risposta:uno è quello morale,uno è quello sentimentale.
Sulla moralità del film si è detto tanto,ma è interessante il modo in cui ti immerge in quella situazione,come a chiederti:"e tu che stai li a giudicare,cosa faresti?"Questo grazie alla solita sensibilità elegante del regista, che ci fa totalmente immedesimare nello sguardo del protagonista,un bravo Bradley Cooper molto aderente al ruolo.Le scene in cui prende la mira su bersagli apparentemente innocenti sono memorabili,già storia,ma in generale la sua ossessione viene espressa con grande efficacia.La visione sembra tutta dal punto di vista degli americani perché il protagonista è americanissimo,ma Clint inserisce abilmente sfumature,come in un funerale,che sembra sottolineare l'inutile pomposità della cerimonia militare.

Ma è stato il dilemma sentimentale,di cui si è parlato poco,a coinvolgermi maggiormente.Ora,sicuramente la sceneggiatura poteva dedicare maggiore attenzione a questo frangente,soprattutto nel finale,però quello che si vede funziona spesso.A partire dal primo incontro al bar,ma soprattutto nei momenti di discrepanza al telefono fra la calma in cui vive lei e la tempesta in cui vive lui,che rendono benissimo l'incomunicabilità fra la coppia.Il fulcro è un po lo stesso di una stupenda scena di "Heat" fra Al Pacino e la moglie,si parla di un marito che vive in mezzo a spoglie di gente morta(in questo caso le produce)a cui dà anima e corpo,e di quanto risulti complesso far conciliare tutto questo con il ruolo di marito e padre amorevole.Fra l'altro,il merito va dato anche a Sienna Miller,mai stata così spontanea.

Insomma,un film con un finale affrettato e qualche imperfezione qua e là,ma anche duro,asciutto,coinvolgente,incisivo e soprattutto complesso.La conferma che Clint è uno dei più grandi "uomini di cinema",talvolta banale nelle sceneggiature,ma mai nel modo di tradurle in immagini..

1 risposta al commento
Ultima risposta 27/05/2017 01.33.49
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Trixter  @  26/06/2015 22:53:26
   5 / 10
Che Clint sia un grande regista non lo mette in dubbio nessuno. E anche stavolta il vecchio Eastwood confeziona una pellicola dalla forma eccellente. Il problema, ahimè, è la sostanza. A mio parere si è davvero esagerato con un inutile patriottismo ad uso e consumo dell'americano medio. Ok, gli americani sono i buoni, sono indistruttibili, hanno sempre ragione bla bla bla... in American Sniper questa cantilena si ripete fino alla nausea, tanto che alla fine viene quasi voglia di tifare per gli iracheni.
Molto legnoso Cooper (qui nelle vesti anche di produttore), impalpabile la Miller così come tutti gli altri "machi" in divisa. D'altronde la recitazione deve necessariamente lasciare il posto alle sventagliate di fucile automatico, protagoniste per 120 minuti.
Ultima piccola riflessione: fa effetto vedere gli onori smisurati tributati a Kyle dopo la morte. Onori che non vengono usati nei confronti di scienziati, o grandi statisti o campioni dello sport; bensì nei confronti di chi, nel proprio curriculum, vanta l'uccisione a distanza di ben 160 persone, donne e bambini compresi. Dovrebbe essere altro, secondo me, a rendere orgogliosi di appartenere ad una nazione.

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Ultima risposta 28/11/2015 10.36.45
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Danny85  @  26/04/2015 15:53:42
   1 / 10
Vergogna!
Film di pura propaganda americana! Roba davvero nauseante.
Siamo a livelli di Heil Hitler!!
Praticamente ci vogliono convincere che un fanatico di guerra, tale Chris Kyle, che ha ucciso più di 160 terroristi in Iraq, sia un EROE.
A dirla tutta, non se lo sarebbe ****** mai nessuno ma poi

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Messa da un altro punto di vista potremmo dire che questo film racconta la storia di un assassino fanatico che ha ucciso 160 PERSONE innocenti, fra cui donne e bambini, che avevano l'unica colpa di difendere la propria terra invasa dagli americani.
Il film è propaganda pura anche piuttosto becera e stupida, ma si sa, gli americani non sono di certo delle volpi in fatto di intelligenza. Basta farli ingrassare come maiali con gli hamburger e sono disposti a bersi qualsiasi fandonia.
Fra l'altro mi chiedo: ormai è assodato che gli USA hanno massacrato una nazione intera per il denaro e per il petrolio e di certo non per la democrazia, come volevano farci credere ai tempi. E ancora insistono a voler modificare la storia a loro favore? Ma per piacere!
Sono veramente nauseato. Questa robaccia mi ricorda i film di propaganda nazisti.
Davvero uno schifo!
Mi stupisce che Eastwood, uomo vero tutto d'un pezzo e con la pistola sotto il cuscino, abbia accettato di fare qualcosa di così sciocco e becero. Evidentemente da buon repubblicano estremo (motivo per cui io non gli ho mai dato un soldo) pensa davvero che questo assassino pluriomicida sia un eroe, perché "gli USA sono il più bel paese del mondo e devono essere protetti",
Ma da chi? Temo proprio che sia il contrario! il mondo intero deve essere protetto dagli USA, visto le carneficine che hanno fatto da dopo la seconda guerra mondiale.

Ho avuto grande nausea a vedere questi soldati assassini che offendevano gli iracheni dandogli dei porci e degli animali. Ma come si permettono? Almeno abbiate la decenza di massacrarli in silenzio!
Ho avuto nausea quando vedevo esplodere in un bagno di sangue le teste di sti poveracci che cercavano soltanto di difendere la propria terra dal nemico invasore.
E sono stato felice quando vedevo americani che venivano colpiti da proiettili e che ora sono senza braccia o gambe o palle. Bene!!
Ogni volta che a qualche americano gli saltava il cervello io esultavo! Peccato che siano pochi rispetto alla carneficina della povera gente irachena.

Ricordiamo che questo film racconta fatti reali. La guerra è un fatto reale, non un videogioco. Qui invece Eastwood vuole farci godere quando qualche "terrorista" muore, perché i buoni stanno vincendo... Che schifo.

Mi fermo qui, tanto è chiaro il mio pensiero.

Per quanto riguarda il film: bella ******.
2 ore di sparatorie, testosterone e scorregge.
Imbarazzante la moglie che piange al telefono perché sente gli spari. Dolcezza, cosa pensavi che facesse tuo marito in guerra??
Eastwood con quelle scene vorrebbe dirci: poverina, quanto è dolce la candida moglie. La sua vita è rovinata da quei cattivoni di iracheni!!

USA, razza superiore.
Stiamo attenti ragazzi: dopo il medio oriente tocca alla Cina e dopo alla Cina toccherà a noi europei, visto che non c'è rimasto più niente!!


Eastwood VERGONGATI

9 risposte al commento
Ultima risposta 19/09/2015 12.22.09
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faluggi  @  28/03/2015 00:51:44
   1½ / 10
Clint fai l'attore, non il regista, per cortesia.

CACATONE in grande stile, brutto, noioso e patriottico a non finire.

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Ultima risposta 04/04/2015 13.18.03
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alberto9  @  31/01/2015 15:37:03
   7 / 10
Incredibile come un fucile può togliere facilmente la vita d'una persona. Bradley Cooper bravo. E la guerra é orrenda e atroce. No comment sui musulmani

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Ultima risposta 01/02/2015 08.53.02
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Febrisio  @  31/01/2015 14:39:50
   1 / 10
Se il protagonista Kyle fosse inserito nel film di Cimino, il cacciatore tornato dalla guerra, sterminerebbe tutti i cervi.
È assai probabile che certe sensibilità nel rispetto della vita, si preferisca non più toccarle. (almeno su suolo americano).

American sniper si eleva nel motivare una guerra che sta destalizzando da anni tutto il medio oriente. Non lo può fare che in modo sleale. Si pensa che, siccome derivante da una autobiografia, permetta al racconto di dare una valutazione errata dei fatti. In fondo, è il punto di vista del cecchino, quindi funge da narratore fallibile nell'esporre le sue motivazioni, però basato su storia vera. Il meccanismo base permette di smentire facilmente le critiche, come anche in Zero Dark Thirty (ZDT). Nel frattempo mostra inesattezze rilevanti, pur essendone ben cosciente. Ovviamente senza mettere quest'ultime al centro dell'attenzione o del tema, sarebbe scellerato. Perversamente ingannatore. Si può comprendere che il desiderio di Chris Kyle, di andare a combattere per un buon motivo, sia ammissibile. Ma che lo stesso, una volta coinvolto nella guerra, non si accorga di chi stia ammazzando, e di quali siano le dinamiche, è meno ammissibile, ma accettabile. O sarà un grande ignorante? Che poi questa autobiografia, tra le mani di autori e Clint, non riceva un adeguamento, o un pensiero a riguardo, specialmente attraverso il tema PTSD, ha un solo significato; meglio non pronunciarsi o alzari polveroni, e far sembrare che l'invasione americana sia cosa buona e giusta, anzi addirittura sa da farsi!



Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Qui la settima arte non è più qualcosa da immortalare ideologicamente nel tempo, come forma di cultura. Si trasforma nel suo contrario, in qualcosa che io non comprendo più come cinema, ne come qualcosa che vada la pena di ricordare.

Tornando al film, più divertente invece la scena,

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER Armi e buoi dei paesi tuoi, si accoppano i famigliari tuoi. Imbattibile quando Bradley Cooper, un grande, accudisce un bambolotto di plastica. Scherzi a parte, la qualità tecnica è di alto livello. Meno invece alcune scelte, tra cui il finale ad alta tensione,

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER oppure le telefonate satellitari alla moglie nei momenti chiave.

Così, spiattellando fieramente un certo egocentrismo, e mostrando unilatermente che il lupo cattivo è in medio oriente, il cane pastore parte di corsa, non di certo per difendere le pecorelle indebolite, ma verso l'osso sotterrato. (oddio chissà cos'è!)

Come al solito, ci si aspetta molto da Clint Eastwood. Il titolo è poco promettente. Il livello è quello superficiale, privo di senso critico, anzi verso l'apologia di guerra. Speravo personalmente che il ruolo del cecchino fosse trattato diversamente; silenzioso, scegliendo meticolasamente punti strategici. Punti dove di tempo per meditare e provare a capire che stai facendo, vero Kyle? Tema del PTSD certamente non indifferente, ma più che trattato, usato a proprio scopo.

È un protagonista con una peculiarità non indifferente; è capace di distinguere obiettivamente il buono dal cattivo. Peculiarità degli eroi, specialmente fantasiosi dei fumetti. Le scene del bambino a cui dovrà, o non dovrà sparare, è simbolica. Non c'è rabbia, non esiste vendetta, ma solo correttezza, e la scelta è durissima. Ma ne siamo così certi? La realtà dei fatti parla chiaramente; di morti innocenti ce ne sono a bizzeffe, e la scelta di Kyle, diventa nella realtà troppo aleotoria per riuscire a definire il buono dal cattivo. Almeno tutto questo rappresenterebbe teoricamente quello che succede, sarebbe ancora andante, ma non è nemmeno così. Qui cade anche la teoria, e il simbolo su cui si basano queste scene, come la credibilità del film e del soldato. È falsare il vero, distraendo con dei momenti di tensione. È anche impressionare ingiustamente lo spettatore. Non vedo motivo di ricamarci sopra di quanto sia complicato sparare ad un bambino, o se faccia parte dell'asse del male oppure no. Per tutti questi film, dovrebbero porre regole di realizzarne uno dalla prospettiva opposta. O detto in altro modo; sei cattivo solo se spari verso l'invasore? Oppure, se difendi la tua casa da un invasore, chi è il cattivo? Nel film non ci si pone tutto questo, è dato per scontato, anzi la parole invasore è censurata, ammessi solo cani pastori.

È un eroe americano che dice la sua (autobiografia), che mostra di sentirsi uno come tutti noi (americani, è uno che non si tira indietro, lottando con i compagni in prima linea). Gli espedienti di Clint riescono nell'impresa impossibile; lo rappresenta come l'americano medio, lo elogia a tal punto da diventare eroe, facendoci dimenticare che è semplicemente un assassino di professione. È una macchina da guerra, che noi europei abbiamo finito di produrre molti, ma molti anni fa, e che proprio non concepisco.

Presenza, come ZDT anni fa, alle nominations degli oscar come miglior film. Sicuramente non vincerà. La sua presenza ha ben altro scopo; se non quello di allungare il braccio, e poter cogliere ed espandere una maggiore visibilità di una propaganda silenziosamente e fastidiosamente accondiscendente. Ne paga le conseguenze per esempio "Unbroken", che di certo batte questa ipocrisia. (ah già ma come è finita la guerra col giappone?)

Il polpettone "new generation", quello democratico e corretto, senza rambi di turno, solo realtà, tutto repubblicano, è così sfornato. Questa volta Clint non ci mostra bandiere americane ad ogni angolo, ma ha la saggezza del mostrarle tutte insieme alla fine.

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Ultima risposta 03/02/2015 21.42.22
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Odoacre71  @  28/01/2015 10:28:02
   5 / 10
Film secondo me sopravvalutatissimo. L'ho trovato, non brutto, ma banale, noioso e inutile, più volte ho avuto la tentazione di interrompere.
Personalmente trovo che le guerre siano la più mostruosa espressione della demenza degli uomini, quindi non comprendo concetti come "eroe di guerra" e non riesco a provare compassione per un soldato che salta in aria in mille coriandoli.
Il patriottismo ipocrita di cui è pregno poi è la goccia che fa traboccare il vaso, spero che Clint non consideri davvero l'america il Paese più straordinario del mondo, come lascia intendere neanche velatamente.
Sul genere "The Hurt Locker" ad esempio, è di un altro pianeta. Questo verrà presto dimenticato.

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Ultima risposta 01/02/2015 11.48.24
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SaimonGira  @  26/01/2015 14:54:17
   6 / 10
Premetto che il film non mi è dispiaciuto, tuttavia presenta alcune problematiche che Clint tratta in maniera un pò sufficiente. Personalmente non ho gradito la parte in cui Chris attua il cambio radicale di vita da Cowboy sregolato a ligio patriota dopo un attentato subito dalle truppe americane in Iraq, l'ho trovato assurdamente americanato e scontato. Per quanto concerne la parte della guerra in Iraq, il film si sviluppa molto bene con scene molto coinvolgenti e piene di suspence staccando con i problemi post-traumatici da stress che i soldati soffrono quando rientrano a casa. Altro neo è costituito dalla fine, affrontata in modo fin troppo sbrigativo dal nostro che se la cava con 2 didascalie e qualche immagine di repertorio. A parte queste piccole imperfezioni il film scorre molto bene e non annoia affatto, Bradley Cooper secondo me azzeccatissimo nel ruolo specialmente per l'incredibile somiglianza che ha con il vero Chris Kyle.

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Ultima risposta 31/03/2016 23.54.56
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Smerloof  @  22/01/2015 23:39:56
   1 / 10
Un film inutile. E non aggiungo altro.

9 risposte al commento
Ultima risposta 01/02/2015 19.34.38
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-Uskebasi-  @  21/01/2015 01:29:22
   7½ / 10
COMMENTO LEGGERMENTE SPOILEROSO

Il cecchino più letale degli Stati Uniti, attaccato da proiettili, bombe e DPTS. Una storia in realtà un po' deboluccia, resa grande da delle scene di guerra impeccabili, ecco la vera potenza di American Sniper.

"Ci sono tre tipi di persone in questo mondo: le pecore, i lupi e i cani da pastore."
Questo sostiene il padre di Chris Kyle.

Pensiero condivisibile. Il problema è che il confine tra lupi e cani da pastore è sottilissimo, spesso lupi e cani coincidono, altre volte i primi vengono scambiati per i secondi e viceversa, altre ancora è solo una questione di prospettiva se quello che vedi è un prode cane da pastore o un feroce lupo. Questo è uno dei motivi per il quale il film non è riuscito a entrarmi dentro. Messo sulla bilancia, si nota che l'aspetto emotivo è troppo più leggero rispetto a quello tecnico, almeno agli occhi di chi come me non vede nette differenze tra bene e male. Il sistema ormai ci fa credere quello che vuole, il militare morto è sempre un eroe di guerra, un angelo che se ne torna in cielo, ed effettivamente il trattamento post mortem è questo, così che il tutto risulta essere un più che efficace strumento di propaganda.
Per me se il cane da pastore esce fuori dalla prateria dov'è il suo gregge, cessa di essere un cane da pastore, diventa un lupo, o al massimo un cane da caccia...
Gli unici assassini che posso inneggiare in vita mia sono Dexter e Ozymandias.

Ma Dexter e Ozymandias non esistono.

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Ultima risposta 21/01/2015 21.48.40
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steven23  @  19/01/2015 16:42:57
   7½ / 10
Non era proprio mia intenzione andarmi a vedere quest'ultima fatica targata Eastwood al cinema ma una serie di circostanze hanno fatto sì che il film in questione fosse l'unico che contasse una sala non strapiena, bensì solo piena. E così ricaccio indietro delle aspettative non certo entusiasmanti e decido di guardarmelo comunque.
Risultato? I soldi del biglietto sono stati spesi bene e, soprattutto, la pellicola è riuscita ad andare oltre le mie povere aspettative.

Ho sentito di tutto su questo "American Sniper", sia prima che dopo la visione. Si passa da chi lo timbra come una clamorosa "americanata" carica di patriottismo e propaganda a chi, invece, lo vede come un film estremamente lucido nel mostrare gli effetti della guerra sulla psiche di un uomo. Un classico, del resto film come questo non possono che far discutere e creare enormi disparità tra le varie opinioni.
Per quanto mi riguarda non l'ho trovato né l'una né l'altra cosa, ma il risultato finale è comunque più vicino al "film lucido" che non viceversa. Inevitabile la presenza di una certa retorica, così com'era inevitabile che non fosse un film a tratti ruffiano, ma Clint è bravo a non sbilanciarsi eccessivamente dalla parte di quel tema a lui molto caro qual è la patria.
Se proprio si deve andare a cercare qualche difetto beh, io tralascerei del tutto questo aspetto per soffermarmi invece su un paio di cose. La prima è la storia in sé, quella dell'uomo che si ritrova praticamente a combattere due guerre: c'è quella reale in medio-oriente e quella che si forma pian piano nella sua testa. Il tema a dir poco abusato e la mancanza di qualsivoglia guizzo di originalità non giocano certo a favore del film, anche perché in merito se ne possono trovare di nettamente migliori. Questo rimane senza dubbio uno dei punti deboli.
L'altro riguarda la poca incisività della vicenda familiare del protagonista. Le scene che lo ritraggono a casa, lontano dalla guerra e in compagnia della famiglia non sono riuscite a convincermi come pensavo. Al di là del fatto che mancano di un giusto approfondimento, le ho anche trovate emotivamente un po' povere mentre, al contrario, sarebbero dovute essere la principale fonte emozionale del film.

Ma non parliamo solo di difetti, altrimenti come giustificare un voto come questo. I pregi...
... ebbene, i pregi vanno in gran parte a un comparto tecnico assolutamente impeccabile. Montaggio, colonna sonora (povera ma che ho apprezzato) e, soprattutto, fotografia sono più che buoni. E poi c'è la regia di Eastwood altrettanto impeccabile. Ottima la ricostruzione delle zone di guerra con alcuni stupendi scorci dall'alto davvero molto suggestivi, per non parlare dell'intensità di alcune scene, su tutte quella già visibile nel trailer in cui Kyle si ritrova a dover puntare il fucile su un bambino; lo stacco nel passato al momento dello sparo è notevole.
Ah, e quasi dimenticavo la scena per me migliore in assoluto, vale a dire quella della sparatoria e fuga nel bel mezzo di una tempesta di sabbia... fantastica, poco da dire.

Bradley Cooper è senz'altro un ulteriore pregio della pellicola. La sua interpretazione è convincente e misurata nella giusta maniera e dona una buona profondità al personaggio di Kyle, anche se in certi tratti sono sicuro poteva fare meglio a livello d'intensità emotiva. Considerando però che Cooper non rientra centro nella mia cerchia dei preferiti dico lo stesso davvero niente male.
L'unica altra attrice degna di una menzione è la Miller perché, per il resto, non si può parlare d'altro che di personaggi di contorno o semplici comparse. E questo, volendo, può essere l'ultimo difetto riscontrabile... ok che Kyle è il vero protagonista della vicenda, ma un minimo di approfondimento in più per altri uomini, specie alcuni compagni di guerra, non sarebbe guastato. Alla fine risultano tutti pressoché nulli.

Al di là di tutto, però, l'ho trovato un buon film... probabilmente fin troppo ben visto da quelli dell'Academy (la cosa non mi stupisce e vedremo quali premi otterrà e se li otterrà), ma lo stesso buono!

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Ultima risposta 21/01/2015 15.16.34
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pak7  @  13/01/2015 13:07:12
   8 / 10
Leggevo di un Clint patriottico, legato al suo paese, ebbene cosa ci si poteva aspettare da uno come lui? E' ovvio che si schieri sempre dalla parte dell'americano, anche se il suo racconto mi è sembrato molto lucido, e nemmeno troppo di parte.
Cosa dovrebbe fare un cecchino che vede un bambino con una granata in mano? Fare quello per cui è addestrato o lasciarlo correre e favorire il nemico?
American Sniper è un gran film, che si interroga sui mali della guerra, sugli effetti devastanti che essa può avere sulla vita di un reduce ( mi ha ricordato un pò Brothers) , e su quanto il destino possa essere beffardo. Tra l'altro non ero a conoscenza che fosse ispirato a una storia vera fino ai minuti finali.

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Ultima risposta 13/01/2015 14.11.54
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Larry Filmaiolo  @  12/01/2015 22:09:29
   4 / 10
"..aspetta un attimo, se non ti va, possiamo anche non farlo.."
"no no. mi va."
"ok."
eh già, bradley cooper è proprio un eroe americano moderno... aspetta, o forse clint è indeciso?
una sparatoria con tempesta di sabbia non è abbastanza per salvare la baracca.
deludente.

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Ultima risposta 14/01/2015 09.20.52
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BlueBlaster  @  09/01/2015 01:24:06
   8 / 10
Alla soglia delle 85 (ottantacinque !) candeline l'amato Clint Eastwood, spinto da una irrefrenabile vena patriottica, confeziona un mezzo capolavoro del Cinema bellico statunitense...per certi aspetti una sua versione di "Full Metal Jacket" arrangiata alla biografia di un pluridecorato cecchino dei giorni nostri.
Non posso dire che la storia sia bellissima, semplicemente è realtà (magari con qualche ricamo) e come realtà va presa con le pinze...Clint ce la mostra dalla prospettiva del repubblicano patriottico che ne ha viste e sentite troppe per non odiare il terrorismo, se poi ci riflettiamo un poco però una persona che uccide centinaia di persone a sangue freddo (tra cui donne e bambini) e non prova rimorsi con la scusa che stava svolgendo il proprio compito NON E' PROPRIO UN EROE DA SANTIFICARE.

A parte questo il film è davvero bello...realizzato in modo ineccepibile sotto il profilo tecnico.
La regia ti catapulta tra le macerie di un Iraq che sembra l'inferno in terra, e qui mi sorgono dubbi su quanto effettivamente Eastwood abbia il merito di certe sequenze adrenaliniche ed esplosive.
Alcune riprese aeree e panoramiche immergono lo spettatore nelle location.
La fotografia è mozzafiato in tutti i contesti ed eccelle nell'ultima azione nel bel mezzo di una tempesta di sabbia...oppure negli scorci da cartolina (di guerra) che ogni tanto ci vengono proposti.
Io l'ho goduto al cinema (e dove sennò) in una sala stracolma di giovedì sera...il sonoro era da cardiopalma in certe sequenze.
Certe scene sono davvero molto forti anche se si cerca di non calcare troppo la mano ma solo di accennare la violenza...comunque qualche testa tagliata la si vede e di morti ce ne sono sin troppe.
Forse le parti di film, necessarie, in cui se ne torna in famiglia sono un poco noiose e nettamente inferiori agli sviluppi di ritmo delle parti belliche.

Bradley Cooper bravissimo e credibile, pure somigliante al vero Chris Kyle, nel dare forma a questo ambiguo personaggio...una vera e propria macchina da guerra che deve pure combattere una guerra con se stesso e la sua sanità mentale quando viene sbalzato nella "vita normale" che non più sente propria.
Mi è piaciuto come la sceneggiatura, con piccole frasi o immagini, cerca di toccare vari aspetti di quello che comporta la guerra...
Il perché uno si arruola, l'addestramento dei Seals, la vita al campo base e tra soldati, il ricambio di marines nei battaglioni, il come le persone recepiscono in modo diverso la guerra (emblematico l'incontro tra i due fratelli "al cambio della guardia" in cui uno non vede l'ora di tornare in Iraq e l'altro di andarsene), il terribile disturbo post traumatico da stress ecc...

A livello di intrattenimento funziona, il ritmo c'è, la storia è significativa ed attuale, la realizzazione è ottima...sarà che ce l'ho su a morte con gli estremisti ma Clint mi trova con il pollice in su!

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Ultima risposta 10/01/2015 03.18.45
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TheGame  @  08/01/2015 21:41:26
   4 / 10
Già me li vedo gli americani esultare come i nazisti in sala in Inglourious Basterds.

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Ultima risposta 12/01/2015 15.16.24
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TonyStark  @  07/01/2015 19:15:25
   7 / 10
buon film, vale la pena vederlo, dice filmscoop ai film a cui si attribuisce 7, e secondo me è la giusta sintesi. Buon film di guerra, ben diretto ed interpretato ma niente di eccezionale.

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Ultima risposta 07/01/2015 19.17.08
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Invia una mail all'autore del commento albatros70  @  07/01/2015 14:21:50
   7½ / 10
Stilisticamente impeccabile ma ormai Clint dietro la macchina da presa non fa più notizia. Non è tra i suoi migliori ma rimane un prodotto eccelso con un Cooper sicuramente da oscar. Da non perdere...

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Ultima risposta 08/01/2015 00.30.29
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Mr.Bowie  @  07/01/2015 02:57:24
   5 / 10
Giudicare questo film non e' impresa facile. Da un lato e' veramente toccante specialmente nelle scene d'azione considerato anche che quando si parla di fatti realmente accaduti lo spettatore e' coinvolto al quadrato. Gli americani con questo tipo di storia ci vanno a nozze ( come accade in quasi tutti i film sul Vietnam ad esempio ) e Clint aveva il suo nome cucito sul copione, solo lui poteva far provare certe emozioni senza scendere nel ridicolo. Dall'altro lato pero' devo ammettere che per la maggior parte del tempo e' la noia a braccetto con l'apatia a far da padrone ma credo che dipenda dal fatto che personalmente non mi fanno impazzire certe tematiche. Non e' brutto ma nemmeno affascinante in piu' manca di suspense, potrebbe sembrare quasi un documentario a tutti gli effetti. Non credo sia un film riuscito ma è pur sempre una questione di gusti, di sicuro invecchiera' male e non sentiremo parlare molto di American Sniper.

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Ultima risposta 07/01/2015 11.23.42
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Invia una mail all'autore del commento AeFiOoNt  @  06/01/2015 17:44:49
   10 / 10
Cuesta pelicula no merece palabrassssssssssssssssss.
Finale struggente...
Guerra, militari, Effeeeeeeeeeeeeeeeee, cuanto vorrei esserlo pure io un militare e lavorare con Effe miooooooooooo ::'(

Uffffffffffffffffffffffffffffffffff, se vuoiu avere il senso perfetto del film leggi lo spoiler.
Ciaoooooooooo, CA PO LA VO RO 2015

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

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Ultima risposta 24/02/2015 09.45.08
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dagon  @  05/01/2015 23:46:49
   6 / 10
Eastwood dimostra ancora una volta (se ce ne fosse stato bisogno) la sua versatilità (e velocità), cambiando radicalmente genere rispetto all'ultimo "Jersey boys". Al di là di questo, non è che mi abbia convinto più di tanto questo American Sniper. Ambedue le parti del film, quella bellica e quella "civile, sono piuttosto già viste a dallo sviluppo anche banale. L'approccio è molto manicheo, forse servirebbe un equivalente di Lettere da Iwo Jima, per vedere anche l'altro punto di vista. Per carità, confezione di altissimo professionismo ed il film si vede anche volentieri, però manca un qualsiasi elemento di sorpresa o un punto di vista un minimo originale.
Apprezzabile invece il fatto che, forse per la prima volta da "Salvate il soldato Ryan" un film di guerra abbia le scene di combattimento girate in modo classico, risparmiandoci il solito campionario di zoomate, panning e camere shakerate per fare finto/caotico. Diciamo che dopo aver visto i vari "hurt loker", "zero dark thirty", "redacted" e perfino l'eccellente serie HBO "generation kill", che consiglio di recuperare, Clint non aggiunge niente di nuovo.

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Ultima risposta 05/01/2015 23.48.06
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pinhead88  @  05/01/2015 14:35:25
   4½ / 10
Non sono un grande fan del cowboy in pensione ma i film su questo tema mi divertono da sempre e incondizionatamente, perciò avendo visto il trailer ero convinto che il mio primo film del 2015 doveva essere questo, invece che Big Eyes o Gone Girl.

Il film ovviamente risulta impeccabile, come sempre Clint fa bella figura con i suoi compitini scartavetrati, a parte qualche imperdonabile errore tecnico, come l'ombra della mdp, il boccale di birra mezzo vuoto e poi mezzo pieno, ecc. La passione però non si sente neanche un po'.
Non c'è originalità, si respira un clima datato e polveroso come il deserto in cui è ambientato.
La sceneggiatura è come una patata lessa, gialla e tiepidina, lasciata bollire per più di due ore in una brodaglia insipida e annacquata.
Quello che doveva essere poi il fulcro della storia(vera), ovvero il cambiamento psicologico del cecchino esaltato, viene approfondito in due minuti su due ore e un quarto, e per di più in maniera superficiale.
Non ci sono quindi caratterizzazioni, né drammaticità.
Stessa cosa per il finale. Imbastito in dieci secondi con tanto di sviolinate patriottiche e foto-ricordo penose dell'eroe americano.
Inoltre il personaggio della mogliettina acida e imbecille fa cascare le palle ancora di più.

Sono uscito dalla sala completamente amorfo e insoddisfatto, un film che non mi ha stimolato in alcun modo, nè lasciato nulla a livello emotivo da poterne piacevolmente discutere a fine visione.
Non c'è neanche una morale, tipica dei film del genere, magari è una presa per il cùlo o un film nichilista e non me ne sono reso conto.
Fatto sta che non mi è piaciuto.

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Ultima risposta 16/01/2015 01.44.03
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Invia una mail all'autore del commento luca986  @  03/01/2015 10:30:05
   8 / 10
Bel film. Prive di senso le critiche di chi ne condanna il fantomatico "americanismo"...è tratto da un libro scritto da un soldato, che sistema di valori poteva avere...

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Ultima risposta 03/01/2015 22.25.43
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Scuderia2  @  02/01/2015 12:10:02
   6½ / 10
American Sniper percorre sentieri di guerra già battuti,puntando il mirino sulla figura affascinante del cecchino per creare un diversivo.
Non è comunque una novità,se si pensa al Barry Pepper di Save Private Ryan,al grandissimo La Sottile Linea Rossa passando per lo stesso Shooter.
Non parliamo comunque di un soldato qualunque ma di una vero eroe americano,ed è proprio su questo alone patriottico che punta Eastwood.
La storia vede i suoi punti d'acme nei momenti di guerriglia urbana con Chris Kyle impegnato con l'ottica di precisione del suo M40.
Girati e musicati da urlo.
Ma sono pochi.
Probabilmente per non rendere ripetitivo lo svolgimento,ma così facendo emergono altre insidie.
Si alternano 4 campagne irachene con altrettanti ritorni in famiglia atte a rappresentare il bilico tra il soldato simbolo e il soldato alienato.
La cosa però causa cali di tensione proprio quando l'adrenalina stava gorgogliando.
Il film tende un po' al piatto,questo è quanto.
Il finale si gioca comunque un'ottima ultima cartuccia e inchioda la sala alla poltrona fino all'ultimo dei titoli di coda.
Chris Kyle è una Leggenda.
Il film che ne descrive le gesta,no.
Però avrà sempre il merito di aver fatto conoscere questo tipico ragazzone texano, grezzo e fedele al secondo emendamento,fuori dai confini USA.

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Ultima risposta 02/01/2015 12.27.19
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