In un ospedale pubblico di New York City regnano l'incompetenza e il caos e per giunta nelle corsie si aggira un missionario fanatico e omicida. Il primario ha anche i suoi guai privati.
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Incredibile che un film ormai quarantenne ed insignito di un relativamente importante premio Oscar oltre che essere inserita nella "National Film Registry" della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti non abbia alcuna valutazione... Un film che viene spacciato per commedia nera ma che in realtà di commedia ha ben poco se non per alcune scene e dialoghi grotteschi, specie all'inizio ed alla fine! Il titolo italiano è completamente fuorviante e fa pensare ad una commedia demenziale in stile "L'ospedale più pazzo del mondo" o giù di li...in realtà questa è una pellicola con una sceneggiatura molto intelligente ed acuta ma sopratutto è un "urlo sociale" in varie direzioni...specie un manifesto contro la burocrazia, le incapacità e l'ottusità del sistema ospedaliero americano; che in questo film incarna metaforicamente altri settori socio-politici degli U.S.A. Sapiente regia di Arthur Hiller che con sicurezza si muove tra corsie e reparti di THE HOSPITAL...toni cupi e riprese a spalla caratterizzano la regia. Eccellente interpretazione agrodolce del maestoso George C. Scott che qui interpreta un primario colpito da una crisi di mezza età...combattuto tra gli istinti suicidi ed i principi morali che lo tengono aggrappato al suo lavoro. La storia si svolge quasi interamente all'interno dell'ospedale ed è strutturata come un giallo grottesco, con intelligenti omicidi (travestiti da errori medici)... Un ottimo film assolutamente da riscoprire, di certo cinico!