Elli (Ayline Aksoy-Etaix), 8 anni, e sua madre Marlène (Marion Cotillard) vivono in un piccola città nei pressi della Costa Azzurra, dove si comportano in modo strano per alleviare la noia e nascondersi dai servizi sociali. Quando Marlène cede all'ennesima notte di eccessi, sceglie di abbandonare Elli per un uomo che ha da poco incontrato. La piccola bambina deve confrontarsi con i demoni della madre per riaverla con se.
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Strano vedere la Cotillard accettare un ruolo di un personaggio così negativo, a cui più che un supporto psicologico meriterebbe del male fisico, ma evidentemente l'attrice francese, premio oscar, credeva assolutamente al progetto della Filho. Filho che, forse perchè debuttante alla regia, a mio modo di vedere, si lascia prendere un po' la mano nel tratteggiare il prospetto di una bambina, futura disadattata come la madre, nell'esporla a scene di dubbio gusto (alcolista, inconsapevole prostituta, bugiarda) cercando il colpo a effetto nel pubblico che per forza di cose non può restarne indifferente. Il pessimo doppiaggio non aiuta però nel farsi coinvolgere totalmente nella visione, che appare comunque interessante per i temi che affronta ma che pare troppo enfatizzata, anche se di questi tempi è molto difficile che qualcosa riesca a sconvolgere davvero. Un film che si lascia guardare, nonostante i difetti riscontrabili, offrendo spunti di riflessione e pesanti critiche sociali.