angeli perduti regia di Wong Kar-wai Hong Kong 1995
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angeli perduti (1995)

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locandina del film ANGELI PERDUTI

Titolo Originale: DUO LUO TIAN SHI

RegiaWong Kar-wai

InterpretiCharlie Yeung, Michelle Reis, Karen Mok, Leon Lai, Takeshi Kaneshiro

Durata: h 1.30
NazionalitàHong Kong 1995
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 1995

•  Altri film di Wong Kar-wai

Trama del film Angeli perduti

Sono passati centocinquantacinque giorni da quando Killer ha cominciato la sua attività per Agent. Lei - Agent - fa le sue prenotazioni e ripulisce dopo il "lavoro", e tutto fila liscio. Però Agent comincia ad essere un po' ossessiva nei confronti di Killer. Finché un giorno Killer scappa con Punkie, verso una vita avventurosa.

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Voto Visitatori:   7,21 / 10 (28 voti)7,21Grafico
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Voti e commenti su Angeli perduti, 28 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Thorondir  @  08/09/2022 11:41:16
   7½ / 10
Il film più nervoso del maestro Kar-wai. L'intreccio non funziona ai livelli di "Days of Being Wild" ma il film è un continuo inventare inquadrature e sequenze in cui montaggio e fotografia la fanno da padroni. Probabilmente il film più sperimentale di Kar-wai, quello più prettamente affine ad una nouvelle vague riletta e rivista con gli stilemi del cinema contemporaneo ma allo stesso tempo anche coerente con la filmografia del regista cinese.

Boromir  @  22/02/2022 22:55:23
   8 / 10
Un cinema che vive di totale libertà dai parametri classici della trama, l'unico possibile nel gioco di suggestioni, nicotina, neon, violenza e sensibilità sartoriale. L'unico fil rouge con titoli più classici del regista di Hong Kong è quello del romanticismo che, più di ogni altra cosa, è fondamentale tassello nella mutevolezza dell'essere. Christopher Doyle e colonna sonora sugli scudi, degni di un Michael Mann sotto acidi.

Oskarsson88  @  23/12/2021 20:12:07
   7½ / 10
Bello stile, mi ha ricordato un sacco Soy Cuba nelle inquadrature diagonali. Noir senza una trama proprio tracciata in cui personaggi decisamente ambigui si intersecano tra di loro. Molto musicale, fotografia graffiante, sicuramente vale una visione.

Matteoxr6  @  26/02/2017 23:08:33
   4½ / 10
No, non mi è piaciuto per niente. Come ho scritto già per altre sue opere, il talento registico non si discute e il suo stile personalissimo mi piace sempre molto, a prescindere. Dal mio punto di vista un mezzo passo falso che cancellerà col meraviglioso duo (che considero un'unica pellicola) "In the mood for love" e "2046". Come in "Hong Kong Express", si presentano due storie, due spaccati paralleli; come in "Hong Kong Express", trovo fiacco il primo episodio, mentre apprezzo l'originalità del secondo, certamente più interessante, anche se comprendo la scelta di aver voluto narrare una vicenda più cupa in contrapposizione a una più "luminosa", briosa, seppur legate dalle medesime tematiche, cioè la solitudine umana nella grande Babele metropolitana. Purtroppo, questa volta, il primo intreccio mi ha annoiato veramente parecchio e il secondo non ha comunque avuto il potere di alzare l'interesse come invece mi era successo con l'opera precedentemente citata.

Manticora  @  13/02/2017 14:46:30
   7½ / 10
Film visivamente magnifico che intreccia le storie di tre personaggi in una Hong Kong crepuscolare e notturna. L'ottima fotografia di Christopher Doyle direttore della fotografia di TUTTI i film del regista di Hong Kong è al servizio della storia. I Voicover sono l'anima dell'intreccio, anche perchè i dialoghi sono pochi. Facendo il verso a John Woo Wong Kar-wai ha destrezza nel dipanare una matassa che poteva risultare confusionaria, e invece ha molteplici significati. La solitudine dei tre personaggi è similare, non hanno nomi, sono Killer, Agente e il MUTO, tre archetipi dello stato umano, che intersecano le loro esistenze, nella sudetta Hong Kong. Il tutto scorre come la pioggia, tra fumo di sigaretta, musica e neon, per chi ama il cinema del regista rimane una delle opere più interessanti di Kar wai.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  16/06/2014 18:19:43
   7½ / 10
Wong Kar-wai è certamente uno dei registi tecnicamente più validi del panorama asiatico e mondiale. In questo seguito solo ideale di "Hong Kong Express" ci incanta ancora una volta con le sue atmosfere urbane, l'Hong Kong fatta di luce e ombre, popolata da personaggi solitari e alienati la cui vita monotona sembra vedere la speranzosa luce della rinascita sul finire della pellicola.
Lo stile con cui Kar-wai ci racconta le sue storie parallele è il medesimo di "Hong Kong Express" ma i protagonisti di "Angeli Perduti" risultano essere meno riusciti rispetto ai personaggi visti nel suo predecessore; in particolare il rapporto tra Agent e Killer poteva dare molto di più. A parte questo l'eleganza visiva che Kar-wai riesce a mettere nei sui film non ha praticamente rivali; potrebbe raccontarci la storia più noiosa del mondo, apparirebbe comunque più affascinante di tante altre.

uito  @  16/06/2014 17:14:23
   5½ / 10
PELLICOLA FRENETICA ED OSSESSIVA QUESTA DI WKW AMBIENTATA IN UNA HONG KONG SPETTRALE E DESOLATA MA LA DESOLAZIONE E' SOPRATTUTTO QUELLA DELL'ANIMO. ANGELI CADUTI (COME RECITA IL TITOLO ORIGINALE) E' UN VIAGGIO A PRECIPIZIO NEL VUOTO, NELL'ABISSO DELLA INCOMUNICABILITA', DOVE ANIME DISPERATE SI SFIORANO MA NON SANNO TENERSI PER MANO. PELLICOLA PESSIMISTA ATTRAVERSO LA QUALE IL REGISTA CI FA VEDERE UNA REALTA' ALLUCINATA DOVE L'AMORE FA MALE, DOVE L'AMORE E' UN INGANNO A SENSO UNICO CHE ARRIVA IMPROVVISAMENTE COME L'INVERNO MA CHE PRESTO FINIRA'....COME UNA STRADA SENZA SBOCCO.... E DENTRO QUESTA STRADA SI CROGIOLANO ANIME PERSE E DISPERATE IN CERCA DI QUALCOSA, FORSE DI SE STESSE.... MA PROBABILMENTE NON TROVERANNO NIENTE.....

_Hollow_  @  21/02/2014 00:15:28
   7 / 10
Lo vidi diverso tempo fa e niente, ad oggi è il film di Wong Kar-wai ad essermi piaciuto meno ... se si esclude quel 2046 visto a notte fonda, che non sembrava poi così brutto ma mi fece veramente addormentare.
Penso sia molto al di sotto di In the mood for Love e Hong Kong Express, e soprattutto di As Tears Go By che è probabilmente il mio preferito tra i suoi.
Non è poi tante male, ho apprezzato molto soprattutto quella metacinematografia usata come ricordo del padre ... poetica, geniale e toccante.
Però insomma, me lo ricordo molto lontano da essere un capolavoro. Comunque merita di esser visto anche solo per quella scena ricordata sopra.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  28/03/2013 11:19:28
   7½ / 10
Molto legato ad Honk Kong express questo angeli perduti. Lo sfondo di una megalopoli dove scorrono piccole storie di personaggi che nel loro incedere quotidiano ed in fondo anche monotono, cercano di sfuggire alla propria solitudine ed alla propria insoddisfazione. Succede spesso nel cinema di Wong Kar Wai il momento in cui i personaggi quando si incontrano, inizia anche un processo di progressivo distacco, come due poli dello stesso segno. Lo sguardo del regista è spesso deformato, praticamente addosso ai singoli personaggi che nelle ambientazioni notturne della città offre maggior vigore al loro disagio esistenziale, alla loro ricerca di felicità.

Neurotico  @  17/03/2013 20:37:09
   8 / 10
Una straordinaria fotografia al neon coloratissima avvolge in un'atmosfera quasi surreale e onirica una storia sentimentale con sfumature noir e demenziali. I personaggi del Killer e di Agent sono sfuggenti. Si conoscono professionalmente ma a livello personale non riescono a relazionarsi perchè ognuno è chiuso nel suo mondo. La solitudine di Killer è fatta di una pigrizia che lo induce a alienarsi nelle sue sparatorie. La solitudine di Agent è colorata di un malinconico vaneggiamento sull'amore e i sentimenti. La regia frenetica, sporca e ruvida di Kar -wai è ancora lontana dall'eleganza algida di In the mood for love e 2046, ma coglie perfettamente nel segno.

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   7½ / 10
Wong Kar Wai prosegue nel suo stile personalissimo che unisce una colonna sonora continua, piani sequenza e improvvise accelerazione. Alternando generi e momenti (inizia come un noir per poi diventare commedia demenziale e sentimentale) con vivacità, e ispirazione a fasi alterne.

Cast perfetto e dal fascino visivo innegabile.

Imprescindibile per ogni amante del nuovo cinema orientale.

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Ultima risposta 08/02/2013 21.13.52
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Febrisio  @  23/06/2011 10:41:21
   6½ / 10
Film quasi visionario alla ricerca di sentimenti stampati su pellicola. Wong Kar-Wai non riesce nell'intento di estrapolare ed immortalare le emozioni per lo spettatore. Il risultato è un film segmentato di personaggi che si muovono in un caos solitario. Se il parente "Hong Kong express" riusciva a far brillare delle piccole stelle in un mondo assurdo e cupo, qui è rimasto solo quest'ultimo meno coinvolgente, fotografato in modo meraviglioso.

paride_86  @  01/05/2010 19:53:16
   6½ / 10
Caotico e confusionario, caratterizzato da un montaggio isterico e sempre diverso, "Angeli perduti" è un fim che in ogni modo non può non colpire. A mio modesto parere non fa parte delle opere più riuscite di Wong Kar-Wai, ma non si può rimanere indifferenti al fascino di alcune immagini e questi personaggi un po' teneri, un po' malvagi, comunque sempre caricaturali e deformati.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  08/10/2009 12:06:14
   7½ / 10
Due tra le milioni di storie perdute nella notte della metropoli cinese. Alienazione ancora, solitudine aggiornata all’era dei videoclip, riprese che guardano come da dentro le luci al neon delle insegne e dei cartelli pubblicitari, obliquamente, o scrutano la noia dei volti da uno scorato spioncino, con spostamenti spasmodici della cinepresa che ci suggeriscono quasi, ma senza desiderio, il movimento della masturbazione.
Tra una sigaretta e l’altra, nell’assenza assoluta di guide morali, si consumano la vanità, l’angoscia, la rabbia e il mutismo delle masse giovanili.

TheLegend  @  07/09/2009 16:54:35
   4½ / 10
Purtroppo questo film mi ha fondametalmente annoiato.
Che possa piacere lo stile visivo non lo metto in dubbio,però che fatica arrivare alla fine,non mi ha minimamente coinvolto!
Musiche che non mi hanno minimamente aiutato a rimanere lucido,anzi.

VikCrow  @  06/03/2009 02:02:20
   10 / 10
Meraviglia per gli occhi!! Kar-wai mi stupisce sempre più. Sapientissimo uso dei colori!!!!!!! POESIA VISIVA!

Ciaby  @  24/12/2008 12:09:14
   8½ / 10
il migliore wong :D

Desk88  @  16/09/2008 06:58:34
   7 / 10
Non male. Credo tuttavia di non averlo compreso fino in fondo e che lo dovrei rivedere, ma cerco di votare i film alla prima visione, quando è possibile. Un difetto è la lentezza di alcune scene; azzeccatissime le atmosere sempre cupe.

Tom24  @  20/08/2008 00:00:19
   8½ / 10
Cinema d'autore...e che cinema..

lupin 3  @  02/05/2008 19:56:11
   3 / 10
Girato allo stesso modo di HONG KONG EXPRESS ma con un risultato ancora più debole.
Secondo me il migliore del regista resta 2046!

Cliff72  @  29/03/2008 11:24:33
   7½ / 10
In una cupa Hong Kong, si intrecciano le storie di vari personaggi ognuno con la sua storia ma tutti caratterizzati dalla stessa solitudine e desolazione.
Anche io concordo sul fatto che la trama stavolta sia per il regista un pretesto per descrivere il senso di vuoto, di alienazione, di immensa solitudine che investe i vari personaggi in una Hong Kong caotica, ma nel suo intimo desolante e molto cupa.
Ottima la regia come anche la fotografia anche se stavolta non sono riuscito pienamente a recepire le emozioni che Wong Kar-wai ha senz’altro voluto trasmettere allo spettatore.
In ogni caso un buon film di cui consiglio senz’altro la visione.

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  05/03/2008 15:57:18
   8 / 10
Raffinato gioco di regia e fotografia, "Angeli perduti" è la versione sporca dei successivi lavori di Wong Kar-wai. Cultore dell'immagine, del suo significato e della sua capacità di scatenare emozioni nello spettatore, il regista ci regala una visiona obliqua sulla notte di Hong Kong, una riflessione in grandangolo, uno sguardo filtrato da colori surreali e insolite inquadrature.
Più che un film, "Angeli perduti" sembra una clip di istantanee su personaggi davvero singolari: la trama è quasi pretestuosa, quel che conta è fotografare i sentimenti.

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9 risposte al commento
Ultima risposta 07/03/2008 08.23.26
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Jumpy  @  24/02/2008 17:04:06
   7½ / 10
Fotografia stupenda fatta di giochi di neon e telecamera a spalla e rendono questo film unico.
Come nella vita reale, non c'è una vera e propria trama piuttosto varie storie che si intrecciano.
Una città quasi deserta e tanta, tantissima solitudine, si alternano scene violentissime, a scene comiche, a scene romantiche.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  17/10/2007 20:14:10
   7 / 10
Seguito ideale di Hong Kong Express,quasi una parte integrante:accantonata la suddivisione in due episodi,il regista orientale continua a girovagare tra le anime perse della metropoli,conservando quel ritmo nevrotico e allucinato,immersi nella solitudine e l'alienazione alla base del suo cinema...il resto e'una telecamera a spalla,luci al neon,ralenti,narrazione spiazzante,per un film claustrofobico e a tratti onirico.Non il miglior Wong,ma assolutamente un'esperienza da vivere...

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  12/04/2007 19:01:23
   8½ / 10
Non si può certo dire che sia un sequel, ma non si può certo dire che non c’entri niente con HKE. Molti temi e concetti ritornano attraverso frasi identiche dette nella pellicola precedente o attraverso scene che ricordano e approfondiscono la solitudine di quest’ultima.
E’ il lato più cupo di Hong Kong Express.

Per il resto vale quanto detto nel commento allo stesso.

Invia una mail all'autore del commento Nobody9205  @  14/06/2006 01:11:19
   9 / 10
semplicemente affascinante.

viagem  @  07/12/2005 09:50:39
   7 / 10
Una sorta di continuazione del filone intrapreso con Hong-Kong Express (e gli ananas scaduti son lì a testimoniarlo..), questo regista continua a sorprendere con scelte coraggiose e originali dal punto di vista estetico.
Un continuo gioco di luci ed ombre, rallenty e riprese veloci, gente rumori e silenzio isolamento. La parte della storia del personaggio muto è molto convincente e non può non far pensare a Ferro3.

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  03/12/2005 22:49:37
   7½ / 10
Visivamente eccessivo ed affascinante.
W.K.Way si conferma uno dei più grandi registi moderni. La sua Hong Kong è scura e lugubre, i suoi personaggi sono avvolti da una tristezza ombrosa resa a pieno dal sapiente uso di filtri fotografici.
I cambi di luce, i sinuosi movimenti di camera, ci trascinano in un sottosuolo metropolitano triste e disastrato. Ma al contrario di Doestoevskij alla fine c’è un po’ di luce in questi racconti dal sottosuolo.

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