aniara regia di Pella Kagerman, Hugo Lilja Danimarca, Svezia 2018
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aniara (2018)

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locandina del film ANIARA

Titolo Originale: ANIARA

RegiaPella Kagerman, Hugo Lilja

InterpretiArvin Kananian, Jamil Drissi, Emelie Jonsson, Pablo Salvador N.G.

Durata: h 1.46
NazionalitàDanimarca, Svezia 2018
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2019

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Trama del film Aniara

Il pianeta Terra è stato distrutto dal genere umano quando una nave che trasporta coloni su Marte, costruita come un enorme centro commerciale, finisce fuori rotta. I suoi passeggeri, ossessionati dal consumo, sono costretti a riconsiderare il loro posto nel mondo.

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Voto Visitatori:   6,50 / 10 (9 voti)6,50Grafico
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Voti e commenti su Aniara, 9 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Thorondir  @  05/07/2023 12:32:05
   5 / 10
Quando si vuol fare cinema d'autore, tanto più partendo dal cinema di genere, la materia la si deve saper governare. Questo film è in balia di se stesso, come la navicella che racconta. Un andamento episodico privo di qualsiasi reale tensione drammatica e narrativa.

Beefheart  @  29/07/2022 10:18:51
   7½ / 10
Bel film nonostante alcuni passaggi volutamente e vanitosamente vaghi e fumosi.
Non me ne frega una cippa di niente che l'astronave sia un enorme centro commerciale, come stucchevolmente ripetuto su ogni pseudo-rece che si trova in giro. Non è neanche vero. Ed anche se lo fosse non sarebbe significativo.
Ciò che è significativo è la progressione della consapevolezza, della rassegnazione e della frustrazione. Progressione destinata a tendere all'infinto, oltre la tolleraibilità umana.
Ed in questo senso il film funziona alla grande.

Gualty  @  15/06/2022 19:23:33
   8 / 10
Soave pur negli eccessi soffre la distanza tra l'immensa bravura di Emelie Garbers Jonsson e il resto del cast, fatto salvo per le comparsate di Anneli Martini.

topsecret  @  29/11/2020 14:28:03
   5½ / 10
Il disfacimento dell'umanità in situazioni estreme è un argomento già affrontato in altre pellicole. Questa volta, direttamente dal nord Europa, viene raccontato il decadimento della razza umana nello spazio, a vagare senza meta in balìa del limbo universale.
La sceneggiatura alterna momenti interessanti con altri decisamente più noiosi, in bilico tra l'onirico e il visionario, dove il ritmo della narrazione non pare dei più fluidi e dove la caratterizzazione dei personaggi non pare coinvolgere in maniera degna. A questo va aggiunto un finale frettoloso e insoddisfacente.
E', di sicuro, un film che non invoglia a una seconda visione.

giopunte  @  15/11/2020 22:58:33
   7 / 10
Buon film. Budget basso e questo incide sulla pellicola che resta comunque buona grazie a una trama interessante. Sono appassionato di fantascienza, ma non riesco a trovare un film analogo cui ricondurre questo come forse letto in altri commenti.
Il film poteva deviare verso un horror ... me lo aspetto, ma non lo fa, restando sobrio e ricco di riflessioni interessanti.

Mauro@Lanari  @  10/11/2020 06:20:05
   4 / 10
L'analogia è fin troppo chiara e il dramma è penosamente mancante.

Mauro Lanari

1 risposta al commento
Ultima risposta 10/11/2020 06.42.02
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  10/04/2020 10:57:00
   7 / 10
L' astronave "Aniara", praticamente un enorme centro commerciale dove tra negozi e svaghi non manca nulla, è in viaggio verso Marte. La missione consiste nel raggiungere il pianeta rosso portando in salvo un nutrito gruppo di esseri mani in fuga dalla Terra morente. Un incidente però devia la rotta costringendo all' oblio spaziale equipaggio e passeggeri.
Film svedese dal potenziale enorme (tratto dall' omonimo poema pubblicato nel 1956 firmato da Harry Martinson), tenta con discreto successo di illustrare come nel corso dei secoli la natura umana resti immutata, schiava dei propri errori regolarmente ignoranti e reiterati in una sorta di loop nocivo ed infinito. In questa demolizione etica e morale, dove le più ovvie norme comportamentali diventano dittatura e i più deboli sono mortificati al ruolo di materiale da sfruttare, prendono piede nuovi culti insensati mentre l' egoismo domina.
In tutto ciò c'è chi con pervicacia si aggrappa a quel barlume di umanità sopravvissuto ai nefasti eventi, come la brava Emelie Jonsson, addetta al Mima, un' intelligenza artificiale in grado di suscitare ricordi gradevoli per lo più legati al contatto con la natura incontaminata. Purtroppo anche Mima non reggerà al malessere umano e i passeggeri cominceranno una strenua lotta per la sopravvivenza nella speranza di un miracoloso salvataggio.
Si sente l' assenza di un budget più cospicuo e lo sviluppo di alcuni caratteri è qua e là fin troppo stereotipato, tuttavia il lavoro del duo Kagerman/Lilja funziona bene, regalandoci un incubo claustrofobico che induce alla riflessione sulla nostra reale identità.

Jumpy  @  14/09/2019 15:00:28
   7½ / 10
E' incredibile che per vedere filmoni del genere, bisogna andarseli a cercare in originale sottotitolati... in Italia non escono neanche al cinema :O
Anyway, visto per caso, incuriosito dal romanzo/poema da cui è tratto (l'autrice fu Nobel per la letteratura).
Ed era molto difficile rendere in un film sfumature, sfaccettature psicologiche così sottili, peraltro calate in un contesto fantascientifico.
Nonostante la lentezza di qualche passaggio eran un po' di mesi che un film non mi incollava alla poltrona dall'inizio alla fine... la tensione, l'ansia, diventano vivide e palpabili... fino...

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  06/07/2019 15:35:57
   7 / 10
Probabilmente se l'Aniara avesse raggiunto Marte, forse anche il pianeta rosso sarebbe durato poco, perchè dopo aver spolpato la Terra il genere umano avrebbe fatto la stessa cosa nella nuova destinazione. Il guasto irreversibile all'astronave e il conseguente viaggio verso lo spazio ignoto mette ancora più in evidenza i nostri difetti e la nostra innata capacità di autodistruggerci. L'Aniara è una nave alla deriva di un'umanità alla deriva che perde coscienza e speranza, che si attacca all'autoritarismo o a credenze religiose oppure a qualsiasi cosa che mistifichi la verità. E' un film che effettivamente non ha grandi sussulti, ma possiede una progressione geometrica fredda e mai sopra le righe verso quel finale beffardo che sembra quasi uno sberleffo per l'intero, digraziato, genere umano. Sconsigliato ai bimbominkia

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