Storia di una famiglia criminale vista dall'interno, negli aspetti più emotivi e contraddittori, che si spingono fino agli archetipi della tragedia greca. In una dimensione sospesa tra l'arcaico e il moderno, si svolge il racconto di tre fratelli che, dal Sudamerica e dalla Milano della finanza, sono costretti a tornare nel paese natale sulle vette selvagge della Calabria per affrontare i nodi irrisolti del passato.
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Non sai spiegarti bene il perché, ma "Anime nere" è un film importante nella cinematografia italiana di questi anni. E' un film fatto col cuore, anche se proprio lo stile andrebbe elogiato e criticato allo stesso modo per la sua uniformità ideologica, quasi volesse denutrirsi dei cliché e al tempo stesso non sradicarli interamente. Un mantra familiare degno del capolavoro di Ferrara, "Fratelli", con qualche momento forse non completamente carburato (i funerali di... ops spoiler). E' un film sincero che non tutti capiranno (io stesso ho faticato a comprendere il gergo mafioso, tipo la frase "campi cent'anni") sostenuto da un attore (Marco Leonardi forse???) strepitoso, specialmente nell'ultima grande scena il suo sguardo è di quelli che non si dimenticano: perduto e assalito da rabbia vendetta e rimpianto