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Per me ha centrato in pieno l'obiettivo, ovvero quello di far ridere, questa commedia teatrale del famoso, sinceramente nel pezzo del bungee jumping non smettevo di ridere.
Sicuramente l'opera più riuscita che si avvicina ai loro film più riusciti e al loro capolavoro ovvero tre uomini e una gamba.
La dimensione teatrale è da sempre quella ideale per esaltare le qualità comiche del trio, che infatti fa di nuovo centro dopo i successi de I Corti e di Tel chi el Telun. Poco importa quindi se il lavoro dei nostri risulta frammentato e poco omogeneo, legare insieme sketch di varia natura non è certo semplice ed il metro unico con il quale vanno giudicati è quello del divertimento. Che è tanto. Con le scenette al bancomat ed a teatro le cose migliori le troviamo in testa, e sebbene ami da sempre Giovanni fa piacere constatare che per una volta sia Giacomo a mettersi in evidenza con le battute migliori. Il resto dello spettacolo è buon intrattenimento di livello però inferiore. Pur con la sua voce stridula da schiaffi la Fallisi non fa rimpiangere la Massironi.
Gli aldo, giovanni e giacomo che preferisco, quelli a teatro, questo Anplagghed è sicuramente inferiore a 'I corti' ma merita sicuramente una visione. Ho trovato lo sketch del vigile e del ladro di motorini davvero divertentissimo, tutte le battute sono geniale anche se alcune utilizzate e riutilizzate che comunque fa piacere ricordare!
Il fatto è questo: "Anplagghed al cinema" merita solo per i primi 40-45 minuti (e cioè quelli in cui ricorrono lo spassoso prologo e le divertentissime gag del bancomat e del museo). A partire da qua in poi, perde completamente di intensità, nonostante si risollevi con la scena del bungee-jumping ma poi ripiombi di nuovo in basso con la pessima, a mio parere, scena della famiglia terremotata. Mi aspettavo decisamente di più dal mitico trio e a dire la verità, quando è la pellicola è finita, ci sono rimasto pure male. Se tutto il "film" fosse stato come il suo inizio, gli avrei dato 10. Scialba un pò anche le gag del ladro di motorini.
Ragazzi, vi sarei infinitamente grado se uno di voi mi spiegasse una cosa: ho visto questo film in TV recentemente, e vi sono state aggiunte scene nuove (ad esempio, quella della truffa alla vecchia signora) che invece non vidi al cinema!!! Come mai, eh???
Probabilmente il mio voto è un po' di parte, ma che dire? Sono Aldo, Giovanni e Giacomo! Forse non è il migliore dei loro spettacoli, ma a me mi hanno fatto molto ridere! Perfetto per passare una bella serata, bellissimo all'inizio, da far morire dalle risate. Peccato che si perda un po' alla fine, ma vabbè. Fantastico!
Poi ho conosciuto Aldo in una discoteca molto inn a Milano ed è simpaticissimo, la mia lei dice che è anche sexy, poi gli ho chiesto se mi dava una copia del film e lui mi ha detto che costa!!! E io gli ho detto "non sono mica un lavoratore plebeo!!! Sono il Dinda!! Dimmi quanto vuoi e me lo prendo perche mi ha fatto spaccare!!!! Lui allora ha detto che in cambio vuole la mia Porsche ma dai no!!!!!!!! Un porsche in cambio di un film Uelà dai vabbe che sarei più trendy con il film che deve ancrauscire in dvd ma la mia porsche non te la do!!! Lo sai il mio papi quanto l'ha pagata?!!?!? Se scopre che lho data in cambio di un film mi toglie la paghetta e allora ADDIO DINDA!!!!!!!
E''' aldo è stato uin po *******!!!! Pero mi hanno fatto spaccare troppo ****!!!!
Sicuramente non al pari di altri loro film o spettacoli. Molte trovate sono simpatiche,altre non molto divertenti,inoltre la presenza di Silvana Fallisi l'ho trovata fastidiosa...
Una rappresentazione teatrale portata al cinema. Per uno che ha visto in DVD " te chi el telun" e "i corti", questo nuovo spettacolo non è che dia degli ulteriori spunti...diciamo che va bene per passare un po' di tempo al cinema e farsi due risate, ma giusto due....
Non mi è piaciuto neanke un pò. nn mi ha regalato neanke un sorriso..."battute", se cosi si possono kiamare, banali e ripetitive......... lo sconsiglio
gli ho dato 1 xkè è il voto + basso ke c'è, altrimenti gli avrei dato -10
FILM A PURO SCOPO COMMERIALE...NN ANDATE A VEDERLO! ANKE SE ORMAI è TROPPO TARDI...
A differenza di altri, io do mezzo voto in piu proprio per l'idea. E' chiaro che sia principalmente una trovata commerciale, ma l'aver deciso di portare al cinema uno spettacolo teatrale gia fatto e di successo, senza praticamenta alcuna spesa e con la certezza di un successo al botteghino, è davvero una grande idea! E diciamoci la verita: chi di noi non avrebbe fatto lo stesso? Al di la pero' della "genialata", lo spettacolo avrebbe meritato di essere visto proprio a teatro, anche per poter interagire con il Trio, tant'è che al cinema viene a mancare proprio il contatto diretto in uno spettacolo in cui il pubblico è parte integrante, in quento "alieno"...
Per quanto riguarda lo spettacolo in se alcune scene sono davvero esilaranti (soprattutto quella del museo) e fanno ridere di gusto, altre, come quella del terremoto, sono praticamente inutili e servono soltanto ad allungare il brodo. Cmq lo consiglio ai fan, ma gli altri hanno gia visto di meglio sia in film che in altri spettacoli del trio.
Sono d'accordo con chi dice che cmq bisogna cambiare gli autori: ormai le battute e le movenze sono sempre le stesse, e con un potenziale cosi sarebbe un peccato feramrsi soltanto sulle solite cose.
divertente.non il più divertente di aldo,giovanni e giacomo,ma nel complesso direi che strappa molte risate. naturalmente vederlo a teatro sarebbe stata un'altra cosa,avrebbe avuto un impatto diverso,però anche così le battute riescono a raggiungere il pubblico.
Ottima idea quella di portare nella sale uno spettacolo teatrale, idea molto originale. 1°tempo davvero divertentissimo, si muore dal ridere, 2°tempo invece un pò più noioso. Spero che tornino il prima possibile e fare qualche film.
Ho letto da qualche parte che è la prima volta che si filma uno spettacolo teatrale per poi farne un film: beh, credo che il risultato non sia molto superiore agli spettacoli teatrali già visti in tv, quindi alla fine questo non è un film, ma uno spettacolo teatrale ripreso da telecamere. Che poi Aldo, Giovanni e Giacomo diano il massimo essendo nel loro ambiente naturale, questo è tutt'altra cosa. Il tipo di comicità è sempre la stessa, inimitabile che hanno sempre sfoggiato. A parte gli ultimi minuti si ride di gusto ad ogni battuta. E c'è anche da dire che ormai sono pochi i comici in Itali che riescono a far ridere senza parlare di politica o attualità.
idea furba e originale questa di riproporre al cinema uno spettacolo... in fondo 7 euro son meno di comprare il dvd quando uscirà! Comicità sana, genuina, spassosa...alla faccia di tutta sta accozzaglia di banali imitatori... questa è creatività! Se solo poi penso a Fontana...quello di James Tont, mi si attorciglia lo stomaco...
Quando due registi di varietà che sicuramente i giovani di oggi non ricordano/conoscono decisero di approdare allo spazio televisivo, affrontarono il "pianeta" catodico del varietà sul piccolo schermo con una sorta di continuità generazionale con la rivista dei tempi d'oro e in omaggio ai grandi comici del passato, Petrolini su tuttì. Quei tempi - della tv in bianco e nero, della Rai senza reti private e locali (solo il supporto di koper Capodistria e Svizzera tv) sembrano lontanissimi, eppure è già qualcosa tentare di ravvivarli, attraverso un linguaggio contemporaneo. Il successo di Aldo, Giovanni e Giacomo si spiega anche così: in una linea di continuità terrestre e terrena con gli stili del passato uniti alla comicità irriverente e demenziale del presente, atte a divertire piu' generazioni. E' un melange dove abbondano citazioni cinematografiche (da 2001 odissea nello spazio a Balle spaziali, per concludersi con una - postuma, incompiuta - partita a carte che parodia "le jene"), la rivista, i graffiti urbani di keith haring (come scenario simbolico degli agglomerati cittadini), qualche gustosa leggenda rivisitata visivamente (il mito di Atlantide in contrasto o affinitò con la "metropoli sepolta nella quale ognuno di noi vive?), il teatro, e soprattutto tanta, tanta televisione.
Per quanto sia "solo" la riproposizione dello spettacolo teatrale che ha visto trionfare il trio in tutta Italia, "anplagghed al cinema" mette nero su bianco le collocazioni piu' consone alla loro comicità. E guardacaso si tratta di personaggi che hanno affrontato spesso e volentieri lo schermo televisivo: Tino Scotti, Macario, Walter Chiari, Peppino De Filippo. Renato Rascel.
Nel loro "anplugged" i tre soggetti non disdegnano vaghe frecciate ecologiste (l'aria "sana" di Milano), e lo sfotto' all'Italietta furba (l'episodio del vigile) , ma il loro umorismo sociale si ferma lì, perchè non è necessario (capirai che noia) che tutti debbano chiamarsi in causa come un Paolo Rossi per es.
Si tratta di una comicità irriverente, ma demenziale e spinta alla caricatura che divide, sconcerta, ma fa a volte sbellicare dalle risate. La fisicità di Aldo è incontenibile, e l'episodio del museo, di gran lunga il migliore di tutta la "recita", semplicemente strepitoso: mettendo a nudo la condizione dell'italiano medio senza cultura, fornisce diverse e spiccate attenuanti alla formulazione del linguaggio, davanti a cui per un critico d'arte le "strutture spaziali" di Lucio Fontana avranno sempre piu' l'icona del Mito e per molti altri sono solo brutture mai viste.
C'è, in questa dimensione francamente esilarante, tutta l'ingombrante e incomunicabile comunicazione di un Paese diviso, non solo ideologicamente, ma costretto ad esibire da una parte o dall'altra l'odioso smacco della cultura imposta e magari, il piu' "umano" e goffo tentativo, da umili, di comprendere il linguaggio altrui, astruso e indecifrabile.
C'è un momento che tradisce le aspettative, ed è quando il trait d'union tra vecchio e nuovo rivela semplicemente i tratti del teatro tradizionalmente inteso con il pubblico in sala, nel già citato episodio del vigile, in una corsa plateatica (è il caso di dirlo) à la Easy Rider.
E nella folgorazione di un'epilogo, sembra pure che sia diventato obbligatorio concorrere all'autocelebrazione, come insegno' la Gussanti nel finale del suo controverso "W Zapatero".
Ma quel che conta è che tra OGGETTO e RAPPRESENTAZIONE, noi assistiamo alla parodia delle nostre sporche metropoli, implose già nell'arte dei graffiti e delle culture underground, qui esposte al grande pubblico per il piacere di ridere "delle nostre miserie urbane"