Un ex marine viene coinvolto suo malgrado nel tentativo di stabilirsi su di un pianeta particolarmente ricco di specie vegetali ed animali e di sfruttarne le grandi risorse: quando però la razza indigena si ribellerà a questo colonialismo cosmico, l’uomo passerà dalla loro parte per guidarne la rivolta.
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Terzo e speriamo ultimo (macchè) capitolo della hollywoodiana "trilogia del ragazzino cool", senza dubbio il migliore dei tre, grazie esclusivamente agli ingegneri elettronici che hanno costruito i computer per realizzare gli effetti speciali.
Tutto sommato non è così brutto come mi avevano raccontato, può esser piacevole, d'altronde son solo 10 euri...da evitare invece del tutto i primi due capitoli, "fight club" e "il cavaliere oscuro".
Laddove il primo teneva a bada la rivolta istigando alla rivolta (lungimirante, 'sta hollywood, e i politici che la finanziano con gran piacere), laddove il secondo univa sotto il segno del dollaro e delle coca cola ragazzini e nerd con prepuberali velleità superomistiche, questo propone il tema del rispetto per la natura e per gli altri popoli da parte dell'uomo che, come tutti sappiamo, è buono e intelligente.
Per tutta coerenza, un cubo di rifiuti largo quanto manhattan sfornato nella lavorazione del film è pronto per essere lanciato nello spazio, a bordo della navicella di Cameron. Spielberg e Berlusconi (lui c'è sempre) finanziano.
Altro che colonizzazione spaziale, qui a malapena raccatto i soldi per pagare il treno. E porca bottana, se anche nello spazio non ci sono altro che beoti bipedi parlanti umanoidi, la mia già vacillante fiducia nell' intelligenza divina non può che crollare.