Jake Sully vive con la sua nuova famiglia sul pianeta Pandora. Ma quando una vecchia, familiare minaccia torna ad affacciarsi per terminare quel che era stato iniziato un tempo, Jake dovrà nuovamente collaborare con Meytiri e l'esercito dei Na'vi per proteggere il loro incredibile pianeta. Jake e Naytiri saranno pertanto costretti a lasciare la loro casa ed esplorare varie regioni di Pandora.
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Svanito l'effetto shock del primo: nel 2009, all'uscita dal cinema, letteralmente andavo alla ricerca di una pianta, un albero da toccare e abbracciare! Detto questo, il plot è elementare quanto quello del primo film: scritto con il manuale di sceneggiatura a fianco, ricalca tonnellate di storie già raccontate. Se nel primo il protagonista affronta la ricerca di un'identità personale, in questo c'è la difesa della famiglia. Molta retorica americana inevitabile, l'impianto scenografico è da brividi anche se, dopo una mezzoretta, ho percepito il 3D come un 2D con buona profondità di campo. Insomma dopo la parte inziale entri nel film penalizzato un poò dalla lente scura degli occhiali che abbassa fortemente la brillantezza e la luminosità dell'immagine. La lungaggine del film è ripagata dallo splendore degli habitat e delle creature dell'aqua. C'è una punta di erotismo in più, forse associato al gruppo teenager che, secondo me, nel terzo episodio regalerà le, finora inesistenti, naturali scene di amore, amplesso. Ma dico io, natura natura e poi non si batte chiodo?
A distanza di 13 anni, il buon James Cameron raddoppia l'azzardo e mette sul tavolo delle carte innovative che stupiscono ancora più del primo film. Da vedere assolutamente. Pandora è proprio un altro mondo, forse il più originale e vivo degli ultimi cinquant'anni di cinema contemporaneo.