baciami stupido regia di Billy Wilder USA 1964
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baciami stupido (1964)

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locandina del film BACIAMI STUPIDO

Titolo Originale: KISS ME STUPID

RegiaBilly Wilder

InterpretiHenry Gibson, Cliff Osmond, Ray Walston, Dean Martin, Kim Novak

Durata: h 2.03
NazionalitàUSA 1964
Generecommedia
Al cinema nell'Agosto 1964

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Trama del film Baciami stupido

Orville è un maestro di pianoforte di una cittadina di provincia con il vezzo di scrivere canzoni. Un giorno è costretto a ospitare un famoso cantante, nonché famoso dongiovanni, in casa sua. È l'occasione per fargli ascoltare le sue canzoni e diventare famoso, ma il rischio che il cantante provi a sedurre sua moglie è troppo forte. Allora Orville chiede a Polly, la cameriera del Belly-Button caffé, di sostituire per una sola notte la consorte.

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Voto Visitatori:   7,82 / 10 (17 voti)7,82Grafico
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Voti e commenti su Baciami stupido, 17 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  07/01/2014 15:20:29
   8 / 10
Queste commedie sono merce rara ai giorni d'oggi purtroppo. Quando dietro la macchina da presa c'é un certo Billy Wilder, quando hai alla base una sceneggiatura di ferro, i risultati sono questi: un film brillante con spruzzate al vetriolo sul perbenismo e sull'ipocrisia della piccola borghesia frestrata nei propri sogni. E' interessante come l'interazione che nasce tra questo mondo e quello emarginato ed equivoco del bar dell'ombelico produca degli effetti devastanti e tutto sommato positivi perchè in fondo, malgrado l'idiozia e l'arrivismo dei personaggi maschili, ci guadagnano un po' tutti a invertire i ruoli tradendo quelli finora indossati. Non è un travestitismo fisico come in A qualcuno piace caldo, ma più morale e sottile. Dura quasi due e non perde mai un colpo e nessuno oggi è più in grado di farlo.

6 risposte al commento
Ultima risposta 07/01/2014 21.09.31
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  07/04/2012 12:58:07
   7½ / 10
Altro piccolo marchingegno-commedia targato inconfondibilmente Wilder. Più o meno anche lui per un certo periodo non ha fatto altro che variare su alcuni temi fissi. Pure in "Baciami stupido" ritroviamo la sua cinica ironia nei confronti delle istituzioni quali famiglia, successo, ricchezza, il suo disvelamento della natura materialista e opportunista del nostro modo di vivere, l'esposizione indiretta del dominio generale che ha l'ipocrisia, la fondamentale bontà e necessità dello sfogo sessuale al di fuori del matrimonio, il ruolo nobilitante che hanno le donne che si offrono sessualmente e liberamente agli uomini per poi andarsene comprensive e "contente", senza chiedere in pratica niente in cambio.
Tutto questo è intrecciato e congegnato nel film tramite appunto l'ironia, la rappresentazione stilizzata e paradossale. Nonostante ciò, il trattamento disvelante viene fuori abbastanza chiaramente e anche "Baciami stupido" ha finito per essere ostracizzato dal pubblico benpensante, rifiutato, letto in maniera diversa da quello che apparentemente mostra. Ed effettivamente è così: c'è più serietà in queste scenette comiche che in tanti film di denuncia.
Quello che ha dato più fastidio all'America di allora era probabilmente la satira del puritanesimo e del bacchettonismo, mentre contemporaneamente si esaltava la figura della prostituta (il carattere più genuino, più onesto, più altruista, più attaccato al senso dei valori) interpretata da Kim Novak. Inoltre veniva smontato uno dei capisaldi dell'istituto familiare: cioè il rigoroso contenimento dell'istinto sessuale all'interno della sola coppia. E' in pratica un filo rosso che percorre tutti i film di Wilder fin da "Quando la moglie è in vacanza". In pratica si esprime il fatto che la variazione amorosa, l'avventura sessuale, il tradimento, paradossalmente cementa l'amore di una coppia, perché ne fa riscoprire il senso intimo e la necessità nonostante tutto.
A differenza dei film precedenti in cui la scappatella erano solo accennata, tentata, ma mai portata a termine, qui invece qui il tradimento è addirittura chiaramente consumato. Tra l'altro non solo da parte dell'uomo ma anche da parte della donna! Una libertà di costumi allora piuttosto scandalosa, certamente molto diffusa nella realtà, ma che non si doveva assolutamente mostrare in maniera aperta. Wilder con "Baciami studipo" ha rotto questo tabù.
Di nuovo rispetto ai film precedenti "Baciami stupido" offre uno scavo psicologico più raffinato dei personaggi, soprattutto quello della "prostituta". Certamente è lei il personaggio più positivo, anche se deve rimanere sempre una figura remissiva e perdente, che si deve fare comunque da parte e che è condannata alla solitudine. Insomma, questo film rivaluta la figura della donna, spesso bistrattata da Wilder, ma la mantiene comunque nel suo ruolo di appendice e satellite del mondo maschile ("cosa sarebbe una donna senza un uomo?").
Infine questo film testimonia il sorgere dell'estetica della "pop art". Il film infatti celebra le icone del mondo dello spettacolo e del consumo, diventate il vero motore della vita ideale della parte più spicciola e profonda della società americana. Beethoven e Bach sono presi in giro e surclassati da Dean Martin. Per queste nuove icone, punti di riferimento ideali assoluti, si è pronti a tutto, anche a far prostituire la moglie. Certo alla fine il protagonista si ribella, non accetta, un po' come Bud Baxter in "L'appartamento". Sono piccolo guizzi in un mondo ormai che si vende spudoratamente al miglior offerente, pur di ottenere la ricchezza materiale o mediatica.
Così è. Anche Dean Martin che interpreta se stesso, lo fa in una maniera sì ironica, ma che rivela tutto il materialismo, il cinismo, il passar sopra la dignità altrui pur di soddisfare i propri egoistici desideri. Questo è un po' lo spirito dei potenti, così ben espresso nella sua purezza negli scritti di Sade, lo spirito che in pratica ha governato e sta governando la società postmoderna.
In "Baciami stupido" ci sono piccoli accenni, si intuisce tutto questo. Comunque sono aspetti che arricchiscono una commedia tutto sommato passabile, un po' lenta nel ritmo, a volte un po' stancante nella sua ripetizione di schemi e tipologie di gag. In ogni caso un buon film da vedere con piacere anche oggi.

1 risposta al commento
Ultima risposta 16/11/2018 15.51.30
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  15/12/2007 14:49:50
   9 / 10
Un altro perfetto B/N dalla sceneggiatura superba(qui sì che non ci sono sbavature) e dai tempi perfetti, basta guardare la sequenza dove la moglie scappa da casa ed il meccanico torna dal locale con la prostituta, recitata dalla divina Kim Novak "seni perfetti". Geniale la colonna sonora in gran parte suonata in diretta, con questa pellicola Wilder riprende in mano il tema dell'adulterio confezionando un'opera alla lunga migliore di "The seven year itch".

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Ultima risposta 08/12/2008 14.10.20
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  22/09/2005 09:27:23
   10 / 10
Uno dei capolavori di Wilder e uno dei capisaldi della commedia americana.
E'incredibile come Wilder costruisca una commedia del genere, tra l'altro divertentissima, in cui parla apertamente di fedeltà coniugale, valore che viene letteralmente fatto a pezzi dal regista, come pure racconta cosa si è disposti a fare per la fama e il successo. Tutto con spietata amarezza e ironia.

Ovviamente troppo avanti per avere successo all'epoca, è in realtà un capolavoro assoluto diretto dal genio di Wilder.
Semplicemente splendido, con un cast superbo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 24/03/2006 02.25.17
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