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Mettere la storia e il ricordo della Jugoslavia nei suoi film è una prerogativa sul quale Emir Kusturica ha costruito la sua arte. BIFE TITANIK è infatti un film crudo e sporco, come la vita di stenti e segnata dalla guerra dell'umanità che vi è rappresentata. Però sembra quasi che il film si sforzi ad apparire così pesante, forse perché guarda alla cultura cinematografica sovietica o forse perché il regista non aveva ancora stabilito quale fosse lo stile adatto a lui, cioè quello fiabesco, barocco, surreale e festaiolo. Ovvero uno stile diametralmente opposto a questo film.
Diciamo che questo è un Kusturica che si sta facendo le ossa e muove i primi passi in questo modo. Paragonato alla produzione successiva,da Dolly Bell in poi per intenderci,sia Bar Titanic che Arrivano le spose ( che gli è superiore) sembrano girati da un'altra persona. Non è un caso che questi due film mi pare televisivi non siano considerato come primo lungometraggio... In ogni caso,si lascia guardare per quel che vale. Ed è tratto da un racconto di Andric,scrittore che per Kusturica ha rappresentato tantissimo. Altra nota autobiografica è quel Titanic in foto e nei filmati che da il nome al bar,altro ricordo d'infanzia del giovane Kusturica (per ulteriori chiarimenti rimando al primo capitolo della sua autobiografia). Purtroppo tutto il film sembra una preparazione in vista dell'atto finale con pochissimi alti e molta monotonia,così come la piattezza dei due personaggi principali nonostante i bravi attori. Appunto il finale è una piccola delizia cinica ed amara in cui il Titanic affonda metaforicamente,rappresentato in maniera visiva sublime ed essenziale. Il primo Kusturica è ottimo da riscoprire anche per la sua visione della Jugoslavia nella seconda guerra mondiale,che si va a sovrapporre a quella di Andric. Solo per chi ama il genio Kusturica e vuole scoprirne tutti,ma proprio tutti i lati,anche quelli imperfetti e non ancora smussati.