Un famoso drammaturgo, Barton Fink,, viene scritturato da una major americana, che gli commissiona la sceneggiatura di un film sul wrestling. Arrivato ad Hollywood, Barton si stabilisce nell'inquietante hotel Earle e, qui, conoscerŕ Charlie, che nasconde un segreto altrettanto inquietante...
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Probabilmente fra i film più ambigui e bizzarri dei Coen. Parla appunto di Barton Fink, grande scrittore che forte di un grande successo a livello teatrale viene subito intercettato dal mondo di Hollywood e messo sotto contratto, incaricato di scrivere un film sul pugilato il più banale possibile ("Decidi tu Barton, il protagonista, meglio orfano o con una storia d'amore strappalacrime?" - "Beh, farei tutti e due!") e condannato a perdere l'ispirazione in questo inferno che è Hollywood, un inferno che mette a fuoco e fiamme il protagonista, in tutti i sensi. Fink sprezza gli altri scrittori accusandoli di deformare la realtà e di riempire le sceneggiature di clichè, uccidendo il realismo e creando delle storie secondo delle formule collaudate e senza il minimo d'inventiva, Fink vede in sè una sorta di messaggero che vuole riportare nei romanzi e nel cinema storie reali, che parlino della gente comune e che parlino di sofferenza interiore, immergendosi nelle vite dei protagonisti delle sue storie, quando egli stesso per cercare l'ispirazione si isola dal mondo esterno e dimostra di essere distaccato da tutti, tranne che dal suo vicino di stanza, un John Goodman che fin dalla prima scena conquista la nostra empatia diventando il solo amico di Barton Fink per tutto il film, il quale è una critica allucinata al mondo del cinema, attraversando vari generi fra i quali il thriller e l'horror riempiendo la pellicola di tanti simbolismi e di scenografie estreme: o camere d'albergo desolate oppure asettici uffici e piscine di produttori, e legando la storia con un filo di umorismo nero tipico del cinema dei Coen. Più che un film lineare risulta un grande insieme di sipari e di momenti, tutti creati al fine di farci arrivare un messaggio, forse un pò confuso, ma che contribuisce a fare di Barton Fink un film bellissimo!