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Un film di cattivo gusto. Tutte le emozioni che suscita sono controllate, raramente sincere, indotte per far provare compassione verso il protagonista (il personaggio della madre è davvero insulso, così come il medico). Nella seconda parte poi è ancora peggiore, prende una direzione moraleggiante come se fosse un servizio di Mattino Cinque (sono tutti brutti e cattivi tranne la famiglia dell'autistico).
Mi sembra decisamente sopravvalutato questo "Ben X". E' un miscuglio malfatto di interviste a mo' di documentario, con spezzoni di videogioco, e per metà film drammatico su un ragazzo autistico. Il risultato non è buono: indifferenza verso il protagonista (almeno da parte mia), un po' di noia, e luoghi comuni, tranne forse il finale. Neanche la regia mi ha affascinato, troppo da mtv. Deludente.
Semplicemente uno dei film meglio recitati, geniali e ben diretti degli ultimi anni. Una chicca davvero, fa riflettere ed è un enorme pugno nello stomaco che colpisce diritto al cuore.
Incredibile prova, tecnica ed emotiva, capace di trasformare la pacchianità degli scenari virtuali di un gioco di ruolo in pura poesia. Complice una straordinaria regia e fotografia, nonchè il superbo Greg T., goffo, apatico a tratti, a tratti fastidioso, molto umano e in alcuni momenti quasi divino. Al di là dell'ottimo messaggio sociale che questo film promuove, al di là delle soluzioni brillanti e drammatiche
nel senso di drama= azione :p lasciamo un po' di suspence agli spettatori
, una visione incredibilmente soave, un ascolto dannatamente piacevole, << Rumore che copre altro rumore, ma più bello >>. Citazione che mi ricorda quanto la sceneggiatura fosse superba.
Unico dubbio, a livello clinico, sulla trovata delle visioni. Era ovvio che la ragazza, sebbene reale, non fosse sempre con lui. Ma può un ragazzo affetto da una variante di Autismo avere visioni e parlar con loro? la schizofrenia non è all'antipodo? E a che pro rendere immaginaria una ragazza reale? (i bulli vedono il video della ragazza, per cui non era una sua allucinazione). Per il resto nulla da dire... qualcosa da piangere, qualcosa per cui sorridere
ATTENZIONE. Il commento potrebbe contenere anticipazioni.
E' difficile trovare le parole per descrivere le emozioni che questo autentico capolavoro ha saputo suscitarmi. E' difficile, ma doveroso, perchè non potrei trovarle a freddo, non sarebbero le stesse, è giusto che vengano ora, a cuore ancora pulsante, a viso ancora segnato dalle lacrime. Ben X è uno dei film più toccanti che abbia mai potuto vedere anche se tale aggettivo rischia di sminuirlo, di limitare alla semplice (ma importantissima) componente emozionale quella che è una grandezza ASSOLUTA dell'opera. Cercherò per questo di analizzarlo più completamente che posso anche se le dita, ancora tremanti, potrebbero portarmi a scrivere cose troppo di parte. Partiamo dalla recitazione. L' interpretazione di Greg Timmermans (Ben) è semplicemente memorabile. Certo, il suo personaggio è straordinario, ma in 9 visi su 10 sarebbe risultato esagerato, forzato, macchiettistico. Lui passa da un registro all'altro, sopra e sotto le righe senza mai perdere coerenza al personaggio. E che dire della madre, figura dalla straziante umanità, forza e debolezza, speranza e rassegnazione, amore sconfinato per un ragazzo che, solo apparentemente, non sembra ricambiare. E veri, VERI, in un cinema che sembra non conoscere le persone e le dinamiche della vita, veri sono tutti gli altri personaggi, forse di contorno (perchè tutto in BEN X è di contorno a Ben, alla sua mente), ma allo stesso tempo tremendamente funzionali. La regia, modernissima, è a volte forse troppo da videoclip, ma da videoclip, da videogame è la coscienza di Ben, veloce, attenta ai dettagli, incapace di fermarsi, a 2000 l'ora dentro a una testae a un viso che sembrano , al contrario, essere spenti e fermi. Sono molte le distorsioni e i virtuosismi tanto da arrivare a volte a un senso di iperrealtà, ma iperreale è la vita vista da Ben, vissuta allo stesso modo del videogame dove essere a livello 80 "significa che sei rispettato da tutti" mentre nel mondo reale nessuno lo fa. Nei videogame "puoi essere quello che vuoi", mentre nella vita, quella vera, sei ciò che sei. E qui entriamo nel discorso della sceneggiatura, assolutamente PERFETTA. Difficilmente ho visto film dove non ci sia neanche un comportamento fuori posto, una sola frase sbagliata o superflua, un solo evento che non sia funzionale alla storia. E così la videocassetta del dileggio massimo, quella videocassetta che ci accompagna come una freccia piantata nel cuore per tutto il film, riviene fuori alla fine, quando ormai nessuno di noi se lo aspettava più. Ed è qui che scopriamo che Ben, alla faccia di tutti, non è semplicemente una vittima predestinata, Ben sa cos'è il dolore, sa cos'è la vergogna, sa qual'è il male e riesce a combatterlo, e a sconfiggerlo, in un modo magnifico, plateale, geniale, definitivo. E le lacrime che avevavmo cominciato a spendere per quello che sembrava, diventano lacrime di gioia, di tenerezza, di dolcissima rabbia. E poi il finale, quel cavallo più volte cavalcato virtualmente ed ora lì, davanti a lui, così reale, così vicino. E il lirismo di alcune scene, l'abbraccio con la madre nel parco, le urla alla croce ( "Gesù, DOVE SEI?"), l'incontro con la sua guaritrice, che tenendo fede al nome riuscirà a guarirlo dalla malattia più brutta, la malattia del vivere. Magnifico, poetico e allo stesso tempo forte, sociale. Mi piace chiudere con la descrizione che fa Ben del profumo della pelle di Scarlite, la sua amata, "il profumo di una stagione che deve essere ancora inventata su un continente che deve essere ancora scoperto". Grazie Ben, grazie davvero.
Onestamente non riesco a non dargli 10, anche se lo porto a confronto con film capolavoro di ogni epoca. E' estremamente toccante, e non sono uno che si commuove facilmente... ma alla fine avevo un nodo alla gola e qualche lacrima l'ho versata. Lo ammetto.
In concorso anche al Festival di Berlino, è un film Incredibilmente attuale e innovativo, analizza una parte di una certa cultura e di quanto possa essere spietata e inumana, con un Balthazar il grande spolvero. Attuale, commovente, suscita rabbia ma anche tanta pena, finalmente qualcosa di VERO, REALE ed emozionante. Bello il personaggio di Scarlite...non aggiungo altro è tutto da vedere. un film che è passato fin troppo inosservato, consigliato caldamente,
Vedere questo film mi ha disturbata: la violenza su chi è indifeso e non può reagire è qualcosa di difficile da sopportare. E poi l'autismo è un problema che genera compassione quando i malati sono bambini, per poi perdere progressivamente di interesse e diventare, in definitiva, una malattia socialmente inaccettabile, antiestetica, insopportabile... uno di quei casini che, ai nostri tempi in cui la facciata è tutto, la maggior parte delle persone non riesce a sopportare se non con qualche espressione di compatimento. Così, essere messi brutalmente di fronte al modo in cui il povero Ben viene trattato dai suoi spietati compagni di scuola è dura da mandar giù: gli unici momenti in cui il ragazzo riesce a trovare pace e conforto sono quelli in cui si trasforma nel suo avatar e in cui sogna di essere "normale". Non ci davvero pietà nè ipocrisia nel modo in cui la malattia di Ben e l'idiozia violenta del branco vengono rappresentati, ed è un vero pregio del film, assieme alla bella interpretazione del protagonista. Di contro,
trovo consolatorio il finale: purtroppo non va quasi mai a finire così. Però è cinema, e concediamogli il beneficio di alleggerire la pena dello spettatore
. In definitiva, non un capolavoro ma un bel film, a suo modo anche didattico.