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Cinissima indagine dei rapporti umani, ambiguo, eppure elegantissimo e sincero. Quella che, in mano hollywoodiane, sarebbe stata la solita vaccata di complicità femminile e vendetta amorosa, in mano a Pang (regista altalenante, ma sicuramente dotato, che ha sorpreso con la svolta splatter-horror di "Dream Home") diventa un film cattivissimo ed elegantemente ambiguo, capace di coinvolgere, di scorrere come un fiume in piena, senza lasciare indifferenti.
Pang è abile nel creare i suoi personaggi, di tessere e riprendere le loro relazione, scatenando quell'uomorismo mordace in grado di far riflettere sulla crudeltà umana. E la trovata del singhiozzo, con conseguente "Dì qualcosa, spaventami" è la ciliegina sulla torta di un film che, pur essendo palesemente confezionato ad hoc per un vasto pubblico, non è esente da folli ed inaspettate genialate.
Colonna sonora stranissima, che miscela pezzi tipicamente cinematografici, ad altri quasi caraibici, passando per Gianna Nannini (!!!), regia bellissima, fotografia magistrale. Il colpo di scena finale lo si percepiva, ma una volta arrivato, è stato il panico. Spiazza, colpisce, persino commuove e diverte, ed il merito è anche delle due bravissime, splendide attrici protagoniste. Ottimo, davvero. Sicuramente il mio preferito di Pang.
Tappa prima del percorso, finalizzato ad indirizzare la propria regia verso una maggiore ricercatezza, intrapreso da Pang. La padronanza del mezzo il regista ce l'ha e si vede, e si vedrà in maniera ancor più siginificativa nel sua ultima, fino a questo momento, pellicola. Per il resto, tuttavia, non vi è niente che sia particolarmente degno di nota in questo "Beyond Our Ken"; certo sempre di livello superiore alla gran parte dei drammi adolescenziali che si vedono dalle nostre parti ma, comunque, non in grado né di coinvolgere né di elevarsi attraverso elementi di maggiore interesse(tranne forse il cambio di rotta conclusivo).
"Godersi la felicità da soli non è così bello come condividerla con altri"
Una frase che sembra buonista ma nelle mani di Ho-Cheung Pang si trasforma in un'espressione ben lontana dall'essere retorica. Proprio come il suo film più riuscito Beyond Our Ken. Ho-Cheung Pang trasforma e plasma una normalissima vicenda romantica in una storia d'amicizia, un'amicizia tra due donne. Un sentimento forte, più forte dello stesso amore tra uomo e donna, in grado di resistere agli attacchi della gelosia e della cattiveria. Un film ben fotografato e ben diretto con alcune scene che si contraddistinguono per la loro bellezza ma soprattutto è il montaggio il pezzo forte del film. Assolutamente sapiente, i flash-back sono dosati e soprattutto funzionali. I minuti finali sono veramente fantasici, un collage di istanti e di momenti intrisi di cattiveria e di infelicità. Veramente un piccolo gioiellino inaspettato proveniente da Hong Kong con una Gillian Chung brava ma soprattutto incantevole per quanto bella. Solo lei appaga la visione lo spettatore con il suo viso dolce e il suo sguardo magnifico. La colonna sonore potrebbe spiazzare visto che c'è una bella canzone della Nannini. Questi orientali mi sorprendono sempre positivamente. Consigliato soprattutto agli amanti del cinema asiatico ma anche alle fanciulle interessate ad una storia d'amore e d'amicizia fuori dai soliti schemi