Un attore (Michael Keaton), celebre per aver prestato il volto a un iconico supereroe, sta allestendo una commedia da portare in scena a Broadway. Nei giorni precedenti alla prima, si ritroverŕ perň a fare i conti con il proprio ego, tentando di recuperare i rapporti con la sua famiglia, la carriera e, in un'ultima analisi, anche se stesso.
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VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO: Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO CÉSAR: Miglior film straniero
VINCITORE DI 2 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior attore in un film commedia o musicale (Michael Keaton), Miglior sceneggiatura (Alejandro González Ińárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris, Armando Bo)
Il filmone dell'anno...mi ha deluso non poco... L'Oscar a Inarritu non lo toglie nessuno (regia e montaggio anche se Richard Linklater con "Boyhood" ha fatto un gran lavoro) perché ci troviamo difronte praticamente un pianosequenza lungo due ore oltre ad altri virtuosismi tecnici. Possiamo anche spezzare una lancia a favore delle ottime interpretazioni di tutto il cast, Edward Norton per me il migliore per me, che però sono eccessivamente teatrali...cosa ovviamente voluta visto che si parla di teatro ma comunque pesanti a mio gusto. Per me i valori positivi del film finiscono qui...l'ho trovato piuttosto pesante, ostentato e pretenzioso...insomma un esercizio di stile del regista e degli attori. Interessante il soggetto metacinematografico (relativamente originale per certi versi) ma la sceneggiatura non gira come speravo dedicando troppo tempo a surrealismo ed introspezione pessimistica. Qualche parte è molto valida ma nel complesso è un esperimento, il pianosequenza totale comunque non è una totale novità, che non ho gradito particolarmente. Questa è solo una mia opinione personale di gradimento, farà comunque incetta di premi...