Un attore (Michael Keaton), celebre per aver prestato il volto a un iconico supereroe, sta allestendo una commedia da portare in scena a Broadway. Nei giorni precedenti alla prima, si ritroverŕ perň a fare i conti con il proprio ego, tentando di recuperare i rapporti con la sua famiglia, la carriera e, in un'ultima analisi, anche se stesso.
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VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO: Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO CÉSAR: Miglior film straniero
VINCITORE DI 2 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior attore in un film commedia o musicale (Michael Keaton), Miglior sceneggiatura (Alejandro González Ińárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris, Armando Bo)
Nella mia personale visione del cinema (ovvero: propendo per i film "diretti" e meno per gli introspettivi, ma se sono fatti bene mi guardo qualunque cosa di qualunque genere senza pregiudizi), "Birdman" si salva per la recitazione di tutti gli attori, davvero ad alti livelli (almeno a mio parere) e per l'impostazione dei dialoghi. Ottima anche la rappresentazione impietosa delle compagnie teatrali di serie B, che si credono top star pronte al grande successo. Per il resto, beh... tanta, tanta noia, una trama che poteva essere sviluppata meglio (poiché molto interessante), i pochi effetti speciali che c'erano facevano pena (non mi interessa che il fulcro fosse la storia: se ce li metti, gli effetti speciali devono essere quantomeno decenti, nel 2015). Ho detestato la batteria che fa da colonna sonora al film, visto che è più o meno onnipresente. Il finale, beh, ha quei cinque minuti in più che non avrei messo. In generale, mi è piaciuto poco a livello di film in sé per sé, molto per la recitazione e per l'incisività cinica nel raccontare un certo tipo di ambienti.