Un attore (Michael Keaton), celebre per aver prestato il volto a un iconico supereroe, sta allestendo una commedia da portare in scena a Broadway. Nei giorni precedenti alla prima, si ritroverŕ perň a fare i conti con il proprio ego, tentando di recuperare i rapporti con la sua famiglia, la carriera e, in un'ultima analisi, anche se stesso.
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VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO: Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO CÉSAR: Miglior film straniero
VINCITORE DI 2 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior attore in un film commedia o musicale (Michael Keaton), Miglior sceneggiatura (Alejandro González Ińárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris, Armando Bo)
"Birdman è un film che parla di tutti noi". Cosi dice Inarritu in una delle recenti interviste. Una frase che abbiamo sentito mille volte, per mille altri film, ma che mai è stata così calzante. Il personaggio - gigantesco ed indimenticabile - interpretato da Keaton (oscar a vita) è un un uomo-artista alla deriva. Insicuro, egocentrico, timido, folle. E' il nostro io che esplode e combatte, si autodistrugge, parla con la voce da fumetto, vola e cerca la vita e la morte in ogni cosa.
Il piano-sequenza su cui si regge tutto il film è solo una delle tante qualità di Birdman: sceneggiatura impeccabile, divertente, grottesca. Inarritu rischia il pulp ma non scivola mai, rischia il trash e nemmeno lo sfiora, rischia il romanticismo disperato e non è mai cattiva letteratura. Il cast è perfetto e tutti i riferimenti alla modernità divertenti e calzanti.
Mezzo voto in più per sottolineare come tra 20 anni questo film sarà centrale per capire la nostra epoca. Imperdibile.