bliss (2021)

In Cahill i dualismi sono al centro dei suoi film, soprattutto con Another earth e I Origins, ma mentre in questi due film il tali elementi creavano una forte contrapposizione distinta in Bliss c'è un maggiore effetto di sovrapposizione che confonde la percezione stessa di ciò che si sta vedendo. La sceneggiatura aiuta poco perchè mettendo molta carne al fuoco, perde di vista il aspetto principale, cioè la percezione stessa ed il disperdersi della propria identità. Proproio per questo il film rimane in qualche mod incompiuto e la commistione tra dramma e fantascienza non è riuscito pienamente come nelle opere citate sopra, malgrado le buone intepretazioni sia della Hayek che di Wilson.

Sci-fi che non mi ha convinto pienamente, risultando troppo verboso e confuso nella sua esposizione dei fatti raccontati.
La storia mi è sembrata piatta e poco fluida in molti frangenti, stentando a coinvolgere e interessare degnamente chi guarda, troppo impegnata forse a tentare di imprimere un messaggio filosofico sulla vita, il mondo che ci circonda e la speranza di rendere i nostri sogni reali.
Salma Hayek e Owen Wilson fanno del loro meglio ma è l'evolversi della storia che lascia poco o nulla in termini di emozioni.

Non riesci ad adattarti alla realtà? Allora o prendi droghe psicogene o ricorri a meccanismi di difesa tipo escapismo, pollyanismo, scotomizzazione e altre forme di psicosi. Vivrai in un paradiso solo gnoseologicamente virtual'e, soprattutto, solo a tua soggettiva immagine e somiglianza. Terza possibilità: puoi accettarla com'ultima fase dell'elaborazione del lutto e goderti lo status quo. Lasciando da parte la sfilza di citazioni, grazie mille, Mr. Cahill.

Mauro Lanari