bloodthirsty - sete di sangue (2020)

Una cosa immonda.

E' un film che parte da un buon approccio ma non riesce a decollare con convinzione. La licantropia latente della protagonista come molla per la propria creatività musicale che permette per una parte del film di vivere in un'atmosfera abbastanza inquietante. Purtroppo è qualcosa che rimane nelle premesse perchè il film soffre di uno staticismo eccessivo e quando si giunge al climax, purtroppo lo fa in una maniera molto convenzionale e scontata. Buone premesse, non mantenute in pieno.

Se giri un film horror dove non succede una beneamata mazza, dall'inizio alla fine, i casi sono due: qualcuno ti ha fatto credere di essere un bravo regista horror, oppure hai sbagliato film. E visto quello che (non) succede in BLOODTHIRSTY, propenderei più per la seconda ipotesi.
Il regista infatti si sofferma sulla presa di coscienza di una licantropa dormiente che non sa di esserlo e che viene "risvegliata" da un personaggio ambiguo, con la scusa di incidere un album.
In sintesi il film è tutto qua, non ci si annoia mortalmente ma si rimane ampiamente indifferenti a tutto quello che succede (cioè quasi nulla).

Pellicola canadese che tenta di dire qualcosa di nuovo sulla figura del licantropo privilegiando un approccio più psicologico,mostrando la creatura solo nelle sequenze e finali e limitando le sequenze splatter ( anche queste fanno capolino solo alla fine).
Risultato riuscito solo a metà infatti se la pellicola può contare su una buona atmosfera morbosa ( in particolare nella prima, intrigante, mezz'ora)e una buona interpretazione del cast,oltre che alcuni aspetti che sembrano strizzare l'occhio a "Il Cigno Nero",dall'altra parte, purtroppo, troviamo una caratterizzazione della protagonista un po'insulsa,una regia anonima e un finale facilmente prevedibile.
Resta un esperimento interessante e da lodare per il fatto che si è tentato di tirare fuori il miglior risultato possibile con un budget piuttosto basso senza utilizzare jumpscare o computer grafica, però a mio avviso non è un lavoro che raggiunge la sufficienza.