blues metropolitano (1985)

Un po' perché girato a Napoli, un po' perché con attori quasi tutti napoletani, poi anche per la parlata nostrana e con una colonna sonora fatta dai migliori musicisti rock all'ombra del Vesuvio, e anche per l'organizzazione del concerto fatta in maniera dilettantistica come spesso capitava allora,all'epoca dell'uscita mi piacque molto. Oggi forse sembra un po' banale, d'altronde è cambiato il gusto e anche il modo di approcciarsi alla musica.

Si salvano giusto le musiche in questo film che risulta edonista e come già scritto narcisista con uno dei protagonisti, quel cacchioncello cui per motivi misteriosi cadono le donne ai piedi e che sniffa, e mi pare anche spacci, da prendere a pedate!
Film corale e astruso dove si salva solo una simpatica storia d' amore.

Rivisto dopo molti anni, questo racconto corale, termometro degli umori di una città, non mi ha entusiasmato come prima. E' presente un certo narcisismo strisciante in molti personaggi, ma la confezione non è visivamente accattivante e la recitazione non sempre si mantiene su livelli eccelsi. Rimane comunque buono il contrappunto musicale che accompagna lo scorrere delle singole vicende.

Veramente molto bello: l'intenzione (dell'ottimo Piscicelli) è di fare uno spaccato inedito della città partenopea raccontando storie minimaliste ma dove regna sovrana la musica. In questo senso, e grazie alla presenza di diversi musicisti di fama e di un'ottima colonna sonora, il film riesce nel suo intento, che è quello di essere una versione aggiornata e tutta italiana dell'americano "Nashwille" di Altman.
A ripensarci è proprio così: cio' che il country è per gli States, la musica napoletana è per il nostro paese.
Memorabile galleria di personaggi (su tutti, la Di Benedetto) per un piccolo Cult del cinema italiano, un film che a modo suo ha segnato anch'esso un'epoca